I più grandi giocatori italiani della storia: da Meneghin al titolo NBA di Belinelli

Un viaggio all'interno degli atleti più "rappresentativi" della pallacanestro azzurra.

Sono numerosi i giocatori di basket italiani che hanno scritto pagine importanti del nostro movimento e non solo. Da Dino Meneghin a Gallinari e Belinelli, passando per Rusconi, primo esordiente in assoluto in NBA.

Il grande basket italiano degli anni ‘80, la selezione parte da qui

Non si può parlare di basket italiano senza citare il grande Dino Meneghin, vincitore di ben quattro Coppe dei Campioni e di un Campionato d’Europa in Francia nel 1983 che consacrerà quella nazionale azzurra come una delle più forti di sempre. In questo speciale Dream Team tutto italiano entra di diritto a farne parte un giocatore che è stato compagno di squadra di Dino in Nazionale, parliamo di Pierluigi Marzorati, soprannominato “ingegnere volante” grazie alla sua laurea in ingegneria civile. Marzorati è primo in assoluto per presenza con la maglia dell’Italia, ben 277, davanti proprio a Maneghin fermo a quota 272. Siamo sicuri che con un Marzorati in campo, la “sua” Cantù nella quale ha giocato e vinto per oltre 20 anni, avrebbe, diversamente da adesso, i favori di esperti e addetti ai lavori su pronostici e quote scommesse online di Betway per il posizionamento finale in campionato: d’altro canto, l’ingegnere volante era un giocatore che spostava letteralmente gli equilbri in campo e fuori. Chiudiamo la rassegna dei talenti italiani del basket anni ‘80, con Nembo Kid, all’anagrafe Antonello Riva, anch’egli protagonista dell’Europeo vinto dall’Italia a Nantes del 1983. Detiene tutt’ora il record di punti messi a segno nel campionato italiano e con la maglia dell’Italia, a conferma del fatto che è stato uno dei più grandi cestisti a cui abbia assistito il basket italiano.

Gli anni ‘90: l’Italia di nuovo campione

Per rivedere un successo azzurro bisognerà aspettare un altro ciclo di talenti, che arriva dopo più di 10 anni da quella nazionale degli anni ‘80 in cui Meneghin era assoluto protagonista. Nel ricordare quella nazionale italiana che conquistò il suo secondo Europeo nel 1999 ancora una volta in Francia battendo la Spagna, potremmo scrivere una lista di campioni infinita. Uno fra tutti il carismatico e simpatico Carlton Myers, giocatore dal talento indiscusso che si fece notare già a 19 anni nella Marr Rimini. Il Basket Rimini diventò l’unica società nella storia del basket italiano ad essersi aggiudicata tutti gli scudetti giovanili di categoria, grazie al contributo di Myers, nonostante in un’altra compagine Juniores, la Stefanel Trieste, ci fosse un altro che diventerà poi compagno di nazionale di Carlton: Gregor Fučka, il gigante jugoslavo con cittadinanza italiana. Proprio Fučka e Myers furono i simboli di quella nazionale vincente nel ‘99: il primo eletto miglior giocatore del torneo, il secondo da capitano e leader tenne la media di 16,3 punti e 3,3 assist a partita.

Il nuovo millennio e la generazione NBA

Le Olimpiadi di Atene del 2004 rappresentano allo stesso tempo un’occasione perduta e un grande traguardo a seconda di come la si guardi per la nazionale italiana. Una finale persa contro l’Argentina di Ginobili, ma conquistata grazie a una vittoria indimenticabile contro la Lituania, piena zeppa di talenti NBA. In quella nazionale che portò a casa il secondo argento della storia del basket azzurro, spiccarono i nomi di Galanda e Basile e in particolare del talento di Pozzecco, che coach Recalcati aveva voluto fortemente ritornasse in azzurro, avendo pienamente ragione. Il nuovo millennio che si era aperto con un secondo posto alle Olimpiadi ha segnato una nuova epoca per il basket italiano, che ha visto approdare diversi suoi “figli” oltreoceano per partecipare al campionato più ambito al mondo, l’NBA.

In assoluto il primo giocatore italiano a esordire in NBA fu “RuscaRusconi seguito a ruota da Vincenzo Esposito nella stagione ‘95-’96, campionato memorabile sia per il ritorno ai Chicago Bulls di Jordan dopo un periodo di stop sia per lo scipero dei giocatori che non influenzò però l’andamento del torneo. Poi nel 2006 fu l’anno di Andrea Bargnani, già campione d’Italia con Treviso che fu scelto dai Raptors di Toronto con grande orgoglio di tutto il movimento italiano. Nel 2007 e 2008 verranno chiamati rispettivamente Belinelli a vestire la maglia numero 18 dei Golden State Warriors e Gallinari dai New York Knicks. Ma è la guardia italiana Belinelli a scrivere una delle pagine più belle di un atleta europeo nel campionato NBA. Il giocatore di San Giovanni in Persiceto è riuscito partita dopo partita a conquistarsi la stima di una lega che ha sempre guardato con sospetto i giocatori europei fino a conquistare il tanto agognato “anello” con i San Antonio Spurs nel maggio del 2014 e diventando il primo giocatore italiano in assoluto a riuscire nell’impresa.

La crescita dei singoli del basket italiano è un segnale forte e assolutamente positivo. Il movimento italiano è sempre stato caratterizzato da alti e bassi, quasi costretto a aspettare la nascita di talenti che invece oltreoceano vengono sfornati di continuo. Sicuramente ciò è dovuto a una cultura che deve essere alimentata sin dalle scuole e con l’aumento di strutture dove i ragazzi possano appassionarsi a questo magnifico sport.