Michele Gherardini, GM dei veneti, analizza il momento tra stagione conclusa, mercato e il prossimo anno sportivo.
Fermata sul più bello della stagione, con la storica qualificazione alle finali di Coppa Italia e in attesa del big match d’alta classifica in casa contro Bernareggio, la Rucker Sanve è stata tra le formazioni che hanno dovuto arrendersi a malincuore alla pandemia e al conseguente, inevitabile e doloroso, stop alle attività agonistiche. Non si saprà mai come sarebbe andata ma le premesse per ottenere importanti soddisfazioni c’erano. Ed è da quelle positive sensazioni che la società trevigiana ripartirà in vista del prossimo campionato. Pur con le tante incertezze che al momento caratterizzano ogni tipo di programmazione, tra realtà anche storiche che rischiano di non avere le carte in regola per iscriversi e budget ridotti in modo sensibile rispetto al recente passato.
Dalla positiva prima parte di stagione, da quanto di buono fatto fino allo stop ripartirà la società del Presidente Guberti con la volontà di continuare nell’opera di consolidamento, sportivo e societario, avviato da qualche stagione.
Le fondamenta sono rappresentate dalla conferma, su base pluriennale, di coach Marco Mian e del suo staff tecnico mentre in campo ci saranno sicuramente Tommaso Gatto e Andrea Tassinari, con buone probabilità di vedere anche Jacopo Preti continuare a vestire la casacca bianconera.
Tanti i nomi sul taccuino del GM Michele Gherardini, oltre a quello di Giacomo Siberna, quest’anno in A2 a Orzinuovi, e sul quale radio mercato parla di un forte interessamento non solo della Rucker.
“Stiamo approfittando di questo momento di stasi per quanto riguarda gli allenamenti per visionare video e prendere informazioni su quei giocatori che potrebbero far parte dell’organico del prossimo anno” – è l’esordio di Gherardini . “Oltre a quelli che già conoscevamo, il focus attuale è su alcuni profili degli altri gironi del campionato che stiamo monitorando per la prossima stagione”.
Gherardini poi torna al momento in cui c’è stata l’interruzione del campionato: “Fino allo stop, avevamo fatto decisamente bene, eravamo contenti della squadra costruita durante l’estate perché fin dall’inizio della stagione la chimica e l’affiatamento sembravano quelli giusti, sensazioni effettivamente supportate dai risultati”.
Tra questi, la storica qualificazione per quelle finali di Coppa Italia che non si sono potute giocare: “C’è rammarico e dispiacere, effettivamente, per non aver potuto scendere in campo dopo averle conquistate, ma resta sicuramente un risultato che ha fatto accrescere il bagaglio di esperienza di tutti noi”.
Guardando al futuro, Gherardini precisa: “A inizio stagione avevamo cercato di pianificare il futuro prossimo firmando giocatori giovani e futuribili con contratti pluriennali, appena è stato chiaro che la pandemia avrebbe impedito di terminare questa stagione non abbiamo aspettato e con molti giocatori abbiamo raggiunto un accordo per definire al meglio la situazione di ognuno”.
Con le poche certezze che ad oggi ci sono sulla stagione prossima, risulta difficile mettere insieme le tante tessere di quel puzzle che si chiama programmazione: “In effetti non sappiamo ancora il budget preciso per il prossimo anno ma abbiamo trovato un’intesa per poter continuare con alcuni dei nostri giocatori. Il budget è legato anche e soprattutto al tipo di misure governative in tema di defiscalizzazione per le aziende che vogliano investire ancora nello sport. Forse sarebbe più corretto dire che possano investire, la volontà c’è ma questo tsunami economico ha travolto tante realtà che prima di poter supportare lo sport devono essere sicure di poterlo fare con criteri economici sostenibili”.
Anche dal punto di vista federale la lancetta indica uno stato di attesa. “Siamo in attesa delle DOA, l’anno scorso di questi tempi avevamo sostanzialmente già completato il roster, quest’anno inevitabilmente andremo più lunghi”.
Nonostante tutte queste incertezze, la chiosa del GM vira verso l’ottimismo: “Siamo una realtà fortunata perché noi ci saremo ancora, si tratta di definire il “quanto” potremo investire non il “se” ci saremo. Molte società, invece, ad oggi non sanno se avranno i mezzi per continuare. La situazione generale non è mai stata così complicata e servirà molto tempo per ritornare ad una sorta di normalità”.
Simone Pizzioli