Deja vu o nuovo capitolo delle finali NBA? Siamo a gara 3, e per la prima volta i Cavs possono contare sul supporto del loro pubblico, dopo le due sonore sconfitte nelle quali Kevin Durant si è imposto come leader assoluto della sua nuova squadra. Coach Lue sa che gli aggiustamenti saranno fondamentali per spostare gli equilibri e sa perfettamente che occorre instillare nei suoi la fiducia nella capacità di “svoltare” dal punto di vista psicologico.
Signore e Signori, gara 3!
I quarto #PioggiaDiTriple
Cleveland prova a sfruttare svariati blocchi per far uscire Irving o Smith e costringere i difensori dei Warriors ai cambi ma Golden State riesce a stare a contatto tirando col 71.4% dall’arco, pur avendo già registrato 4 palle perse. James (15) è ancora una volta inarrestabile, ma Klay Thompson si è stufato di concentrarsi solo sulla difesa di Irving e ne mette 16: forti di una “confidence” invidiabile e di medie stratosferiche, i Dubs veleggiano chiudendo il quarto sul 39-31.
II quarto #PreghiereEsanti
Il supporting cast di casa si comporta piuttosto bene (tranne un abulico Deron Williams) ma la confusione sul parquet regna sovrana: minuti di pallacanestro disgustosi per gli esteti della palla a spicchi (46-45 Warriors a metà frazione). Gli animi si riscaldano presto ma Cleveland non può pensare di riassumere i propri attacchi nei “miracoli” che James (27) e Irving (17) sono costretti ad inventarsi: parlare di “squadra” sarebbe insultare il vocabolario cestistico. Golden State ne profitta e il tabellone dell’intervallo illumina il risultato di 67-61 per i vice campioni del mondo.
III quarto #Sorpasso
Pur con un Kevin Love insufficiente, i Cavs trovano il loro primo vantaggio dopo pochi minuti dall’inizio della terza frazione: Kyrie Irving sembra un toro scatenato ed impossibile da domare. Un bellissimo equilibrio si fa strada in questa gara 3 fino ai due minuti conclusivi, nei quali i padroni di casa sembrano aver ritrovato un’energia straripante: ora sono gli uomini di Steve Kerr ad aver il “braccino corto” e per la prima volta devono inseguire sul -5 (94-89).
IV quarto #KDecide
Strana scelta di Kerr, che invece di privilegiare un difensore arcigno come Barnes, tiene sul parquet Clark più del dovuto, lasciando all’avversario il lusso di mantenere un importante +7 (102-95). La difesa infatti, collassa sotto i colpi della coppia James-Irving (75 punti in due finora!) ma una tripla di Thompson riporta la contesa sul 108-107 Cavs. I Warriors sembrano essere alle corde, senza idee e con poco fiato per difendere “alla morte”: ciò nonostante Durant strappa il pennino e riscrive questo pazzesco finale portando, da solo, i suoi al +3 (116-113 a 12.9 dalla sirena). Iguodala rischia tutto in difesa su James e lo costringe a perdere un sanguinoso possesso: 118-113 per i Warriors!
Cleveland – Golden State 113- 118
MVP: Kevin Durant (31 punti), ma una speciale menzione a Irving che ha incantato gli appassionati di questo sport per 48 minuti.
Rajone