La Regione Friuli Venezia Giulia continua a tingersi d’azzurro, anche quando la passione per la pallacanestro supera i limiti canonici d’età, per gli atleti agonisti.
E’ notizia di questi giorni che la Nazionale Over 40 Italiana sarà a Mar Del Plata (Argentina), per giocare i Mondiali di categoria dal 25 agosto al 3 settembre: all’interno della rosa allenata da Vincenzo Ritacca, coach che è un’istituzione in quella disciplina che è il Maxibasket, ci sono due atleti regionali.
Stiamo parlando di Massimo Rezzano, lungo di 203 centimetri della Falconstar Monfalcone e del bomber tolmezzino Michele Venturelli, un giocatore che ha segnato canestri a grappoli nella sua carriera e che non si è di certo stufato di crivellare le retine di tutti i parquet (25.2 punti di media ancora nell’ultimo anno, in Serie D, con Lignano). Proprio con il bomber classe ’82 abbiamo scambiato due chiacchiere in vista di una manifestazione che ha un grandissimo valore, sia cestistico che emozionale.
Allora Michele, quali sono le sensazioni nel ricevere una convocazione in Nazionale?
“Diciamo che, dopo una vita su e giù per l’Italia (La Spezia, Francavilla, Potenza, Mantova, Fortitudo Bologna, Pavia, Orzinuovi, Vigevano, Palermo e Oderzo le tappe “on the road” della sua carriera, ndr.), non è male coronare il sogno di indossare la maglia azzurra. La preparazione l’abbiamo svolta sempre a Bologna, andando su e giù per diverse settimane, a disposizione dello staff tecnico. Il livello direi che è elevato, ci sono atleti che hanno giocato a buoni livelli, ed in alcuni casi giocano ancora”.
Quale sarà il vostro obiettivo, in questi Mondiali?
“Non sappiamo bene che cosa ci attende e quali saranno le nostre avversarie dirette, ma quello che è sicuro è che giocheremo con orgoglio, cercando di fare il meglio possibile. L’obiettivo? Sarei bugiardo se dicessi che “l’importante è partecipare”: è una frase che si dice da piccoli, quando non si vince sempre. Personalmente, a quarant’anni suonati, io voglio tornare indietro con una medaglia al collo: questa è la verità”.
La pallacanestro, per molti, è una dipendenza: lo dimostra il fatto che, anche a quarant’anni, c’è sempre voglia di mettersi in gioco.
“Il basket per me è stato parte fondamentale della vita. Ho fatto di questo un mestiere fino a pochi anni fa: un “gioco” che mi ha regalato tante gioie e qualche dolore, vivendo vittorie e sconfitte nei vari campionati con i quali mi sono misurato. Ad un certo punto, ho deciso che era il momento di tornare a casa, non tanto perchè fisicamente non ce la facevo ma più che altro per una scelta di vita: ho iniziato a lavorare, mi sono sposato e mi sono fatto una famiglia e devo dire che è stata la scelta giusta, con il timing adeguato”.
La tua avventura cestistica non è finita: dopo l’ultima stagione in D a Lignano, c’è qualche progetto che “bolle” in pentola per Michele Venturelli?
“Ancora non lo so, sto attendendo la proposta giusta per giocare, se dovesse arrivare. Certo, se arriverà il giusto stimolo per fare ancora uno o due anni, lo prenderò sicuramente in considerazione”.
Chiudiamo infine con uno spazio per te: a chi dedichi questa convocazione in azzurro?
“Sicuramente una dedica speciale va a mia figlia ed a mia moglie, che è in “dolce attesa” per la seconda volta: loro, in questo periodo, mi hanno sostenuto e mi sostengono in tutto quello che sto facendo, superando qualsiasi difficoltà. Oltre a loro, un pensiero speciale alla mia prima tifosa, mia nonna, che sarebbe stata davvero orgogliosa di questa chiamata in azzurro”.
E allora, che dire se non … in bocca al lupo “azzurro” al bomber di Tolmezzo, Michele Venturelli.