“L’Umana Reyer mi ricorda la mia Siena, ha un gruppo che gioca le partite importanti con grande tranquillità”.
Tomas Ress, quattro stagioni in orogranata – le ultime due da capitano – con 218 presenze, tre semifinali scudetto, una Final Four di Champions League, uno scudetto e la FIBA Europe Cup. In vista dei playoff scudetto che l’Umana giocherà per la nona stagione delle ultime dieci, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con il capitano orogranata del tricolore del 2017, tornato in laguna dopo 74 anni.
“Ora sto lavorando nell’albergo di famiglia con mia sorella Kath, abbiamo appena riaperto. Faccio il cuoco e mi diverto, sono tranquillo e spensierato e vivo bene con la mia famiglia – racconta Tommy – non ho seguito in modo capillare tutte le partite, ma credo che il leitmotiv sia la difficoltà che hanno dovuto affrontare tutte le squadre in questa stagione. Ricordo che la Reyer andò a Milano a giocare in sei, sette giocatori, ad esempio.“
Come giudichi la stagione degli orogranata?
“Considerando tutte le difficoltà e complicanze è stata una stagione molto positiva. Credo che il campionato si sia livellato, a parte Milano che è sempre Milano. I playoff sono sempre intriganti, si parte quasi da zero. E inoltre non c’è fattore campo vero, o è ridotto al minimo. Saranno battaglie vere tutte le serie. La Reyer arriva da quarta e deve subito superare un duro ostacolo come Sassari che ha una squadra profonda con giocatori di esperienza che possono fare bene. La Reyer di adesso non è molto diversa da quella che hai lasciato nel 2018…“
La Reyer ha due punti fermi che sono Federico Casarin e Walter De Raffaele, sono i perni del club.
“Negli anni sono cambiati solo alcuni giocatori e infatti per vincere è importante avere una base solida. Walter è un grandissimo allenatore che ha fatto anche tanta gavetta da vice e ha anche imparato da giocatori importanti. Con gli anni è diventato sempre più meticoloso. La credibilità dell’allenatore è fondamentale e spesso è il segreto di chi vince. I grandi coach come Walter propongono la propria via e i giocatori che la seguono, anche nelle situazioni di difficoltà, rendono le squadre speciali come lo è la Reyer.
Inoltre c’è un nucleo giocatori esperti che si conoscono molto bene. E soprattutto che hanno vinto, quello è sempre molto importante. Stefano ha fatto una stagione incredibile, mi ricordo il primo anno in cui arrivò a Venezia ed era un pischello. Ha fatto crescita enorme. Lui, Austin, Julyan, Michael… lo stesso Bruno che penso abbia messo la propria esperienza come ho fatto io negli ultimi anni di carriera, anche Valerio … sono giocatori che hanno etica del lavoro, come l’avevamo io, Jeff Viggiano e Ben Ortner quando arrivammo in Reyer.“
Quindi questa Reyer ha delle similitudini con la tua Montepaschi Siena?
“Le similitudini principali sono il gruppo e la tranquillità nel giocare le partite importanti. Facile vincere di 30 contro una squadra che non ha nulla da perdere, ma nelle partite importanti ci vogliono calma e freddezza di andare anche sotto di 7/8 punti, ma con la consapevolezza della tua forza e la capacità di andare a vincere. Ho sempre un bel ricordo della Reyer e di tutti i tifosi, prometto che presto verrò a trovarvi!
In bocca al lupo!“
Francesco Rigo
Ufficio Stampa Reyer