Vietato esaltarsi, anche se dopo un derby vinto in trasferta ai supplementari la tentazione è facile. La Falconstar si gode il terzo successo consecutivo nelle sfide con la Calligaris (doppietta biancorossa, infatti, nella scorsa annata sportiva) e contemporaneamente la vetta della classifica, seppur in buona compagnia, ma non esce dai binari della strada stracciata, ovvero continuare a lavorare per trovare un’alchimia di gioco sempre più forte senza guardare troppo ai risultati immediati.
Va analizzata dunque la gara nel suo complesso, e come già con Arzignano le note positive sono molto più numerose di quelle negative. La tenuta mentale della squadra, per esempio, è già significativa, lo dimostra non solo la freddezza e la lucidità nei momenti chiave della gara, gli ultimi 2’ dei regolamentari e i 5’ dell’overtime, minuti in cui è successo davvero di tutto a livello di episodi, ma anche l’ottima reazione nel terzo quarto quando la Calligaris aveva preso in mano l’inerzia della gara, superando nel punteggio una Falconstar orfana di Skerbec (15 punti nei primi 20’ e confronto vinto con Munini) per problemi di falli. Dato importante perché uno dei problemi della Falconstar della scorsa stagione era stata la tendenza ai momenti di buio, a subire break a sfavore anche in doppia cifra che diverse volte avevano compromesso la gara.
“Non concedere break era uno degli obiettivi del piano partita, questo punto lo abbiamo eseguito al meglio – conferma coach Tomasi – abbiamo ripreso subito a giocare, con timeout e cambi siamo tornati subito in carreggiata. Abbiamo tenuto molto bene di testa per tutta la gara, sapevamo che sarebbe stata una battaglia, prima di tutto di nervi, e l’abbiamo interpretata bene”. Promossa in toto la fase difensiva: dopo aver tenuto Arzignano a 61 punti, la Falconstar si è ripetuta a Corno, con 66 punti concessi nei 40’ e solo 3 nel supplementare, dove è emerso ancora l’ottimo stato fisico della squadra. Il gioco d’attacco è andato bene nei primi 20’, poi è calato, complice, come già detto, l’uscita di scena di Skerbec che causa falli non è più riuscito a incidere.
“Ci è venuta a mancare la dimensione del gioco interno – analizza ancora il coach – abbiamo perso l’obiettivo di gioco nella costruzione degli attacchi, l’appoggiare la palla dentro per aver poi più spazi sul perimetro. Siamo stati troppo prevedibili nei restanti 25’ perché la palla ha girato troppo per vie perimetrali. L’attacco a difesa schierata è una delle cose da migliorare, così come il sapersi adattare al metro arbitrale. Nei momenti di difficoltà avremmo potuto andare a prenderci dei falli per avere più chance dalla lunetta”. In generale, comunque, un’altra ottima prestazione di gruppo, con i singoli a turno protagonisti nel corso della gara e bravi a entrare subito in partita quando chiamati dalla panchina, il caso per esempio di Scutiero che nel finale dei regolamentari è stato fondamentale per portare la squadra all’overtime dopo aver passatp molti minuti in panchina. “Scutiero è un giocatore di talento che può sparigliare le carte in momenti così delicati – conclude il tecnico monfalconese – ha pagato negli ultimi anni le problematiche fisiche ma è un giocatore che può fare la differenza e lo si sa. Sono comunque contento di tutti, da Vidani, che ha giocato un’ottima partita su entrambi i lati del campo, a tutti gli altri, compresi quelli che hanno giocato meno”.