Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del coach del Latte Carso Ubc Udine, Andrea Paderni. Con la sua squadra, l’allenatore friulano ha conquistato la promozione in Serie C Gold al termine di un’appassionante serie con Il Michelaccio San Daniele del Friuli, vincendo la decisiva GaraTre per 60 – 74.
“Il primo pensiero è per i ragazzi di San Daniele, per lo staff, per la Società e per i tifosi.
Nello sport vince uno solo ma non è assolutamente vero che chi non vince sia un perdente, chi lo pensa non ha mai provato ad inseguire un sogno e a non raggiungerlo pur dando il massimo e non capisce che il senso dello sport è dare l’anima ed è quella la magia, il tabellone è un’altra cosa. Sabato abbiamo vinto noi ma non ha perso nessuno. Ne cito uno per tutti, Leopoldo Colutta che nonostante i problemi fisici ha provato a caricarsi la squadra sulle spalle nel momento più difficile ed è stato l’ultimo ad arrendersi, quello è sicuramente un vincente altrochè.
Ripensando alla partita io rivedo i miei ragazzi in missione, con una convinzione assoluta, una concentrazione feroce, una maturità che va ben oltre la loro età e una voglia di far fatica commovente. Dopo 35 minuti di battaglia difendevano a 9 metri dal canestro come dei muri di cemento armato e per tutta la partita hanno viaggiato praticamente con il pilota automatico, se io fossi stato tra il pubblico, o a casa mia o in qualsiasi altro posto non sarebbe cambiato nulla. Erano pronti a vincere perchè sapevano che era arrivato il momento, perchè dal primo giorno abbiamo deciso che da noi stessi non avremmo accettato niente di meno e perchè un minuto dopo aver vinto la Coppa stavamo già parlando di come vincere anche il campionato.
Abbiamo vinto perchè siamo tutti mentalizzati e allineati sul pensiero che abbiamo ribadito prima di entrare in campo: vivere da sfavoriti è la cosa più facile del mondo, pensare che “comunque vada siamo stati bravi lo stesso” è solo mettere le mani avanti, noi ci siamo sempre considerati i favoriti contro chiunque e le sconfitte le abbiamo vissute malissimo arrabbiandoci alla morte con noi stessi, senza nessuna presunzione ma con la convinzione che nello sport di squadra conta il gruppo e il nostro vale più della somma dei singoli e non è secondo a nessuno.
Non è un caso che non abbiamo mai perso due volte di seguito, che abbiamo ribaltato situazioni difficilissime, che abbiamo vinto mille finali punto a punto, la testa è sempre stata quella dei primi e il cuore quello degli ultimi.
L’elenco dei ringraziamenti è lunghissimo e spero di non dimenticare nessuno.
Il primo va a Mauro Rosso. Questa è la vittoria di una gestione societaria, la sua gestione.
Mi ha messo nelle migliori condizioni possibili per lavorare, mi ha sempre dimostrato fiducia assoluta e la sua parola è di granito, non so cosa potrebbe desiderare di più un allenatore. Se l’UBC è sinonimo di serietà e programmazione è merito suo.
Ringrazio i dirigenti Christian Linossi che pensa ai fatti e non alle parole, Daniele Modesto che entra in palestra e porta con se il suo sorriso e la sua allegria, Claudio Zoratto che mi ha visto crescere e fa parte della storia della Società e Gianni Pittalis che è l’accompagnatore più vincente della storia dell’UBC, persone magnifiche, persone serie e insostituibili. Ringrazio ovviamente lo sponsor che da sempre crede nello sport come occasione di crescita per i giovani e senza il quale non saremmo qua.
Ringrazio la Dottoressa Cristina Scelzo, la dolcezza in persona, una professionista preparatissima che ha allenato la componente più importante della squadra e dello staff: la testa, nell’ultimo mese ho passato più tempo a ripetere quello che mi ha insegnato lei piuttosto che parlare della difesa su pick and roll. Ringrazio Davide Zorzenone perchè me li sempre rimessi tutti in piedi ed è un professionista pazzesco.
Ringrazio i nostri tifosi, i genitori, le morose perchè ci hanno gratificato e ci hanno fatto sentire che dietro di noi c’era amore, fiducia ed emozioni bellissime. Ringrazio Camila Principe perchè allenarsi al cospetto di una principessa è un privilegio per pochi, perchè un paio di partite le ha vinte lei venendo in spogliatoio trasmettendomi una serenità assoluta ed evitandomi di impazzire, perchè il suo cartello: “Forza UBC, Forza Papà” è la cosa più dolce della stagione e non sa quante volte l’ho guardato. Ringrazio tutti quelli che mi hanno mandato messaggi per complimentarsi e che mi hanno manifestato la loro stima. Ringrazio il mio staff, un lusso assoluto, tre allenatori veri con cui abbiamo concertato ogni tipo di scelta e che hanno contribuito quanto me ad ogni vittoria e più di me alla Coppa FVG.
Massimo Bredeon mi ha visto bambino simpatico, ragazzino problematico, giovanotto ambizioso, ometto e poi padre, mi ha insegnato la pallacanestro e mille altre cose, i giocatori li abbiamo cresciuti insieme, l’allenatore lo ha cresciuto lui, può godersi il successo nella maniera più completa possibile.
Massimiliano Basso è l’elemento più importante dello staff, è il nuovo che avanza, la voce fuori dal coro, la curiosità, raramente ho visto abbinare una tale passione e competenza a quel tipo di umiltà, veramente un ragazzo d’oro, insostituibile.
Luca Silvestri è semplicemente parte della storia dell’UBC, il suo punto di vista è stato utilissimo, quando mi ha chiesto di rientrare ho capito che era l’anno giusto, il suo cuore, come il mio, sanguina biancoblu.
Ringrazio l’UBC, perchè quando sono entrato in palestra per provare ad allenare non sapevo neanche chi ero, prima mi è stato insegnato a stare al mondo poi è venuto il resto.
Ringrazio mia moglie Elisa perchè è la mia vita e niente sarebbe uguale se non fosse arrivata lei, perchè avendo conquistato lei io so che nessun traguardo mi è precluso.
Ringrazio mio papà perchè se non avessimo vinto mi avrebbe abbracciato più forte.
I miei ragazzi non so come ringraziarli, vorrei trovare le parole per gratificarli anche solo in minima parte per quello che mi hanno dato ma non le trovo, hanno la mia riconoscenza eterna, la mia stima e il mio rispetto.
IL GRUPPO PIU’ FORTE DELLA STORIA DELL’UBC, QUESTO SIETE!
Come gli ho detto mille volte andando via dopo allenamento “vi voglio molto bene”, probabilmente è tutto lì”.