Il miglior augurio a chi prenderà altre strade

A fianco degli arrivi di cui si è dato recentemente conto, va però aperta la “dolorosa” pagina delle partenze, che sono in massima parte dettate da esigenze personali o regolamentari: su tutti, con un particolare e sentito ringraziamento per la grande maturità tecnica e umana, il capitano Michele Franzin che, al compimento della trentacinquesima primavera, non ha ancora deciso se appendere le fatidiche scarpe al chiodo oppure ricercare un ingaggio meno impegnativo della serie C;

le scarpe al chiodo, per motivi familiari e professionali, saranno invece il destino di Stefano Cescon, che in una sola stagione di permanenza ha però lasciato un notevole ottimo ricordo delle proprie qualità (personali e sportive) che difficilmente verranno dimenticate;

anche per Mattia Galli, sfortunato interprete delle sole primissime gare della stagione, potrebbe – a causa del protrarsi di problemi fisici – profilarsi analoga sorte;

Jonathan “JJ” Jones, arrivato in corsa a gennaio, dovrà però lasciare l’Humus per la modifica regolamentare dettata dalle nuove norme in materia di giocatori “non di formazione italiana” (sarà possibile tesserare un solo “straniero” e per l’unico posto è stata effettuata la scelta tecnica di riservarlo all’amico Aaron Reams);

Edoardo Palazzi, la cui opportunità di un trasferimento a Milano per un importante traguardo professionale costringerà il cecchino di Vittorio Veneto a cercare una nuova squadra e – se deciso a continuare l’attività sportiva – non faticherà di certo a trovarla;

Giovanni Del Ben, la grande rivelazione della stagione si dovrà anch’esso trasferire (presumibilmente a Trieste) ma per motivi di studio e siamo certi che sarà ricercatissimo da società di serie C o, visto l’innegabile ed evidente valore, addirittura di categorie superiori;

Francesco Tadiotto, anch’egli si trasferirà per motivi di studio (Bergamo) e quasi sicuramente troverà con facilità ingaggio in squadre di livello adeguato alla sua prorompente fisicità, disponibilità e simpatia;

Gioele Bianchini (che sappiamo essersi recentemente accasato con soddisfazione alla Vis Spilimbergo) e Federico Finardi, non per demeriti propri o scelte tecniche ma “vittime” soprattutto dell’elevata revisione al rialzo dei costi di tesseramento (i cosiddetti “parametri” o più correttamente “contributi NAS”, arrivati alla soglia dei € 2.000 a stagione per la serie C, agevolati per questa prima annata di transizione prima di essere ulteriormente elevati a € 2.500 a partire dal 2024-25);

ultimo in ordine di tempo, il giovane Fabrizio D’Angelo che, sebbene in predicato di essere uno dei tasselli under della prima squadra, ha preferito le lusinghe del Vallenoncello in Divisione Regionale 1.

A tutti loro va naturalmente il miglior augurio da parte di tutta la “galassia” Humus (dirigenza, volontari e tifosi) di una adeguata sistemazione umana, professionale e sportiva senza tralasciare la possibilità di un sempre gradito ritorno anche se da “semplici” sostenitori.

Ufficio Stampa Humus Basket Sacile