Martedì, come di consueto, è la giornata dedicata al quintetto ideale della settimana: andiamo a vedere subito quali sono stati i giocatori che maggiormente si sono messi in luce nell’ultimo weekend cestistico regionale, guardando cifre statistiche e rendimento durante le partite.
PLAYMAKER: Applausi a scena aperta per Alessandro Scutiero (Energy Lab Falconstar Monfalcone), che nel confronto con la Orange1 Bassano del Grappa ha recitato come un vero protagonista. Nel momento dell’assenza di Daniel Tonetti, questo play/guardia classe 1992 sta elevando il suo rendimento, per dare sicurezza a coach Gigi Tomasi: nel 72 – 87 ottenuto sul parquet veneto, “Scuty” si è messo in luce sia per il contributo di punti che per le giocate di sacrificio. Le cifre sono chiare: in 27 minuti di gioco, 15 punti realizzati (2/2 da due, 2/2 da tre, 5/5 ai liberi), 7 assist serviti ai compagni, 5 falli subiti, 4 rimbalzi e 3 recuperi, per un rotondo trentello di valutazione. Sarà anche leggero e privo di particolare tonnellaggio, ma ha una tecnica sopraffina e soprattutto è un giocatore che non molla mai, riuscendo sempre a sopperire ad eventuali carenze atletiche rispetto al diretto avversario: un cinque alto, per lui, è doveroso in questa settimana.
GUARDIA: Menzione della settimana, nel ruolo di guardia, per Luca Gallocchio (Cus Trieste), giocatore di 185 centimetri classe 1991. Approdato in estate alla corte di coach Mauro Trani dopo aver vinto il campionato di Serie D con il Sokol ed essere risultato uno dei migliori della categoria nel suo ruolo, nel derby con l’Interclub Muggia ha spiegato il perchè si è conquistato questi titoli nel corso delle ultime stagioni. I suoi 29 punti con 4/7 da due, 6/10 nelle triple e 3/5 ai liberi sono stati determinanti per l’affermazione della squadra universitaria sul parquet rivierasco e, in più, sono stati conditi con 5 recuperi e 4 rimbalzi, numeri che confermano come l’apporto di “Gallo” vada ben oltre il semplice aspetto realizzativo. Giocatore capace di recitare da protagonista sia nel ruolo di playmaker che in quello di guardia, quest’anno ha al suo fianco innumerevoli elementi che gli tolgono la pressione di dover portare la palla oltre metà campo ed impostare gli schemi, per cui può concentrarsi maggiormente sull’aspetto offensivo: e, a vedere i risultati, sembra che si stia trovando molto a suo agio…
ALA PICCOLA: Più che positivo l’esordio di Cory Sluder, americano della Polisportiva Roraigrande; è stato il “colpaccio” del mercato estivo della formazione di Paolo Freschi, che è riuscito a portarsi a casa un’ala di 193 centimetri classe 1992, uscita dall’Allen County Community College. Atletico, realizzatore e abituato a farsi largo a modo suo, ha passato alcune settimane in “bilico” per quanto riguarda il tesseramento, ma quando è potuto scendere in campo non ha di certo lesinato impegno e qualità. Nella vittoria di Rorai sul campo di Azzano, Sluder ha mostrato a tutti che cosa vuol dire fisicità: altrimenti, non si spiegherebbe come un’ala piccola di 193 centimetri riesca ad accumulare 18 punti (6/14 da due, 2/5 da tre) e 13 rimbalzi, con giocate aeree di qualità superiore, regalando pure 4 assist ai compagni e recuperando due palloni. Un elemento del genere è fondamentale per il team di Freschi, per la sua capacità di fare da collante fra il reparto degli esterni e quello dei lunghi: Sluder, con il suo atletismo, dà la possibilità al tecnico pordenonese di schierare assetti classici ma anche quintetti piccoli, mantenendo comunque un certo qual tono atletico sul parquet.
ALA FORTE: Che dire di una squadra che vince di trentotto punti uno scontro fra due formazioni che languono a fondo classifica, con un malinconico “zero” nella casella della vittorie? La Basketball House Dgm Campoformido ha “stracciato” la giovane Virtus Feletto con un perentorio 86 – 48 nel derby del Carnera, che ha avuto un unico, grande protagonista. Parliamo di Alessio Zakelj, ala forte di 200 centimetri classe 1992 che in questo avvio di stagione è il miglior realizzatore della compagine di Luca Malagoli: i ragazzi targati Basketball House non stanno vivendo di certo un momento facile, l’assenza di Fumolo si fa sentire ed allora “Zak” si è preso l’attacco della squadra sulle spalle, viaggiando abbondantemente oltre i venti punti di media nelle prime quattro esibizioni. Solito tiro frontale che è una sentenza, dalla media o dall’arco dei tre punti, ma contributo sostanzioso anche nei pressi del ferro per lui, che contro la Virtus Feletto si è esibito in una prova da 30 punti segnati. I ragazzi di Bettarini si ricorderanno di lui per molto, ma molto tempo…
PIVOT: Il centro della settimana è sicuramente Matias Ezeqiel Principe (Latte Carso Ubc Udine), emblema della figura del centro lavoratore, che non smette mai di pensare alla squadra. Oriundo argentino oramai trapiantato al 100% in Friuli, questo giocatore di 202 centimetri classe 1985 è sceso in C Silver per la prima volta quest’anno, ma ha un tipo di gioco che, a qualsiasi categoria, rimane pressoché lo stesso: tanta grinta, intensità e voglia in difesa, generosità per i compagni, rimbalzi come se non ci fosse un domani e, perchè no, ogni tanto anche qualche canestro. Il classico giocatore contro cui non è semplice trovare un rimedio: lo ha imparato, a sue spese, la US Goriziana che è stata sconfitta 73 – 71 dai ragazzi di Andrea Paderni. Principe, nell’occasione, ha accumulato una “doppia-doppia” da 11 punti e 15 rimbalzi, tirando con 5/6 dal campo, ma servendo anche ben 5 assist, a dimostrazione che l’occhio e l’intelligenza cestistica ci sono, eccome. In estate se n’è andato “Big Baby” Bianchini ed è arrivato lui: Paderni può ugualmente dormire sonni tranquilli, a centro area.
SESTO UOMO: Potremmo definirlo il “Wilt Chamberlain della Laguna” e, in molti, sanno già di chi stiamo parlando. Flaviano Dreas è il classico centrone che definire dominante sarebbe riduttivo: le primavere sono oramai quarantuno (è nato nel 1976) ed il tonnellaggio indefinito, su una struttura fisica di 208 centimetri, ma le mani sono delicatissime e l’intelligenza cestistica è direttamente proporzionale ai chili. Definire “imbarazzanti” le sue cifre, nel confronto con il Kontovel, sarebbe riduttivo: 18 punti per lui, ma quello che spicca sono i 34 rimbalzi catturati, un numero da videogioco che è servito alla formazione di Emilio Caterini per prevalere 74 – 61 sulla malcapitata formazione carsolina. Il suo numero ad effetto? L’apertura a tutto campo direttamente da rimbalzo, cosa che testimonia del suo eccellente occhio per smarcare i compagni e della sua grandissima forza, che gli permette di lanciare da un canestro all’altro gli esterni pronti a scappare in contropiede. Giocatori così non se ne vedono tutti i giorni…
COACH: Non si può non premiare un tecnico che vede la sua squadra vincere 72 – 40, con un’affermazione più che concreta di fronte al proprio pubblico. Parliamo di Maurizio Zuppi, tecnico della Calligaris Corno di Rosazzo che non ha avuto pietà contro la Sportschool Dueville: i veneti si presentano in Friuli con una formazione “da corsa”, senza particolari lunghi di ruolo, ed i seggiolai sono bravissimi a punire proprio questo aspetto. Munini, Macaro, Zacchetti e Franco fanno valere i loro centimetri, il resto lo fa un team che, nonostante l’infortunio di capitan Accardo (fuori per una partita), riesce a far emergere la forza del collettivo e, con pazienza, ad aumentare il proprio vantaggio in maniera esponenziale. Solamente diciassette i punti segnati da Dueville nei secondi venti minuti: se non è attenzione nella propria metà campo questa…