William Marsiglia: una novità per Megabasket

La pallacanestro è un argomento che intreccia molte altre tematiche, come abbiamo imparato: una di queste, che alcuni di voi lettori di MegaBasket avrà iniziato ad apprezzare, è l’arte e nella fattispecie il disegno.

Una delle presenze che ha cominciato e proseguirà a prestare la sua opera professionale alla causa è quella di William Marsiglia: classe 2000, giocatore delle “minors” (dopo le giovanili all’Azzurra Basket ha giocato con la Servolana in Under 20 e da diverse stagioni difende i colori del Cus Trieste, in Serie D), ha connesso la sua grande passione per il disegno e l’arte facendola diventare una vera e propria attività part-time, con l’aspirazione di tramutarla in professione.

Le sue caricature animeranno diverse rubriche nelle prossime settimane, ed ecco perché desideriamo conoscerlo meglio, per poterne apprezzare anche il lato “umano”.

Come e a che età hai iniziato con il disegno?

“Beh, ho iniziato a maturare l’amore per il disegno già da piccolissimo: ero all’asilo, avevo più o meno tre anni e fu amore a prima vista. Ricordo che anche alle elementari quando c’era da disegnare mi impegnavo tantissimo e iniziai proprio in quel periodo ad interessarmi all’arte e ai suoi più grandi esponenti. Alle medie invece, la mia insegnante mi metteva alla prova con consegne più complesse rispetto alla classe, e sempre lei mi consigliò insistentemente di iscrivermi al liceo artistico. Luogo che inizialmente mi spaventò, mi sentivo un pesciolino dentro un immenso oceano, ma con gli anni e la mentalità giusta, cioè quella di arricchire di giorno in giorno il mio bagaglio culturale e creativo, sono riuscito a trovare la mia identità artistica. Ispirandomi ai più grandi personaggi della storia e facendomi consigliare da persone sagge ed esperte (in questo caso i professori). Ho finito il liceo, ma già da anni ho alle spalle molti progetti che ora ho intenzione di realizzare nel migliore dei modi”.

In che maniera, secondo te, l’arte può influenzare il mondo, in questo particolare momento?

“Inizialmente questa situazione anomala non mi andava troppo a genio, del resto credo che a nessuno giovi questa prigionia forzata. Nonostante il mio primo periodo di quarantena fosse paragonabile ad una palla al piede, ho pensato che “non tutti i mali vengono per nuocere”. Il consiglio che posso dare è di imparare a conviverci. È qui che entra in gioco l’arte, in tutte le sue sfaccettature, dalla canonica pittura su tela, al canto, alla musica, e perchè no? Anche alla cucina, una bellissima (e buonissima) forma d’arte.

L’arte ha la capacità di distogliere il pensiero fisso e la preoccupazione dalla pandemia, trasportando le persone in altri mondi, come quello della fantasia e della creatività. In sostanza, lasciarsi cullare dall’arte è la soluzione per attraversare tutto ciò col sorriso e serenità”.

Raccontaci un po’ della tua attività di artista, che non si limita solo al disegno, ma ha inaugurato anche una linea di abbigliamento.

“Esattamente! Il disegno lo considero solo come una piccola parte della mia attività artistica, infatti per produrre arte, bella o brutta che sia, c’è un procedimento che va rispettato prima di giungere all’opera finale. Questo processo è molto soggettivo e cambia da persona in persona: ad esempio io amo osservare ciò che mi circonda e i particolari della vita quotidiana, quando trovo qualcosa che mi colpisce particolarmente nella mia testa ho già ben chiaro il progetto finito, ma ovviamente in mezzo c’è tutta la fase di realizzazione che personalmente trovo sia la parte più divertente.

Insomma, fare arte è diventato parte integrante delle mie giornate, lo considero come uno strumento di sfogo e soprattutto il canale di comunicazione più intimo e genuino che esista. Come ho già detto non mi limito al disegno, infatti già da alcuni anni ho mosso i primi passi assieme ad un mio amico (ex compagno di liceo) nel mondo dell’ abbigliamento, con l’intento di concretizzare il sogno di lavorare col nostro brand “Strasnic Clothing”.

Un marchio di streetwear, proiettato principalmente nel mondo dello skate e ispirato alla vita di città garantendo stile e soprattutto comodità.
Entrambi siamo amanti del vintage e dell’arte in generale, il nostro obiettivo è di arrivare a più gente possibile attraverso il nostro brand, avvicinandosi a più stili possibili. Ci potete trovare su Instagram (@strasniclothing ) e a breve ci saranno grosse novità!”

Arte e sport: sappiamo che tu sei un cestista delle “minors”… in che maniera si incrociano?

“L’arte e lo sport nonostante sembrino così distanti hanno numerosi punti in comune. Tra questi c’è sicuramente il concetto del miglioramento, ogni occasione è buona per mettersi alla prova, sfidare se stessi, oltre ad essere stimolante, sia nello sport che nell’arte, conduce a risultati inimmaginabili, non bisogna mai accontentarsi ed essere sempre affamati nel valicare nuovi confini.

Esperienze belle o brutte che siano modelleranno il tuo essere e la tua persona. Un altro punto fondamentale è quello di non porsi limiti, di fidarsi del proprio istinto e di non aver mai paura. Nel mio caso parlo del basket (sport che amo e pratico da molti anni), nel quale, come nell’arte bisogna osare, provare e non abbattersi. Se un tiro non va a canestro bisogna mantenere la calma e trovare una soluzione, un po’ come chi sbaglia una nota mentre canta, chi non ricorda una parte mentre recita o chi sbaglia una pennellata mentre dipinge, è costretto ad improvvisare applicando l’arte dell’arrangiarsi. Lo sport unisce milioni di persone, si fa amare e rispettare ed è una delle forme d’arte più belle che esista”.

Dove ti possiamo seguire, a livello di canali social etc?

“Se vi va potete seguirmi sul mio profilo privato instagram (@williamarsiglia) e quello del brand (@strasniclothing). Per ulteriori informazioni potete contattarmi via email (willymarsiglia00@gmail.com). Un enorme grazie agli amici di MegaBasket per avermi concesso l’opportunità di raccontarmi”.