I bianconeri domani sera, al PalaBancoDesio, affrontano i padroni di casa dell’Acqua S. Bernardo Cantù (palla a due alle 18.30, diretta Eurosport Player anche in Club House Aquila Basket). Coach Nicola Brienza, grande ex della partita: «Sarà emozionante tornare in un clima familiare e amico, ma dalla palla a due testa solo sul match»
George King: «Contro Cantù il nostro obiettivo primario è scendere in campo mettendo il massimo della nostra energia e intensità per vincere la partita. Sappiamo che farlo in trasferta non è mai facile, quindi avremo bisogno della nostra miglior pallacanestro: rispetto alle nostre ultime uscite credo che possiamo ancora migliorare tanto a rimbalzo, anche nel match vinto contro Oldenburg per buoni tratti della partita abbiamo sofferto troppo nel controllare le carambole sotto i tabelloni ed è un aspetto che coinvolge tutti e cinque i giocatori in campo assieme. Contro Cantù vogliamo “costruire” sopra alla prestazione contro i tedeschi, usandola come base da cui partire per provare a mettere in fila qualche buona prestazione e qualche buona vittoria senza incappare in troppi alti e bassi. Il mio ruolo nella squadra? Ogni giorno mi sento meglio all’interno del team e all’interno delle competizioni europee, Serie A ed EuroCup, che per me erano una novità assoluta. La mia priorità in campo è difendere al meglio e aiutare la squadra a costruire i propri successi partendo da una buona difesa».
Nicola Brienza: «Quella contro Cantù è per me sicuramente una partita emozionante: sarà particolare vivere un prepartita in cui proverò tanti sentimenti contrastanti in un contesto familiare e molto amico, ma poi, dalla palla a due, proverò a mettere tutto da parte e vivere con la giusta concentrazione un match per noi molto importante. Servirà una partita di focus e attenzione, perché Cantù ha tanti giocatori capaci di grandi fiammate offensive e ha già dimostrato su un campo duro come quello di Brindisi di avere armi per vincere contro chiunque nonostante stia ancora cercando i propri equilibri e le proprie gerarchie».