Quintultimo impegno di regular season per la Stella Azzurra Roma nel campionato di Serie B. Per la 26esima giornata del Girone D la squadra di Germano D’Arcangeli potrà contare ancora una volta sul fattore casalingo per la seconda partita di fila, dopo aver fatto perdere la testa della classifica al Basket Barcellona sabato scorso all’Arena Altero Felici. Avversario di questo sabato sulle tavole di Via Flaminia (palla a due alle ore 18) sarà il Basket Scauri, una delle tre formazioni che premono alle porte della zona-playoff, all’interno della quale appaiono tuttavia ben stabili i padroni di casa nerostellati, che con il loro settimo posto solitario hanno 6 punti di vantaggio, 30 a 24, sulla nona piazza di Catanzaro e 8 sulla compagine sudpontina, decima in compagnia della Tiber Roma a quota 22. Bayehe e compagni cercheranno di proseguire nel loro lungo periodo felice che conta 9 vittorie nelle ultime 10 gare, mentre Scauri viene da due ko consecutivi nello scontro diretto di Catanzaro e in casa per mano di Cassino. Come sconfitta fu nell’andata al PalaBorrelli, dove la Stella Azzurra si impose per 65-54 sulla squadra del coach Renato Sabatino e dell’ex Vincenzo Provenzani, il play-guardia classe ’99 approdato proprio la scorsa estate sulle rive del Tirreno direttamente dal vivaio nerostellato e terzo miglior realizzatore stagionale dei suoi con 12.0 punti in 25.2 minuti di media, tirando con il 41.4% da tre, il più preciso degli scauresi da oltre l’arco dei 6 metri e 75.
FISICO BESTIALE Il recente filotto di vittorie che ha portato la squadra stellina ad installarsi in maniera prepotente nella parte più nobile della classifica è coincisa con una tenuta fisica di squadra che i giocatori sono riusciti a far durare per tutto l’arco delle partite. Come testimonia anche l’ultima vittoria, arrivata con un sorpasso nel minuto finale dopo essere stati sotto nel punteggio per oltre 38 minuti: “Sono molto contento di come abbiano avuto una tenuta maggiore sulla lunga distanza”, conferma Marco Giangiuliani, preparatore atletico del club stellino. “Ma il mio obiettivo, il mio cento, è anche non andare sùbito sotto ad inizio partita, che la squadra entri in campo già al 100% dopo il riscaldamento pre-gara. A tal proposito, in questi giorni stiamo attuando delle procedure di riscaldamento specifiche per ottenere questo risultato”.
INTENSITA’ 53 anni, romano, con esperienze nel calcio e nella scherma, con la cui federazione nazionale collabora dal 2002 facendo parte tuttora dello staff medico, il trainer nerostellato spiega le basi del suo lavoro alla Stella Azzurra: “Cerco di portare un certo tipo di mentalità relativa soprattutto all’intensità del lavoro. Suddivido il lavoro in due grandi aree, il lavoro di forza muscolare, in palestra o a carico naturale, e metabolico, di resistenza specifica e generale sul campo. Ed entrambi li baso appunto sull’intensità, dando stimoli intensi con brevissime pausa tra uno sforzo e l’altro. C’è una buona cultura del lavoro da parte dei ragazzi della squadra, ai quali faccio i complimenti perché seguono alla lettera tutto il programma che c’è da svolgere. Sono sottoposti ad un bel sovraccarico funzionale ma sono sempre in prima linea agli allenamenti, in sala pesi. Lavoriamo anche con grande entusiasmo, con serietà ma anche entusiasti. E i risultati vincenti che sono arrivati credo siano anche frutto di questo entusiasmo dei ragazzi, che percepiscono il lavoro da svolgere non come una spada di Damocle ma come un lavoro, certo faticoso, ma di grande brillantezza”.
FASE CALDA Si è ormai arrivati al terzo terzo della stagione, che d’ora in avanti diventerà sempre più calda per il clima meteorologico e per la posta in palio nelle varie partite. E non soltanto a livello di Prima Squadra ma anche dei campionati giovanili che vedono protagonisti tanti elementi del roster di Serie B: “Ho sempre notato, nelle mie esperienze in passato, che durante il periodo caldo della primavera/estate non bisogna allentare con l’intensità degli allenamenti, ma anzi intensificarli nella qualità degli stimoli. Anche coi ragazzi più giovani stiamo lavorando molto sugli aspetti di reattività, di attivazione, per iniziare l’allenamento già con un grado di intensità elevato. Stiamo sperimentando interventi “a blocchi”, in cui il mio lavoro si alterna con quello tecnico del coach nel corso della seduta di allenamento. E vedo che questo input sta passando, cioè l’abitudine a fare quel qualcosina in più anche quando si è sotto stress dopo un allenamento sia fisico che tecnico-tattico, una consuetudine che permette di affrontare con la giusta prontezza i momenti più delicati delle partite”.