Trieste vivrà, nella settimana prossima, un importante momento aggregativo di sport giovanile: il Torneo “Don Marzari”, organizzato da Azzurra Trieste, tornerà protagonista un’altra volta animando il capoluogo regionale. Quale momento migliore per fare il punto della situazione con il “Deus ex Machina” della società organizzatrice, ovvero Franco Cumbat?
Si avvicina la fine di agosto e, con essa, il tradizionale appuntamento con il Torneo “Don Marzari”: una kermesse appartenente al Circuito PSG come sempre organizzata da Azzurra Trieste. Quali le novità di quest’anno e quale sarà la cornice di svolgimento della manifestazione?
“La novità piu importante è che siamo arrivati alla ventiquattresima edizione. Il prossimo anno saremo arrivati al lustro, al quarto di secolo e stiamo gia lavorando per quello che, per me e per tutti noi di Azzurra Rdr, sarà un evento speciale ed importantissimo. Per il resto non ci sono grandi novità ma, come dico sempre, già riuscire a organizzare un evento del genere con sedici squadre di cui nove arrivano da ogni parte di Italia è un grande impegno e responsabilità, ma anche una grande soddisfazione”.
Quali sono gli appuntamenti che un appassionato deve segnarsi in agenda, per la settimana di torneo?
“Giovedi 31 agosto e venerdi 1 settembre giocheremo le partite presso gli stabilimenti balneari Dario Ferro di Punta Sottile e di Lazzaretto presso la Base Logistica Militare. Le gare si svolgeranno al mattino e al pomeriggio: giovedi le qualificazioni, mentre venerdi i quarti e le semifinali. Sabato pomerggio dalle 15.00 in poi, invece, le finalissime in piazza Sant’Antonio sul bellissimo campo concesso della Libertas Trieste di Daniele Bassi”.
La macchina organizzativa di Azzurra è oliata da tempo: che tipo di impegno richiede un torneo del genere?
“Veramente enorme: molto difficile ed impegnativo, soprattutto perchè capita a fine estate, proprio all’ inizio della stagione sportiva ed è durissima partire subito a mille. Perché per un torneo del genere devi programmare e organizzare tutto per tempo e non lasciare nulla al caso, ma l’Azzurra è, come dicono in tanti, una grande macchina da guerra e lo staff fa davvero miracoli. E, grazie anche all’apporto fondamentale dei genitori di Azzurra, Arcobaleno, Tigrotti, Jadran e San Vito che ospitano ben tre squadre nelle loro famiglie, riusciamo ad accontentare tutti e far si che i ragazzi di tutte le squadre vivano una bellissima esperienza che si porteranno per sempre nel cuore”.
Parliamo proprio di presenze: quante squadre sono previste e di che provenienza?
“Al torneo parteciperanno anche quest’anno dodici squadre maschili e quattro femminili: a Trieste arriveranno Pallacanestro Varese, Daverio Varese, LBL Caserta, Virtus Porto San Giorgio, Porto S.Elpidio, Petrarca Padova, Aquila Trento e Pegli Genova, Per il torneo femminine “GoGoGirls” ci saranno Pegli Genova, Tigrotte Trieste, Servolana e Interclub Muggia. Per Trieste, oltre agli organizzatori dell’Azzurra RdR e Arcobaleno parteciperanno lo Jadran ed il San Vito”.
Azzurra è, oramai, la realtà giovanile più nota a Trieste: ma quanto è difficile gestire una società che sforna ragazzi su ragazzi ogni anno?
“Ogni volta che.mi fanno questa domanda provo una grande emozione, perché mi rendo conto di quanto unica sia questa mia creatura. Perchè cosi la posso chiamare, proprio perchè concepita nella mia mente nel tempo.Sin da quando iniziai nel 1980 a fare l’Istruttore Minibasket alla palestra della scuola elementare Foschiatti riuscii in breve tempo a formare un grande Centro Minibasket con oltre 200 ragazzini. Con squadre molto forti e capaci che però puntualmente si perdevano poi per strada nei vari settori giovanili delle società triestine e ho sempre pensato che era un peccato disperdere un lavoro del genere. Poi, grazie anche all’avvento di “Lele” Bassi e Stefania Sperzagni, iniziammo a costruire un team di grande qualità e nel 2004 facemmo il grande passo di iniziare a lavorare sul settore giovanile e portare avanti i nostri ragazzi. Diciamo che l’annata dei ragazzi dell’88 (quella di Marco Diviach e Alberto Grimaldi, per capirsi) fu quella che ci fece capire che lo potevamo fare. Vincemmo il titolo Regionale Propaganda e il torneo Nazionale Viva Keita a Pesaro: da li in poi fu un cammino inarestabile; con i ’92 arrivammo subito alle Finali Nazionali di Bormio nel 2006 e l’anno dopo con i ’93 di Ruzzier e Tonut fummo Vice Campioni d’Italia, sempre a Bormio. La conferma che il grande lavoro che stavamo facendo era la strada giusta. Qualche anno dopo Teghini, Bonetta, Ruzzier, Tonut e d Urbani riportarono Trieste in A2. Pertanto dico che gestire una società cosi fatta è molto difficile e complesso, ci vuole professionalità, competenza e grande passione. Ma i continui risultati e le grandi soddisfazioni danno una forza incredibile”.
La ricetta di Franco Cumbat per far sì che il patrimonio giovanile cestistico non venga “gettato alle ortiche” con abbandoni e rinunce?
“Avere quanto prima una squadra di soli triestini in C Gold, o in serie B è fondamentale. Nella nostra città crescono tantissimi talenti che poi rischiamo di vedere partire per mancanza di società di livello superiore: penso che una C Gold fatta professionalmente possa essere il giusto trampolino di lancio per i nostri ragazzi. Vi posso dire che Azzurra sta lavorando con una società triestina per fare in modo che questo avvenga in un paio di anni. Vorrei che i futuri Gobbato, De Marchi, Milisalievich, Schina, tanto per citare ragazzi venuti fuori dal nostro vivaio, possano formare una seconda squadra triestina di alto livello”.
Uno spazio dedicato a te, per dire qualcosa che non hai detto in precedenza.
“Quest’anno siamo arrivati ad un risultato storico per Azzurra e per Trieste: secondo scudetto in tre anni nel Join the Game 3vs3 nel Under 13 e terza Finale Nazionale consecutiva del gruppo 2001, quest’anno nell’Under 16. Ricordo che quando iniziammo la collaborazione con la Pallacanestro Trieste, ai tempi della B2 con Boniciolli (senza di lui dubito che Trieste sarebbe tornata ai vertici di A2) Matteo mi disse che Azzurra era una grande macchina da guerra, ma con allenatori non bravissimi: ovviamente io non la pensavo cosi. Quest’anno è stata la dimostrazione definitiva della qualità del mio staff, che non vanta nessun professionista ma quasi sessanta persone che lavorano quotidianamente con grande amore e passione per un progetto per Trieste, per la formazione di giocatori triestini che possano poi vivere il basket in tutte le sue forme. Non si arriva a questi risultati se non hai tecnici validi e la squadra Under 16 di quest’anno è l’esempio. Con 10 ragazzi triestini nati nelle palestre Foschiatti, Rodari, Laghi, Azzurra e Melara più un ragazzo dell’ Interclub Muggia e uno di Corno di Rosazzo abbiamo messo in ginocchio realtà professionistiche come Vanoli Cremona, Armani Milano, Fortitudo Bologna e Aquila Trento. E ci siamo arresi per 5 punti ai Campioni di Italia della Stella Azzurra Roma; e stiamo parlando di categoria Under 16. Senza un grande progetto e con uno staff competente questi risultati non li raggiungi. E ora sta nascendo un altro grandissimo gruppo, i 2004 di Ponga – Serschen e Cernivani. Hanno grandi doti fisiche, tecniche e una grande passione: con loro vogliamo rivivere le stesse emozioni dei gruppi ’93 e 2001. Ne sentiremo parlare”.