Continuano le notizie di mercato in casa Don Bosco Trieste: questa volta, però, non parleremo di giovani. Si, perché in ogni squadra che si rispetti deve esserci anche qualche “veterano” a puntellare lo spogliatoio: se coach Gilleri poteva già contare su capitan Carlin e Nicola Gordini, che peraltro è un classe ’92 dunque può essere definito un “giovane senatore”, ecco che dal mercato è arrivata un’altra perla.
Stante la necessità di rinforzarsi sotto canestro, il Don Bosco ha stretto un accordo annuale con quello che è un cavallo di ritorno in Via dell’Istria: stiamo parlando di Luca Catenacci, ala/pivot di 195 centimetri classe 1985 che dopo essere cresciuto proprio nel settore giovanile salesiano aveva difeso i colori della prima squadra nel “Progetto Talents” dal 2013 al 2016.
Tre stagioni ricche di numeri e soddisfazioni per lui, che è un’ala forte dotata di grande fisicità, attitudine a rimbalzo ma anche di un tiro dalla lunga distanza micidiale: le “pennellate mancine” di Catenacci hanno fatto storia al PalaBunker ed il Don Bosco non si era di certo dimenticato dell’ex Venezia Giulia, Servolana e San Vito, sodalizi i cui colori sono stati difesi dal buon Catenacci durante parte della sua carriera.
Nell’ultima stagione giocata, il 2015/2016, aveva viaggiato a 7.3 punti di media ad incontro con un “high score” di 21, in una squadra che aveva Schina, Grimaldi e Spangaro come realizzatori principe: ora, torna in un Don Bosco che ha un aspetto completamente diverso, dato che l’orientamento è sbilanciato sui giovani ed è prettamente perimetrale. Sarà importante che Catenacci riesca a garantire un bilanciamento a livello di attacco, con presenza vicino al ferro pur avendo comunque un’attitudine ad uscire ed a scoccare la tripla, ma ancor più fondamentale sarà il suo apporto a rimbalzo, fondamentale nel quale non ha mai mancato di dare un contributo sensibile.