Un intero campionato viene oggi riassunto nella prima battaglia fra Trieste e Casale, “Orazi” e “Curiazi” della pallacanestro italiana, ovvero le migliori formazioni di questa serie A2. In mezzo ad un’Alma Arena tinta di biancorosso il trofeo dorato: quanto conta l’aspetto mentale? Moltissimo, forse più di quello tecnico-tattico, perché anche da un solo canestro, da una palla recuperata, da un errore banale, può dipendere l’inerzia di una partita e anche di una serie (pensate alla distrazione di Smith nelle finali NBA). Sugli spalti sfilano i nomi degli eroi del basket triestino, quelli di ieri e quelli odierni, in una toccante coreografia: palla a due!
I QUARTO
Casale più sciolta in questo tremolante incipit, che vede i piemontesi subito avanti sul 7-3: nei minuti successivi Bowers prova ad invertire l’inerzia infilando due triple, ma la Novipiù continua a punire sugli scarichi (13-9 in favore degli ospiti). Trieste non brilla nelle scelte di tiro, non cerca la profondità e la difesa dei lunghi è spesso tardiva (Bowers, specialmente, in versione safety car): i cinque di Ramondino inscrivono un efficace 4/7 dall’arco e chiudono la prima frazione sul 22-19.
II QUARTO
Non passa neanche un minuto e coach Dalmasson chiama timeout sul -7 (26-19): i suoi sono ancora “bloccati”, soprattutto in cabina di regia e le sparatorie dalla lunga sono un pessimo segnale; il quintetto di Ramondino primeggia anche a rimbalzo (14-8) e non è difficile dunque giustificare il 33-24 di metà secondo quarto. Cavaliero, indemoniato, è costretto a spendere il suo terzo per coprire la svogliatezza di Green: Casale gioca una pallacanestro semplice ma feconda, muovendo il pallone con notevolissima velocità e precisione. L’Alma fa una fatica bestiale per restare a contatto sulla sirena dell’intervallo (43-37 in favore della Novipiù).
III QUARTO
Una lunga sequela di errori contraddistingue queste prime battute: due liberi di Green siglano il -4 (45-41), ma ogni posto a sedere trasuda tensione e trepidazione per una sfida sempre più emozionante; “Lobito” Fernandez spara una bomba di importanza capitale e – non contento – ne spara subito un’altra innescando in Loschi la voglia di imitarlo: 9 punti in fila, palazzetto che esplode e Alma a +3 (51-48). Casale, nonostante il clima ostile, si fa beffe della reazione triestina, non perde la bussola e chiude con un passo in più sul 57-56, inanellando alcuni bei canestri da sotto (Martinoni top scorer con 17 autografi).
IV QUARTO
Loschi è quel sesto uomo di “rottura” che sta facendo molto comodo a Dalmasson: 8 punti, tanta difesa e presenza mentale (63-61 e nuovo sorpasso Alma); Blizzard e compagni replicano con una freddezza e con una costanza ammirevoli e la gara scorre sul perfetto equilibrio (66-66) quando Tomassini (14 punti) resta a terra per un infortunio al ginocchio. La zona piemontese sta ancora reggendo, Green ha acceso i motori e il pick and roll della Novipiù continua a fare male: una perla di Fernandez però, ancora una volta, sospinge i compagni al +6 (80-74 a 1.47 dal termine); dopo il timeout a 1.15 si deciderà la sorte di questa gara 1. Severini ricuce dalla lunetta, Sanders spreca forzando nell’azione successiva, e Trieste ha 15.4 secondi per gestire il +4: nuovo botta e risposta ma è sufficiente un libero di Green per decretare il vincitore.
Finale
Alma Trieste – Novipiù Casale Monferrato 83 – 79
Tabellini
Trieste: Schina, Deangeli, Cittadini, Cavaliero 8, Loschi 8, Prandin 2, Fernandez 9, Green 22, Mussini 4, Janelidze, Bowers 21, Da Ros 9. All. Dalmasson
Casale: Ielmini, Denegri 3, Tomassini 14, Valentini, Blizzard 12, Martinoni 20, Severini 6, Cattapan 2, Bellan 2, Sanders 12, Marcius 8. All. Ramondino
Rajone