L’inizio della stagione NBA merita un approfondimento per quel che riguarda il numero di giocatori internazionali all’interno dei roster: e, ancora una volta, i numeri sono impressionanti e confermano quanta influenza abbia il resto del mondo sulla NBA.
Prima di tutto i fatti: 108 giocatori internazionali, provenienti da 42 nazioni e territori all’interno della “opening night” per la stagione 2017/2018. E’ il quarto anno di fila che almeno cento giocatori internazionali sono presenti nella Lega e che anche ogni franchigia ne schiera almeno uno. L’ultimo record era di 41 nazioni rappresentate, mentre i 113 giocatori della stagione 2016/2017 è record ancora attuale. Un altro numero impressionante per quest’anno è, sul totale di stranieri, il fatto che 64 di questi siano europei.
Il Canada ha aggiunto un solo giocatore, con la seconda scelta Dillon Brooks che è andata ai Grizzlies e i nordamericani sono il più grande contingente non statunitense per quel che riguarda i giocatori della Lega; la Francia ne ha dieci, mentre l’Australia ne vanta otto.
Le squadre con il più alto numero di giocatori internazionali sono i Toronto Raptors e gli Utah Jazz, con sette ciascuno, mentre Boston Celtics, Philadelphia 76Ers e San Antonio Spurs ne hanno sei a testa.
Questo gruppo di giocatori internazionali ha alcune storie interessanti, specialmente per i nuovi arrivati, che meritano un approfondimento.
Markkanen ha mostrato le sue doti durante l’estate, conquistando il ruolo di leader per la nazionale della Finlandia durante EuroBasket 2017, a soli vent’anni, risultando determinante in alcune partite. Un altro interessante aspetto di Markkanen, settima scelta al draft, è che si tratta di uno dei pochi europei che è andato al college negli USA ed ora è approdato alla NBA.
Qi è stato scelto nel 2016 da Houston al secondo giro, ma il 2.16 cinese è rimasto con lo Xinjiang Flying Tigers nella passata stagione. Il ventunenne, che ha debuttato in nazionale nel 2014, sarà di scena con gli Houston Rockets in questa stagione: è la prima volta che un giocatore cinese approda nella Lega dai tempi di Yi Jianlian (2012).
I tifosi di Philadelphia hanno atteso per un anno intero Simmons, dopo che la scelta numero 1 del 2016 ha perso l’intera stagione scorsa. L’australiano ha avuto un sacco di tempo per imparare il gioco e non commetterà gli stessi errori del classico “rookie” NBA. E’ stato anche bravo ad acquisire fisicità, cosa che lo terrà lontano dal tipico “rookie wall” che solitamente arriva a tre quarti di stagione.
Teodosic non è il tipico “rookie” NBA, ma in verità non è nemmeno il classico veterano europeo che approda nella Lega, visto che il trentenne serbo è stato una vera e propria superstar, al CSKA Mosca. Ha dichiarato di non voler andare in NBA se dovesse essere destinato alla panchina e, con Chris Paul fuori, a Los Angeles sponda Clippers gli hanno consegnato le chiavi della squadra, sbalordendosi subito per i suoi meravigliosi passaggi.
Una stagione che promette di essere interessante ed intrigante, per quel che riguarda i giocatori internazionali in genere.