Sempre sotto e mai in partita, la formazione bianconera non scende di fatto in campo, sbagliando tante soluzioni offensive e subendo oltremodo in difesa. Ora una settimana di analisi e allenamenti per farsi trovare pronti per il match casalingo contro la Gesteco Cividale.
La debacle è pesante sia nei termini, con uno svantaggio che ha toccato anche il -40, sia nel modo in cui è maturata: in sintesi, perché per la cronaca sportiva purtroppo non c’è molto spazio di commento, la squadra di coach Mian ha subìto sotto ogni aspetto gli avversari, dai rimbalzi alle percentuali, non scendendo di fatto in campo nella giornata in cui i bianconeri erano chiamati ad un esame di maturità.
In tempo di didattica a distanza, è come se il pc non si fosse nemmeno acceso, l’esame non si fosse svolto, con l’inevitabile bocciatura per scena muta. Tanti, tantissimi i meriti di Gurini e compagni che avevano una sete di vittoria dimostrata fin dalla palla a due, per intensità della difesa e con un attacco che colpiva sia dalla distanza sia vicino a canestro. Squadra fisicamente importante e con tanto talento come scritto nel prepartita, finora aveva raccolto decisamente meno dei suoi meriti che, complice la peggior partita della Berlcorvo, sono emersi in tutti i quaranta minuti.
Ma è innegabile che di partita vera forse si può parlare per i primi dieci minuti, decisamente poco per una squadra che una settimana prima aveva in volata respinto la rimonta di Monfalcone, dimostrando di saper far fronte comune all’uscita anzitempo di Siberna, e senza Gatto.
Se una giornata nera, anzi nerissima, può capitare nel corso di un campionato ed essere cancellata dalle partite successive (al PalaSaccon arriverà Cividale sabato prossimo, non proprio un impegno dei migliori in questa ottica), dal passo falso contro la Goldengas emergono alcuni dati in casa Rucker. In un roster decisamente giovane, l’assenza di Siberna – perno fondamentale a livello tecnico e tattico – si fa sentire, è mancata la sua generosità in difesa e il suo arsenale offensivo. In secondo luogo, perché il sistema funzioni c’è bisogno che tutti portino il loro mattoncino, cosa che contro Senigallia non è successa.
A parte un ispirato Malbasa, la sconfitta è stata di squadra e questo ha anche un aspetto positivo perché di squadra ci si può e ci si deve rialzare. Se le vittorie portano punti che a volte non richiedono analisi e confronti, le sconfitte hanno un grande valore che va sfruttato: pongono domande e dubbi, stimolando strategie nuove e approfondimenti utili per capire cosa non ha funzionato.
Partiamo dal alcuni dati eloquenti: 61 punti realizzati e 92 subiti inquadrano subito una difesa non difesa ed un attacco che non ha prodotto a sufficienza, con 6/24 da 3 (25%) e solo 14 liberi tirati. Cattiva precisione e poca pericolosità per muovere il punteggio a gioco fermo. Senigallia poi ha avuto la capacità, in molte occasioni, di giocare secondi possessi perché ha dominato a rimbalzo, conquistandone ben 44 contro i 19 strappati da Vedovato e compagni. Il team di coach Paolini, inoltre, ha dato l’impressione di poter attaccare spesso senza particolare pressione, ben 20 gli assist marchigiani in cui a farla da padrone è stato Giacomini, con 9. La valutazione finale complessiva è la fotografia esatta dell’andamento: 119 contro 44.
La cronaca parla di un primo quarto in cui Pozzetti e Gurini incanalano subito il match secondo il piano partita voluto da coach Paolini: difesa match up alternata alla uomo, controllo del ritmo e grandissima pressione su Vedovato. La Belcorvo realizza 11 punti nel primo quarto, subendone 25 e il secondo quarto non presenta variazioni sul tema: 47 a 28 e sensazione che si tratti di un match già segnato perché i bianconeri non soltanto non riescono né a difendere con efficacia né, purtroppo, a stare in partita in attacco, dove le percentuali sono ben al di sotto della media. L’illusione di un cambio del copione dura lo spazio di due azioni, tripla di Gatto (al rientro ma ancora a corto di condizione) e canestro di Tassinari. Il 5-0 scatena la reazione di Gurini che, con Giacomini e Peroni, chiude con grande anticipo ogni discussione.
L’ultimo quarto è pura accademia e sofferenza, a seconda del punto di vista. Complimenti a Senigallia per aver messo in campo la miglior prestazione della stagione, per i bianconeri ora serve resettare e ricaricare corpo e spirito per presentarsi nelle migliori condizioni possibili all’appuntamento contro Cividale.
Coach Mian al termine della partita: “Sono dispiaciuto per la prestazione di stasera e per aver personalmente lasciato spazio alla frustrazione, in occasione del secondo tecnico, che è costata la mia espulsione. Lo dirò ai ragazzi alla ripresa degli allenamenti, scusandomi con loro. Stasera è difficile commentare, la forza e l’esuberanza che sono le nostre caratteristiche quando le cose funzionano, si sono trasformate in paura e remissività di fronte alle difficoltà incontrate. Dobbiamo imparare presto la lezione, se in attacco una serata storta può capitare occorre stare in partita in difesa, con la voglia di sacrificarsi e l’orgoglio di non farsi battere con facilità. Stasera questo non è successo, ne parlerò in settimana alla squadra perché occorre che tutti quanti capiamo cosa serve per giocare ogni partita al massimo, dall’inizio alla fine. Avevo parlato la settimana scorsa che avremmo avuto degli up and down, serve però essere più aggressivi, lottare con caparbietà e non avere una goccia di energia in corpo a fine partita. Sono assolutamente sicuro che sabato i miei giocatori dimostreranno, in primis a se stessi, di aver capito la lezione”.
Goldengas Senigallia vs Belcorvo Rucker San Vendemiano 93-61
Senigallia: Pierantoni 6, Giacomini 10, Serrani, Giunta 10, Centis 1, Gurini 16, Giuliani, Terenzi, Cicconi Massi 15, Moretti 4, Pozzetti 8, Peroni 23. All. Paolini
Rucker Sanve: Tassinari 14, Vedovato 4, Durante 2, Nicoli 11, Rossetto, Malbasa 15, Gatto 5, Saccon, Bettiol 6, Visentin 4, Ballaben, Sulina. All. Mian
Parziali: 25-11; 47-28; 74-39
Arbitri: Marcelli e Spinelli
Ufficio stampa Rucker Sanve – Simone Pizzioli