Dopo i rinvii che hanno costretto la riprogrammazione di più gare, l’Umana Reyer riprende la propria marcia in campionato affrontando tra le mura amiche la formazione faentina.
Cammino tormentato quello della società ospite, ritornata nella massima serie dopo la cavalcata della scorsa stagione pagandone, come spesso accade, lo scotto. Solo due vittorie al momento per le romagnole, che hanno portato a casa il referto rosa a metà ottobre e a novembre dopo i successi conseguiti su Broni e, in trasferta, a Empoli, quest’ultima attualmente fanalino di coda nella Regular Season con una sola vittoria.
Anche la “dea bendata” non ha favorito Faenza in alcune occasioni nelle quali i finali di partita si sono rivelati decisivi. In entrambe le gare contro Costa Masnaga, infatti, la E-Work ha subito il ritorno delle avversarie cedendo nelle ultime battute di gioco e, in un caso, dopo un overtime. Un tempo supplementare si è reso indispensabile anche a Sassari, con le isolane affidatesi completamente alle mani di Shepard e Lucas, autrici di 56 punti complessivi, che hanno vanificato le ottime prestazioni del centro nigeriano Kunaiyi-Akpanah – per lei 20 punti e 28 rimbalzi – e di Jori Davis.
Quest’ultimo match è costata la panchina a Diego Sguaizer, l’allenatore che aveva portato Faenza alla promozione e al quale è subentrata Simona Ballardini, icona del basket italiano e vecchia conoscenza anche della storia reyerina, alla quale erano già state affidate le redini della squadra per una stagione in A2 nel ruolo di giocatrice/allenatore e che, con Cristina Bassi e Francesca Di Chiara, rappresenta l’unica terna tecnica “rosa” del campionato.
Il suo esordio non ha altresì portato al momento grossi cambiamenti, perlomeno a livello di risultati, anche se va evidenziato come molti confronti siano stati rinviati a causa della pandemia. La dirigenza faentina, a fine gennaio, ha operato anche un cambio tra le straniere, salutando l’ala argentina Victoria Llorente, dimostratasi poco prolifica in fase offensiva con 4 punti scarsi di media a partita e sostituita a fine gennaio dall’ala svedese di scuola USA Amanda Kantzy che, a inizio campionato, dopo l’esperienza in Polonia con Polkowice, rientrava nei programmi di San Martino di Lupari e che ha rimandato il suo debutto sul suolo italico a causa di alcuni problemi fisici.
Dal suo affiancamento alla solida Jori Davis e alla “vice-regina” dei tabelloni Kunaiyi-Akpanah Pallas Daemi (per lei oltre 15 rimbalzi di media) seconda nella classifica di specialità capeggiata dalla sassarese Shepard, si aspetta un maggiore impatto in termini di energia e di realizzazioni che consenta a Faenza di raggiungere l’obiettivo della salvezza. Nella gara del girone d’andata, sul legno del Pala Bubani, le lagunari si imposero perentoriamente e con ampio margine, complice anche una giornata particolarmente negativa al tiro delle padrone di casa (14/53 totali) e le ottime prestazioni balistiche fornite da Bestagno, Anderson e Ndour, autrici rispettivamente di 16, 25 e 27 punti.
Attese da un febbraio che non concederà molte pause, le orogranata, uscite sconfitte con l’onore delle armi nella sfida infrasettimanale di Euroleague contro la fortissima Praha, dovranno dimenticare l’esito del match di novembre supplendo al prolungarsi dell’assenza di Francesca Pan con quella grinta e determinazione sfoggiata proprio contro le ceche.
Nessun passo falso è quindi consentito alle ragazze di coach Andrea Mazzon, appaiate al momento a Ragusa e Bologna, entrambe queste ultime pur con una partita in più, tutte sorpassate da Lucca, che però annovera ben quattro gare in più rispetto alle orogranata.
(s.v.)