Nell’immediato post partita di Trieste – Forlì, i due tecnici Giorgio Valli ed Eugenio Dalmasson analizzano la partita vinta dai biancorossi di casa, per 75 – 66.
Abbastanza sintetico e chiaro Giorgio Valli, tecnico della UniEuro: “Ho poco da rimproverare alla mia squadra, abbiamo fatto una partita importante perché se guardiamo le cifre abbiamo finito alla pari in certe voci e in altre abbiamo addirittura fatto meglio rispetto all’Alma. Abbiamo dovuto lasciare a sedere due giocatori importanti per noi (Naimy e Falluca, ndr), il resto della squadra ha dato il centoventi per cento”.
Sugli episodi finali: “E’ stata una partita molto fisica ed intensa, ma noi ci eravamo preparati e nessuno di noi ha mai protestato; dispiace che l’equilibrio sia stato spezzato da un episodio del tutto ininfluente nel gioco. Un fallo tecnico un poco affrettato a Di Liegro, che lo ha escluso negli ultimi cinque minuti della partita ed ha permesso a Trieste di allungare, ma in realtà abbiamo perso facendo stupidi errori di concentrazione. Un tagliafuori mancato, un taglio dietro la schiena non visto ma sotto pressione, con diversi giocatori che hanno giocato più di trenta minuti, sono errori che ci stanno. Abbiamo fatto un passo in avanti per la nostra crescita, per noi Trieste è una squadra difficile da incontrare, anche perché senza Fallucca e Naimy abbiamo avuto meno fisicità in difesa e capacità di trattamento di palla”.
Arriva poi il turno di Eugenio Dalmasson: “Era un match che avevo già presentato come una partita insidiosa, difficile, e lo è stata. Vuoi perché questa è la prima di tante dove chiunque verrà qui, arriverà con una leggerezza importante e questo permette di giocare a buoni livelli e con grande serenità: sappiamo che quando si gioca liberi mentalmente si riesce a fare delle buone partite. Credo che la partita di stasera sia una fotocopia della nostra pre-season, dove alterniamo momenti buoni e meno buoni, ma dove siamo riusciti a fare la differenza mantenendo la lucidità nei momenti che contano. La squadra è in questo momento un cantiere aperto, dovremo lavorare con grande attenzione, ma l’importante in questo momento è rimanere sul pezzo e portare a casa punti, confidando che con il lavoro potremo trovare maggiore fluidità offensiva”.
Sull’esordio di Lawrence Bowers: “Bowers avrà fatto l’ultima partita sei mesi fa, ha fatto cinque allenamenti cercando di testare il ginocchio: è ancora un corpo estraneo in questa squadra, il primo problema da risolvere sarà portarlo in una condizione fisico-atletica migliore di questa. Nonostante tutto, ci ha dato una grossa mano questa sera. Ora dobbiamo stringere i denti e cercare di portare a casa tutto quello che il campo ci dà o che noi andiamo a conquistarci; ripeto, stasera era una partita dove era più facile perdere, invece abbiamo avuto un’ottima reazione”.
Sulla difficoltà contro la zona e sull’estremizzazione del gioco perimetrale: “Il gioco interno lo si costruisce con i giocatori: noi siamo due mesi che abbiamo fatto allenamenti con un lungo solo. Abbiamo giocato male contro la zona, però ripeto non siamo mai riusciti ad avere il reparto interni al completo: di lavoro ce n’è tanto da fare, credo che questa squadra abbia dimostrato in questo momento di saper tirar fuori anche altre qualità. Nel finale le due giocate di Fernandez sono state il sunto del motivo per cui lo abbiamo preso: non ha mai trovato il ritmo giusto, ma quando contava è riuscito ad essere decisivo”.
Una Trieste che ha risposto ancora una volta presente all’Alma Arena: “Quando finisci con 3300 abbonamenti… l’effetto Barcolana c’è stato, ma il pubblico si è ugualmente avvicinato alla squadra: noi abbiamo bisogno di avere vicino a noi questo tipo di calore, ringrazio tutti quelli che sono venuti”.
Infine, sulle scelte obbligate e sulla recente nomina a CT della nazionale Under 20: “La scelta di partire con la coppia Prandin – Fernandez in quintetto è stata obbligata, per i problemi fisici di Loschi e Baldasso in settimana. Se c’è una cosa negativa delle partite di stasera sono le sedici palle perse: questo non è un fatto di condizione, ma di qualità ed attenzione, ma le prime partite in casa non sono mai semplici da affrontare, specialmente dal punto di vista emotivo. L’Under 20? Grande soddisfazione, ma il sottoscritto è solo la punta dell’iceberg di un lavoro svolto da tutti. La mia nomina è il merito di tutti quelli con cui abbiamo lavorato in questo periodo: in questo momento, però, massima concentrazione su Trieste, ne abbiamo di strada da fare”.