Trieste: la scalata ai playoff inizia dal nido dell’Aquila

Archiviate quasi definitivamente le pratiche per la salvezza, l'Alma prova a fare sul serio e a candidarsi per la post season, iniziando da un campo difficile

Zoran Dragic (foto tratta dal profilo ufficiale Instagram "alma_pallacanestro_trieste"

Domenica pomeriggio la BLM Group Arena sarà il teatro della sfida Trento-Trieste, che fornirà alla vincitrice una nuova prospettiva per il campionato: i padroni di casa hanno iniziato davvero in sordina ed hanno faticato non poco a ritrovare gioco, consapevolezza e posizioni in graduatoria degne del proprio roster e della propria storia più recente. Gli ospiti si trovano in una situazione ideale per quelle che, dopo questa, saranno le ultime otto gare della regular season: partiti con l’obiettivo della (comoda) salvezza, ora che lo si può dare ragionevolmente per raggiunto c’è più spazio per dare corpo a sogni dal peso specifico superiore, proponendosi con forza per la post season. Nulla di strano, soprattutto in un torneo che finora ha già riservato diverse sorprese di varia natura e dove concretezza, panchina lunga e palazzetto di casa particolarmente caldo possono fare la differenza.

Trieste ha vinto quattro volte nelle ultime cinque gare, due delle quali in trasferta (a Brescia e Pistoia), raggiungendo quota 4 vittorie nelle 10 gare lontano da Trieste ed ottenendo la settima posizione in graduatoria. Complessivamente in 21 gare ha il miglior attacco e la dodicesima difesa, avendo messo a segno 1.839 punti (87,6 di media) e avendone subiti 1.766 (84,1 di media), con la terza valutazione media di squadra (94,3). Al tiro Trieste è terza nelle realizzazioni da due punti (53,9%), seconda in quelle da dietro l’arco (39,5%) e ottava dalla lunetta (72,1%). Quarta per rimbalzi totali (37,5), undicesima per rimbalzi offensivi (10) e quarta per difensivi (27,6), l’Alma è prima per stoppate (3,5), seconda per palle perse (14,7), ottava per recuperi (6,6) ed infine terza per assist (18,1).

Trento arriva da un filotto di quattro vittorie consecutive, cinque nelle ultime sei gare – con vittime illustri quali Cremona, Venezia e Avellino -, che l’hanno decisamente rilanciata in classifica, permettendole ora di occupare la nona posizione a pari punti con Trieste. 6 vittorie e 4 sconfitte tra le mura amiche per l’Aquila, i cui totali hanno determinato il tredicesimo attacco e la sesta difesa, con 1.662 punti segnati (mediamente 79,1) e 1.702 subiti (mediamente 81), con la tredicesima valutazione media (80). Al tiro il 47,2% da due punti vale l’ultimo posto, il 34,8% da tre punti vale l’ottavo posto e il 71% a gioco fermo il dodicesimo. I 35,8 rimbalzi complessivi valgono l’undicesimo posto, gli 11,2 offensivi il sesto, i 24,6 difensivi il terzultimo; l’Aquila è tredicesima per palle perse (11,7), ultima per stoppate (1,2), seconda per recuperi (8,5) e dodicesima per assist (14,6).

Per Trieste il più presente nelle classifiche individuali è William Mosley: leader nelle realizzazioni da due punti (73,3%), secondo per stoppate (1,4), 10° per rimbalzi offensivi (2,5) e per valore plus/minus (6), 23° per rimbalzi complessivi (5,8) e nelle realizzazioni da due punti (52,7%). Hrvoje Peric invece è 8° per valore plus/minus (6,2), 15° per realizzazioni complessive dal campo (48,7%), 19° per rimbalzi totali (6) e difensivi (4,7), 23° per recuperi (1,1). Chris Wright è 8° per assist (4,3), 16° per punti (14,3) e 19° per realizzazioni dalla lunetta (75,7%), mentre Juan Manuel Fernandez è secondo nelle realizzazioni da tre punti (48,9%) e 17° per realizzazioni complessive dal campo (47,6%). Jamarr Sanders è quinto nelle realizzazioni da tre punti (47,7%) e 14° per realizzazioni complessive dal campo (48,8%), Matteo Da Ros è 10° per stoppate (0,8) e Arturs Strautins è 17° nelle realizzazioni da tre punti (39,3%). Infine troviamo Justin Knox 9° nelle realizzazioni da due punti (58,3%) e 20° per stoppate (0,6), mentre Daniele Cavaliero è 14° nelle realizzazioni da tre punti (41%) e 21° per valore plus/minus (4,4). I 271 punti di Wright e i 227 di Peric valgono il 27,1% (498/1.839) della produzione offensiva triestina.

Dalle parti di Trento si segnala in particolare Aaron Craftleader per recuperi (2,1), quarto per assist (4,9), 6° per valore plus/minus (6,6), 19° nelle realizzazioni da due punti (55,5%) e 22° per valutazione media (15,3). Dustin Hogue è 12° per rimbalzi offensivi (2,4) e 18° nelle realizzazioni da due punti (55,8%), mentre Devyn Marble è quarto per realizzazioni dalla lunetta (83,1%) e 19° per recuperi (1,2). Joao Gomes è 7° per rimbalzi difensivi (5,6) e 12° per rimbalzi complessivi (6,8), Fabio Mian è 6° nelle realizzazioni da tre punti (45,2%), Diego Flaccadori è 16° per realizzazioni dalla lunetta (78,5%) e Nikola Jovanovic è 23° per rimbalzi offensivi (1,8). Il fatturato complessivo di Trento è garantito per il 28,6% (475/1.662) da Marble (261 punti) e Hogue (214).

Tiri, assist e rimbalzi dei migliori giocatori di ciascuna formazione:

% 2 PUNTI

TRIESTE – Mosley 73, Knox 58, Peric 53

TRENTO – Pascolo 57, Hogue 56, Craft 56

% 3 PUNTI

TRIESTE – Fernandez 49, Sanders 48, Cavaliero 41

TRENTO – Mian 45, Craft 38, Marble 37

% TIRI LIBERI

TRIESTE – Sanders 88, Cavaliero 87, Fernandez 85

TRENTO – Marble 83, Forray 81, Pascolo 79

RIMBALZI

TRIESTE – Mosley 121, Peric 108, Strautins 84

TRENTO – Gomes 129, Hogue 109, Pascolo 89

ASSIST

TRIESTE – Wright 81, Fernandez 63, Cavaliero 61

TRENTO – Craft 79, Forray 37, Marble 37

All’andata il 17 novembre scorso Trieste vinse il match per 85-74 con un’eccellente gara di Justin Knox, autore di 20 punti, con 7 rimbalzi, 1 stoppata e 25 di valutazione finale, mentre a Trento non fu sufficiente l’ottima prestazione di Nikola Jovanovic, per lui 19 punti, 8 rimbalzi e 24 di valutazione.

Marco Torbianelli

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