Fabio Mian, il neoacquisto pronto a esordire in maglia Allianz nella prossima stagione, si racconta, dalle origini della sua passione per il basket, ai trascorsi nelle minors regionali, fino ad arrivare al suo presente biancorosso.
“La mia passione per il basket non nasce presto. La prima idea era quella di fare il calciatore, perché tutti i miei amici, come spesso accade, giocavano a calcio. Avevo piacere di stare in loro compagnia anche nei pomeriggi quindi ho iniziato così. Diciamo che però il fatto di non saper stare bene in porta, né di essere buono a giocare in nessun altro ruolo, ha fatto sì che scegliessi di cambiare sport, una decisione quasi obbligata. Quindi il basket per me è quasi stata una seconda scelta all’inizio, poi ho avuto la grandissima fortuna che diventasse anche il mio lavoro.
Se dovessi dire quando ho fatto il salto di qualità, anche solo mentale, direi l’anno della C2, quando mi sono trovato a giocare assieme a molti veterani delle minors con i quali ho anche affrontato i playoff. Contemporaneamente giocavo anche nell’U19 e nell’ U17, formazione con la quale ho disputato le finali nazionali. Certamente giocare 3 campionati in un anno, dovendo anche andare a scuola, è stato molto impegnativo, ma credo mi abbia fatto maturare molto. Proprio sul mondo minors in regione voglio spendere due parole, perché credo sia un movimento in crescita importante, basti guardare i risultati di tutte le squadre di vertice. Trieste in questo è il fiore all’occhiello del territorio, una piazza seguitissima con una squadra della città che milita in Serie A da diversi anni, con una grande storia.
Ho capito che il basket sarebbe stato la mia vita l’ultimo anno a Udine, quando hanno cominciato ad arrivare le chiamate in azzurro e poi il contratto da professionista a Varese. Adesso riparto da Trieste, dove ritrovo coach Franco Ciani, che mi ha fortemente voluto. Con lui ho condiviso due anni ad Agrigento: un terzo posto al primo anno da neopromossi in B1 e la promozione al secondo anno.
Ha da subito avuto fiducia in me e sono contentissimo che le nostre strade adesso si incrocino nuovamente. Con lui è nato da subito un rapporto che definirei “naturale”, sa che può trovare in me un gran lavoratore, al quale se chiedi 100 ti restituisce 110 e che si mette a completa disposizione della squadra. Sono contentissimo di poter giocare per Trieste, di poter continuare il mio percorso di crescita in Serie A in una piazza così calorosa. Ai tifosi, che non vedono l’ora di tornare a palazzo, dico che anche io non vedo l’ora di iniziare, sono carichissimo. La speranza vera che ho è quella di poterci vedere tutti assieme quanto prima e senza limiti al tifo in palazzetto”.
Uff. stampa Pall. Trieste