Era tornato a casa nel 2017 con l’obiettivo di riportare in alto il nome della sua città e diventare una bandiera come Giorgio Tonzig e Gherardo Bonetto lo sono stati per il Petrarca tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del nuovo millennio. Tre anni dopo Davide Andreaus è il capitano dell’Unione Basket Padova, società frutto della sinergia tra Petrarca e Pro Pace, che partecipa per la prima volta al campionato di Serie B. In tre stagioni “Aus” è stato un punto di riferimento imprescindibile per l’UBP giocando complessivamente 85 gare in Serie C Gold, che ne fanno il recordman di presenze con la maglia del Guerriero Padova.
Superlativa la sua seconda stagione all’Unione nel 2018/2019, durante la quale con i nuovi gradi di capitano si è laureato vice-capocannoniere del campionato con oltre 19 punti di media e l’exploit dei 38 punti segnati contro Oderzo, facendo da chioccia a una squadra giovanissima. Proprio al termine di quell’annata, Andreaus aveva rinnovato il proprio rapporto con l’UBP firmando un biennale. Quest’anno sarà quindi ancora la colonna portante del Guerriero ritornando a calcare i parquet della B, lasciati dopo il biennio trascorso alla Benedetto XIV Cento in compagnia dell’amico fraterno e compagno di squadra preferito Michele “Benfa” Benfatto.
Ecco di seguito la lettera aperta, vergata di proprio pugno dallo stesso Davide che ha voluto esprimere l’emozione di rigiocare un campionato di B e la gratitudine nei confronti della famiglia e della società:
«Non sono mai stato un uomo di tantissime parole, questa volta però ho qualcosa da raccontare (sarà che la vecchiaia mi ha reso più profondo?). Sono tornato nella mia città a 30 anni, pensando che non avrei più giocato in Serie B, e ora invece mi ritrovo a giocarci nuovamente. Tempo fa dissi al mio amico Ciccio Di Falco che, in caso avessimo vinto il campionato, avrei smesso di giocare per finire la mia carriera in bellezza.
E ora?
Ora mi ritrovo ad affrontare questa serie con lo stesso entusiasmo di quando avevo 16 anni, quando feci il mio primo campionato da professionista. Di maglie ne ho indossate tante, alle quali sono infinitamente grato, ma i colori di questa maglia hanno un significato particolare, perché sono i colori di casa mia, e niente al mondo è bello come casa.
La vita a volte è imprevedibile, ti mette davanti a sfide che non avresti mai pensato di affrontare nuovamente. Sarà che le sfide mi sono sempre piaciute? Sarà che ricominciare da zero non l’ho mai visto come un problema ma solo come uno stimolo?
Ecco, lavorare tanto non mi ha mai preoccupato e fare sacrifici neppure, forse perché son sempre stato supportato e sopportato dalla mia famiglia, da mio fratello, mio cugino e ora dalla mia ragazza (per niente abituata a questa realtà) che sono sempre stati pronti a seguirmi anche in capo al mondo.
A loro devo tutto, come devo tutta la mia gratitudine al presidente Antonio Vendraminelli e alla società che hanno sempre creduto in me. Due mesi fa, quando saltò fuori l’opportunità di fare la Serie B, seduto a un tavolo assieme al presidente e al direttore sportivo Ferdinando Mozzo, mi chiesero: “FACCIAMO QUESTA B?”, io non esitai un secondo a rispondere “SÌ!”.
Come in un matrimonio, quando c’è AMORE c’è amore. E io provo AMORE per questo sport, AMORE per questa città, AMORE per questa società, e mai al mondo avrei potuto rispondere NO.
Non so cosa avrà in serbo per me l’anno che verrà, ma sicuramente mi divertirò come fosse il primo giorno perché ho dei compagni d’avventura fantastici e non vedo l’ora di cominciare ad affrontare tutto ciò con il sorriso che mi ha sempre contraddistinto».
Davide Andreaus, capitano dell’Unione Basket Padova