Bella questa Trieste, doma solo nel finale: Milano vince 65-59

Trieste non teme il blasone, l'esordio di Terry è portentoso e la gara più che equilibrata: la difesa milanese nel finale, però, è il fattore chiave per la vittoria ospite.

Sarà la bora a far volar via le “scarpette rosse”? Un Allianz Dome esplosivo sarà la cornice alla sfida pomeridiana contro la prima in classifica, quell’Armani blasonata e dal roster potenzialmente…infinito. L’impresa? Quasi impossibile ma rimarrà importante esaminare l’impatto dell’inserimento di Emanuel Terry, il sostituto di A.J. Pacher, accasatosi a Cremona, e godersi un’atmosfera meravigliosamente eccitante (comunque vada).

I quarto

Punteggio piuttosto basso in questo incipit, che vede i lombardi avanti 6-0: L’Armani chiude bene l’area e non solo Bartley fatica a trovare i varchi giusti per attaccare adeguatamente il proprio uomo. Spencer (6) è lo scorer più costante e viene giustamente coinvolto dai compagni: da questo agonismo si scatena anche una tripla “di rabbia” proprio di Bartley, che costringe Messina al minuto (10-9 per Milano). Nel frattempo, alcuni momenti di tensione sugli spalti (che coincidono con la pausa delle ostilità), dove un tifoso abbisogna di cure mediche immediate (poi si è scoperto, per fortuna, di essersi trattato di un episodio lipotimico). Ottimo rendimento di Terry, utile a rimbalzo, utile su Melli in difesa, e come finalizzatore di quattro punti: Trieste chiude in crescendo, guidando di 3 (15-12).

II quarto

Terry gioca ad altezze da Iperuranio, Messina lancia dentro Mitrou-Long, e la gara si fa sempre più intensa; Vildera, comprensibilmente, soffre i mismatch, e Napier pareggia sul 22-22: torna Spencer, ma è Terry a spadroneggiare sotto le plance, infilando il suo dodicesimo punto per il nuovo +4 (26-22 per Trieste). Milano sfrutta i panchinari, ma c’è molta distrazione e nervosismo, anche in veterani come Nicolò Melli: i liberi di Davis “dicono” +8 ma in un battibaleno gli ospiti tornano sul -5 grazie a due belle giocate di Tonut (31-26 per i padroni di casa). Fase concitata della partita, che consegna a Trieste un vantaggio di 2 lunghezze (35-33), oltre alla soddisfazione per un primo tempo già eroico.

III quarto

Napier punta Davis e graffia il +2 di pura personalità (non a caso, un ex NBA), ma la replica del play alabardato non tarda ad arrivare: il controparziale di Trieste vale il +5 (44-39) e la furia di Coach Messina. Gli ospiti “delegano” molte scelte di tiro al solo Napier, Terry riprende a macinare canestri e solo qualche assolo di talento tiene i lombardi a -4; Luwawu-Cabarrot allestisce una difesa spettacolare su Bartley, la sfida diventa una battaglia, Davis spara un’altra bomba e l’Armani non brilla per lucidità offensiva: nonostante tutto, i liberi offrono ai meneghini il pareggio sul 51-51 sulla sirena.

IV quarto

Ruzzier ci mette la garra ma oggi è troppo impreciso: tanti, tantissimi gli errori in questi minuti, figli di una tensione emotiva palpabile. Melli e Ricci provano ad innescare la fuga, Davis replica, Bartley è costretto a tiri impossibili (che difesa per i lombardi!) e il timeout Legovich coincide con un pericoloso +6 Armani (61-55). Niente da fare: Trieste affida la sfera a Bartley ma le sue isolation sono infruttuose e a due minuti dalla fine Milano può gestire ben sette punti di vantaggio (64-57); in più, un antisportivo comminato a Gaines – rivedibile – sembra condannare i padroni di casa: così è, perché le ultime sortite giuliane non trovano fortuna e il cronometro premia la capolista, più abile a gestire il momento clou con intelligenza e acume tattico.

Pallacanestro Trieste vs EA7 Emporio Armani Milano 59 – 65

Trieste: Lever, Davis 18, Bartley 9, Spencer 10, Terry 16, Deangeli 3, Gaines 3, Ruzzier, Campogrande, Vildera, Bossi. All. Legovich

Milano: Melli 6, Davies 8, Napier 13, Datome 8, Tonut 4, Hall 6, Luwawu-Cabarrot 12, Mitrou-Long, Biligha, Alviti, Voigtmann 5, Ricci 3. All. Messina

Rajone