Scossi dallo schiaffone metaforico di gara 2, i biancorossi di Dalmasson hanno avuto poco tempo per preparare le contromosse tattiche per gestire al meglio il “contenimento” di Powell e Amoroso, primattori del successo di venerdì sera. Loschi, rientrante, sostituirà Fernandez per scelta tecnica, mentre Ceccarelli schiera la formazione tipo seguendo il proverbiale “squadra che vince non si cambia”. Palla a due!
I QUARTO
Anche questa volta l’Alma preme sull’acceleratore inscrivendo presto l’8-2 sul tabellone, anche se Jandelize – partito in quintetto – si fa pizzicare in fallo per due volte consecutive in soli tre minuti. L’Extralight non incide e sta disperatamente cercando un leader i cui canestri possano sbloccare di conseguenza anche gli altri compagni; i lunghi giuliani finalmente si prodigano nel tagliafuori, Cavaliero compensa una difesa permissiva con due triple in fila e un primo quarto tutt’altro che spumeggiante rilancia dunque Trieste sul +11 (19-8).
II QUARTO
Il 2/15 dal campo di Montegranaro viene punito dal contrappasso dei “numeri” di Da Ros, che infila 7 punti in un batter d’occhio portando i suoi a +16 (31-15); l’Alma potrebbe prendere il largo ma i problemi di falli si fanno nuovamente sentire e – nota statistica – il solo, scatenato, Da Ros ha superato nello score l’intero terzetto composto da Amoroso, Corbett e Powell. Gli ospiti hanno allentato la presa nel momento meno indicato: si va all’intervallo sul 40-30 ma Trieste ha gettato a mare un’occasione propizia per “ammazzare la partita” anzitempo.
III QUARTO
La contesa è ufficialmente riaperta, quando Dalmasson chiama timeout sul 40-36 dopo neanche due minuti di terzo quarto: pur con un Campogrande gravato di quattro falli, la Poderosa è “lì” (più per demerito dell’avversario che per altre ragioni). Tifosi di casa indiavolati dopo un antisportivo sanzionato a Gueye (potremmo concordare con le lamentele marchigiane) e la tensione giuoca brutti scherzi persino a quei veterani che dovrebbero predicare basket con maggiore maturità. Da Ros deve uscire dal parquet – forse un problema muscolare – Corbett arma il suo fucile da cecchino raggiungendo le 14 firme sullo scout e una tumultuosa terza frazione termina sul 56-52 per l’Alma.
IV QUARTO
In questa gara complicata, caratterizzata da un punteggio così basso, ogni più piccolo dettaglio fa la differenza: Da Ros gioca per “cinque” considerando che Cavaliero e Baldasso non regalano grandi emozioni e che Green è più ondivago di un fuscello in una giornata di bora scura. A 4.26 gli ospiti conducono 62-56. L’Extralight si sta sfaldando minuto dopo minuto e la comprensibile stanchezza si traduce in futili errori e forzature: Alma a +9 a 2.25 dalla sirena (66-57); Amoroso è letteralmente in ginocchio, ma Corbett alza il braccio al cielo per il sontuoso canestro del -3: rimessa “dubbia” concessa ai triestini, che porta ai due liberi per Bowers (69-65 per i biancorossi). Lo stesso Corbett si catapulta verso il ferro ma questa volta il cronometro è impietoso, e i giuliani escono vincenti da questa lunga battaglia.
FINALE
Poderosa Montegranaro – Alma Trieste 65 – 71
Tabellini
Trieste: Loschi Bowers 9, Da Ros 23, Cavaliero 8, Prandin 3, Janelidze 4, Deangeli, Baldasso 3, Schina, Mussini 6, Green 11, Cittadini 4. All. Dalmasson
Montegranaro: Rivali 10, Altavilla, Powell 10, Amoroso 7, Corbett 20, Cimini, Zucca, Treier, Maspero, Campogrande 10, Gueye 6. All. Ceccarelli
Rajone