Martedì 5 giugno alle ore 20.45 si alzerà la prima palla a due delle Finali Scudetto, che si apriranno al Mediolanum Forum di Assago: la Dolomiti Energia Trentino, alla seconda finale consecutiva, affronterà i 27 volte campioni d’Italia dell’EA7 Emporio Armani Milano nella serie al meglio delle 7 partite che assegnerà lo scudetto 2018. Dopo i primi due episodi ad Assago, le finali sbarcheranno alla BLM Group Arena di Trento per gara-3 e gara-4 in programma sabato 9 e lunedì 11 giugno.
TOTO FORRAY (Playmaker e Capitano DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): «Le sensazioni in questi giorni prima delle finali? C’è soprattutto voglia di giocare, di vivere le emozioni di un appuntamento che non capita spesso di poter affrontare. Abbiamo l’esperienza dell’anno scorso a motivarci ulteriormente, oltre che a darci un pizzico di maturità in più per questo tipo di partite: Milano ha delle individualità di primissimo livello e un roster impressionante per qualità e quantità, noi però ce la vogliamo giocare fino in fondo. Siamo una squadra costruita per affrontare campionato e coppa, quindi abbiamo tanti giocatori anche noi pronti a scendere in campo e dare un contributo: a maggior ragione dovremo farlo vista l’assenza di Diego (Flaccadori). Tutte le squadre che affrontano Milano vogliono togliere all’Olimpia movimento di palla e ritmo, proveremo a farlo e allo stesso tempo a contenere il loro uno contro uno. Le serie al meglio delle 7 sfide sono davvero lunghe, sarà fondamentale impattare bene queste partite cercando di mettere in difficoltà i nostri avversari».
MAURIZIO BUSCAGLIA (Allenatore DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): «Prima di tutto voglio dedicare un momento per ricordare Dino Panato, fotografo trentino scomparso ieri: era un grande professionista, un nostro tifoso ma più in generale un appassionato e coinvolgente uomo di sport. Martedì giochiamo gara-1 di una serie con Milano che ci vede opposti ad una squadra forte, profonda, attrezzata: l’Olimpia ha leader che fanno canestro ma anche equilibratori, giocatori di carisma e di grande esperienza abituati a vincere e a giocare certi tipi di partite. Dopo le sfide con due grandi squadre come Avellino e Venezia, insomma, l’asticella della competizione si alza ancora, ma noi dobbiamo partire proprio da quello che siamo stati capaci di fare nei quarti e nelle semifinali. Ci servirà mettere in campo il nostro gioco, senza snaturarci, entrando subito con il giusto approccio. Abbiamo per due volte saputo ribaltare il fattore campo, con l’EA7 sarà ancora più difficile ma parto da una certezza: che posso contare su un gruppo unito, determinato, compattissimo, che ha maturato la capacità di giocare assieme ed adattarsi alle situazioni».