Dopo aver esordito, da capo allenatore, sulla panchina della Dolomiti Energia Trentino con una vittoria molto importante in EuroCup, Lele Molin ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione in casa Aquila Basket, assieme all’assistente general manager del club Rudy Gaddo. Responsabilità, esperienza e lavoro: queste alcune delle parole chiave usate dall’allenatore dei bianconeri, passato a ricoprire il ruolo di head coach dopo tre stagioni e mezzo da assistente, prima di Maurizio Buscaglia e poi di Nicola Brienza.
Rudy Gaddo: «Auguriamo buon lavoro a Lele, una persona che conosce bene i valori e la storia del club: siamo consapevoli che quanto accaduto domenica sera è qualcosa di cui dobbiamo sentirci tutti responsabili, perché non è mai una sola persona ad avere le responsabilità. Ci sono tante cose da aggiustare, contiamo sull’esperienza e le capacità di coach Molin e abbiamo fiducia che il percorso di crescita della squadra possa riprendere».
Emanuele Molin: «Se un club come l’Aquila Basket è arrivato a prendere questo tipo di decisione con Nicola non possiamo che sentirci tutti coinvolti e responsabili, e lo sono anche io. Nessuno avrebbe voluto vivere i momenti che abbiamo vissuto domenica sera. Da oggi si lavora per ridare alla squadra freschezza e fiducia. Mi approccio a questo nuovo capitolo con grande senso di responsabilità. Mi è servito del tempo per pensarci, ho dovuto riflettere per capire se fossi in grado di affrontare questo processo: alla fine ho deciso di accettare, per meritare la grande stima e l’apprezzamento che qui a Trento ho sempre sentito da parte di tutto il club, e perché sento che le persone nello staff, nella dirigenza e in tutte le aree della squadra sono pronti ad essere parte attiva di un cambiamento.
Non sono un mago, non mi aspetto che la squadra all’improvviso cambi completamente, altrimenti avrei già suggerito le modifiche da apportare, ma dobbiamo avere una mentalità diversa e ritrovarci. Occorre che tutti i ragazzi ritrovino fiducia in sé stessi e nel lavoro che facciamo in campo e in palestra quotidianamente, sfruttando ogni occasione per crescere e rafforzare le nostre certezze. Non voglio mettere obiettivi, ma questa squadra può e deve competere: non siamo l’Aquila molle e confusionaria vista in campo in alcune delle ultime uscite. Per dimostrarlo, dobbiamo costruire una coesione diversa in cui alle prime difficoltà la squadra pensi e agisca come una squadra, e non come un gruppo di singoli.
Martedì non abbiamo vinto perché c’era Molin, ma perché i giocatori nei momenti difficili della partita hanno messo testa, energia e senso di squadra: ora dobbiamo mantenere quello stesso livello di desiderio e voglia, dare continuità a quell’applicazione mentale. Io metterò tutto quello che ho a disposizione di questa squadra, che con me condivide i valori fondanti di Aquila Basket e che lavorerà duro giorno dopo giorno».
Ufficio Stampa Aquila Basket – Marcello Oberosler