Le strutture della Polisportiva Opicina hanno ospitato, lo scorso week end, la prima tappa del Tour Baskin Project italiano, che a Trieste ha visto impegnate quattro squadre più una compagine serba. Il torneo è stato dedicato a Massimo Vattovani, giocatore ed amico dei Bazinga Baskin Trieste, purtroppo recentemente scomparso.
Sabato le prime due semifinali, con i Bazinga padroni di casa ad aprire le danze contro La Casa di Oz di Montecchio. Match combattuto che ha visto i ragazzi e le ragazze di coach Giulio Pituzzi imporsi solo dopo un supplementare, con il punteggio di 51 a 47. Nell’altra semifinale successo della Lupo Pesaro (campioni italiani in carica) contro Baskin Padova per 66 a 46.
Nel pomeriggio si è svolta nella sede dell’istituto Jacques Maritain una tavola rotonda tra alcuni rappresentanti delle squadre coinvolte nel torneo e di altre realtà della regione, che insieme hanno avuto modo di confrontarsi sul tema dell’inclusione all’interno del baskin.
In prima serata è andato in scena l’All Star Game tra una selezione dei migliori giocatori delle quattro squadre italiane e la squadra serba di Šabac, realtà da poco accostatasi al mondo del baskin ma che ha dimostrato già di poter dire la sua, tanto da essersi imposta nel match delle stelle. Realtà particolare quella di Šabac, basti pensare che uno degli atleti serbi (diversamente abile) ha spiegato come, per partecipare agli allenamenti della squadra, sia disposto a partire in piena notte per raggiugere la palestra, distante circa 160km da casa sua. Una bella lezione di vita per tutti!
Domenica le gare finali. Nella sfida valida per la conquista del terzo posto Padova Baskin ha vinto in rimonta su La Casa di Oz per 47 a 45.
Nella finalissima, invece, la Lupo Pesaro ha confermato la maggiore caratura ed esperienza sul parquet, rispetto ai triestini, conducendo sempre il match ed imponendosi con un perentorio 81 a 51. I Bazinga, complice anche la grande emozione, sono partiti piuttosto contratti, ma hanno dimostrato tutta la loro energia nella seconda metà di gioco, grazie ad una maggiore tranquillità, intrecciando buone trame e coinvolgendo tutti i ragazzi e le ragazze in campo.
Torneo decisamente positivo, che ha fatto nascere nuove amicizie e possibilità di collaborazione, anche internazionale e che ha dimostrato che la strada finora intrapresa dalla compagine giuliana è sicuramente nella giusta direzione.