Così come la stagione passata, Santos e Sokol ad Aurisina hanno dato luogo ad una vera e propria battaglia e, così come la stagione passata, al fotofinish hanno vinto i bianconeri del presidente Mezzina. Se però l’anno scorso la contesa avveniva tra quella che poi diventò a pieno merito squadra campione della serie D (il Sokol in casa perse solamente quella gara in tutto il torneo) e una squadra che invece si salvò ad aprile inoltrato, questa volta invece entrambe le protagoniste avevano l’obiettivo di vincere per restare agganciate al treno playoff, trovandosi settima e ottava a due punti di distanza.
Il primo quarto è tutto ad appannaggio degli ospiti, abili a toccare presto la doppia cifra di vantaggio, chiudendo bene gli spazi in difesa e trovando precisione dalla media distanza. Che Strle sia il pivot più forte ed incisivo del girone Rossetti è opinione condivisa e infatti arriva dalle sue mani la prima risposta del Sokol, la cui missione primaria e cercare o lui o Pizziga nei pressi del pitturato, per sfruttare chili e centimetri.
Nella seconda frazione la squadra di Vatovec accorcia le distanze tramite la difesa a zona, da sempre strategia efficace sul piccolo e difficile parquet di Aurisina. Tercon e Salich colpiscono in transizione, ma il Santos si mantiene in vantaggio grazie alle bombe di Zamboni e Fonda e va al riposo in vantaggio per 26-34.
All’inizio del secondo tempo coach Gregori capisce immediatamente che sarà tutt’altro che una partita in discesa, il terzo quarto è il momento migliore per i padroni di casa i quali rimontano lo svantaggio guidati dall’esperienza del cecchino Slavec. Nel frattempo Strle compie il suo quarto fallo e torna in panchina, tuttavia il Sokol stringe le maglie in difesa, trova la quadratura del cerchio in attacco e comincia gli ultimi dieci minuti avanti di 2 punti (44-42).
Come previsto l’ultimo quarto è lotta vera su entrambi i lati. Salgono di pari passo ritmo e nervosismo, nonostante si possa dire le due compagini siano storicamente gemellate, è chiaro che nessuno vuole perdere in un momento così delicato. I bianconeri si affidano completamente al “Niño” Fonda che non tradisce bruciando la retina da fuori e capitalizzando un paio di contropiedi. Dall’altra parte l’equilibrio è mantenuto dalle mani roventi di Slavec e “Cana” Babich, giocatori ai quali rivolgersi quando c’è bisogno di una tripla dal peso specifico importante. A meno di un minuto dalla sirena finale “Mauro” Cumbat trova il gancio del +4 Santos. Time-out e schema voluto da Vatovec eseguito alla perfezione: palla a Strle per un canestro veloce da sotto. Schema ripetuto l’azione seguente e parità raggiunta a quota 64 con trenta secondi sul cronometro. Questa volta sono le istruzioni di Gregori a risultare vincenti: Cacciatori riceve e subisce il fallo che lo manda in lunetta, dove si mantiene freddo e realizza entrambi i liberi. Al Sokol non riesce l’attacco finale e il match si conclude col punteggio di 64-66 in favore degli ospiti.
E’ il secondo passo falso di fila per il Sokol che si vede così acciuffato in classifica dal Santos a 12 punti. Per la squadra di Gregori è stata un’ottima risposta dopo un periodo non facile che la vedeva perdente negli ultimi tre turni. Cruciale è risultata la ritrovata intensità per tutti i quaranta minuti, oltre che un’altra prova da incorniciare per il playmaker Fonda.
Sokol Aurisina – Santos Trieste 64-66
Sokol: Salich 3, Furlan ne., Ferfolja, Babich (c) 5, Pizziga 12, Svab 5, Strle 15, Tercon 6, Grassi ne., Seno 4, Slavec 14. All. Vatovec.
Santos: Fonda 17, Bettin 2, Pecchiar, Romano 2, Cacciatori 8, Cumbat S. 3, Cumbat M. 6, Bembich (c) ne., Girotto 2, Zamboni 8, Lucian 6, Spanghero 12. All. Gregori.
Parziali: 10-19, 26-34, 44-42.
Arbitri: Rossi e Chesini di Gorizia
Sebastian Romano