Riva del Garda – “No medico, no match” esattamente come nel famoso spot pubblicitario. Sabato sera al PalaGarda è accaduto ciò che nessun sportivo vorrebbe: vincere o perdere a tavolino per non aver rispettato il regolamento.
La presenza del medico, l’onere spetta alla società di casa, è fondamentale per garantire un eventuale pronto intervento sanitario sia in campo che fuori. Così alle ore 20.30 la coppia arbitrale si è trovata costretta ad invitare i giudici di tavolo ad accompagnarli negli spogliatoi e chiedere allo speaker di annunciare a giocatrici e spettatori che la partita non sarebbe stata giocata.
Il tendone si è trasformato in un freezer, raggelato dall’annuncio, tra le facce sbigottite dei dirigenti, le lacrime delle giocatrici e l’incredulità del pubblico. Inutili i tentativi da parte dei dirigenti locali di reperire un medico sia poco prima del fischio iniziale che dopo visto che, regolamento alla mano, gli arbitri non hanno concesso altro tempo oltre quello previsto, che pretende che al salto a due un medico debba essere presente.
Applicazione fiscale di una norma necessaria per salvaguardare la salute dei presenti e sappiamo tutti quanto sia importante. Nel clima surreale creatosi in pochi istanti al PalaGarda le triestine, 700 chilometri di strada per qualche tiro a canestro in riscaldamento e una pizza in riva al Garda, se ne sono andate via con l’unica consolazione dei due punti in più in classifica, mentre le colleghe trentine sono rimaste chiuse negli spogliatoi per parecchio tempo.
Alla dirigenza locale, nel constatare il deprecabile corto circuito del meccanismo organizzativo (aspetto questo che andrà approfondito in settimana), non è rimasto altro che scusarsi con tutti i presenti.
A questo punto il giudice sportivo dovrà decidere il risultato finale, solitamente 0-20, e la sanzione pecuniaria da comminare alla Cestistica Rivana.
Cestistica Rivana Agl vs Futurosa Trieste 0-20