Si è svolto sabato scorso, presso la palestra di Via Locchi, l’evento “A tu per tu… con lo sport”, incontro organizzato da Reset Società Cooperativa Sociale, Impresa Sociale Onlus e Radio Fragola, che aveva come scopo quello di raccontare il percorso di scrittura creativa (e non solo) sviluppato più di un anno fa all’interno della Casa Circondariale di Trieste e promosso proprio da queste tre realtà.
Alla presenza di una folta rappresentanza delle squadre giovanili di Futurosa, Pallacanestro Trieste, Servolana, Barcolana e Interclub Muggia si sono susseguiti gli interventi degli ideatori del progetto, passando a quelli di chi viene a contatto con i detenuti e che, come raccontato, vive un’esperienza incredibile sia dal punto di vista formativo ma ancor più umano, fino ad arrivare all’ospite d’eccezione per questa occasione, il nostro Stefano Attruia, allenatore dell’U16, che ha raccontato il percorso fatto in questi mesi attraverso quest’iniziativa.
“Quello di oggi è stato un bellissimo incontro di avvicinamento tra mondi che apparentemente sono molto lontani, come lo sport ed il carcere – è stato il commento di Stefano Attruia al termine della mattinata – non è la prima volta che Futurosa prende parte ad iniziative del genere, non più tardi di qualche mese fa infatti assieme a Basket Trieste avevamo ideato e poi promosso un video messaggio in favore di chi lotta contro la malattia del gioco d’azzardo. Penso che questi eventi siamo importanti per accrescere il livello di conoscenza su realtà che, a volte, sono lontane da noi, e per questo sono viste in maniera diversa.”
“Sono anni che noi lavoriamo all’interno delle carceri e sviluppiamo tutta una serie di iniziative – sono state le parole di Giuliano Caputi (Radio Fragola) – Vorrei sottolineare questo meraviglioso rapporto che si è creato con la pallacanestro, con il mondo dello sport: tutto è nato da un incontro casuale con Stefano Attruia e da lì, piano piano, è cresciuto tutto in forma esponenziale, abbiamo ricevuto davvero tanti “sì” per portare avanti i progetti e far sentire a più persone possibili quelli che sono i nostri lavori, le nostre continue costruzioni all’interno del carcere, anche con il mondo del basket.”
“È stato molto emozionante vedere i ragazzi mettersi a confronto con chi, come me, entra in carcere settimanalmente per poter dare un contributo culturale o di sollievo alla pena dei detenuti – gli fa eco la collega Lucia Vazzoler – Questo progetto è un’idea giusta perché ha portato grandi risvolti per quelle che sono le strategie di reinserimento dei detenuti. “
Una mattinata di confronto dunque intensa e molto ricca, che ha colpito particolarmente i ragazzi e le ragazze presenti, e che ha iniziato a distruggere quel muro di diffidenza che c’è tra realtà come quelle del carcere e quella che siamo abituati a vivere tutti i giorni.