Riprendiamo questa rubrica, ormai da un po’ messa in disparte, con una piccola intervista a Nicolò Dellosto, ala di 201 cm, annata 2000, della Pompea Fortitudo Bologna, ma ex Reggio Emilia e Servolana Trieste.
Nella sua breve ma intensa carriera, già molte presenze nelle nazionali giovanili, e quest’anno la possibilità di cimentarsi con costanza nella serie maggiore, sfruttando al massimo i minuti a disposizione, dimostrando una grande attitudine al tiro con percentuali invidiabili (40% da 2 – 50% da 3)
Primo anno inserito nelle rotazioni di una squadra di serie A. Cosa pretende da te coach Martino?
Sì, è la mia prima stagione tra i professionisti nonché vera e propria opportunità. Quello che pretende da me il coach è di essere pronto ogni singolo giorno a fare quello che mi viene richiesto, con energia ed entusiasmo.
Quali sono i tuoi punti forti e quali quelli su cui lavorare di più ?
Il fatto di essere giovane è allo stesso tempo un punto di forza e un punto debole. La cosa sicuramente positiva è il fatto che ho margini di miglioramento e che posso lavoraci molto e costantemente. Contemporaneamente però devo ancora maturare dell’esperienza che possa aiutarmi nei momenti di difficoltà a fare la cosa giusta.
Oltre al basket stai anche studiando? Cosa?
Sì, sono iscritto alla facoltà di Scienze Motorie all’Università Telematica Pegaso.
Sei reduce da un piccolo infortunio alla caviglia. Tempi di recupero ?
Esattamente, ho avuto un piccolo infortunio alla caviglia. Sto seguendo il percorso riabilitativo con il fisioterapista e il preparatore fisico, e sto recuperando in tempi brevi.
In una squadra di veterani come la tua da chi cerchi di imparare di più
Cerco di imparare un po’ da tutti, sono fortunato ad avere dei grandi giocatori come compagni di squadra, tutti loro hanno fatto carriere importanti. Da ognuno ho qualcosa di particolare da apprendere.
Qual’è l’avversario che ti ha maggiormente impressionato ?
L’avversario che mi maggiormente impressionato direi sia stato Terran Petteway di Pistoia. Possiede un talento sconfinato e un atletismo fuori dal comune.
A chi vuoi fare un saluto ?
Vorrei mandare un saluto al mio agente Maurizio Balducci, che purtroppo ci ha lasciato ad agosto scorso. Ci conoscevamo da 4 anni ed è stato doloroso sapere della sua scomparsa. Avevamo un rapporto particolare, ma fu uno dei primi a credere in me e mi ha sempre aiutato.