Dopo la sconfitta contro la Repubblica Dominicana, l’Italia è tornata in palestra per preparare l’ultima e decisiva sfida nel gruppo A, quella alle Filippine, domani martedì 29 agosto alle ore 14.00 italiane (ore 20.00 locali in diretta su Rai Due, Sky Sport Summer, NOW e DAZN).
A margine della sessione di allenamento della mattina, il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Giovanni Petrucci, è tornato sul match contro la Repubblica Dominicana: “I nostri avversari hanno vinto meritatamente. Gli errori arbitrali ci sono stati e sempre ci saranno, ma non sono quelli che ci hanno fatto perdere la partita e non è responsabilità FIBA. Questa mattina ho avuto un colloquio con tutto lo staff tecnico e ho detto loro che intemperanze come quelle di ieri non devono più accadere. Abbiamo un’immagine da difendere e dobbiamo agire di conseguenza. Il CT Gianmarco Pozzecco gode della fiducia della squadra e soprattutto gode della mia fiducia. È una persona straordinaria sotto molti punti di vista ed è il primo ad essere dispiaciuto. Ho per lui stima e affetto e continuo a considerarlo un ottimo allenatore. Non è un dramma aver perso una partita e di certo il nostro CT non è l’unico responsabile. Abbiamo un gruppo di ragazzi intelligenti che hanno tutte le carte in regola per reagire alla sconfitta già da domani contro le Filippine”.
Vincere. Per passare alla seconda fase del Mondiale e per essere certi, almeno, di un posto al torneo Pre Olimpico del prossimo anno. Come sempre la posta in palio è altissima e per afferrarla, gli Azzurri dovranno battere domani alle 14.00 italiane (le 20.00 locali) le Filippine nel catino dell’Araneta Coliseum. La sconfitta contro la Repubblica Dominicana ha complicato le cose ma per l’Italia ci sono diversi scenari favorevoli: addirittura una sconfitta con 11 punti di scarto (non uno di più) se i dominicani battessero l’Angola nel match del pomeriggio. Non ancora assegnato nemmeno il primo posto nel girone. La Repubblica Dominicana, per ora imbattuta, potrebbe non raggiungerlo in caso di sconfitta contro gli africani fino a 22 punti. Azzurri primi in quel caso battendo le Filippine.
Matematica, calcoli da classifiche avulse, teoria. La pratica, quella a cui ci hanno abituato Datome, Melli e compagni, è quella di un gruppo che ha la ferma volontà di tornare a brillare come fatto finora. Di interpretare, in maniera corale, un basket bello da vedere e tremendamente efficace. La rimonta rabbiosa, ma lucida, dal -17 al -3 (prima del definitivo -5) di ieri sera, è la scintilla con cui la squadra è tornata ad allenarsi stamattina in vista della sfida alle Filippine, che si giocherà davanti a quasi 13.000 spettatori pronti a sostenere i propri beniamini nell’arena che vide Alì chiudere i conti con Frazier (2-1) nel 1975. Il famoso “Thrilla” in Manila, ovvero il “brivido” a Manila. Il brivido ci sarà anche domani perché nel caso in cui l’Italia perdesse con oltre 11 punti di scarto e la Rep. Dominicana vincesse, oppure entrambe le formazioni non riuscissero a superare rispettivamente Filippine e Angola, per gli Azzurri si aprirebbero le porte del Classification Round, quello riservato alle terze e quarte classificate di tutti i gironi del Mondiale, quindi fuori dalle migliori 16.
Il faro delle Filippine è senza dubbio Jordan Clarkson, classe 1992 compagno di squadra di Simone Fontecchio agli Utah Jazz in NBA nato a Tampa in Florida ma di origini filippine. Il sesto uomo dell’anno della Lega 2021 ha messo a segno 28 punti, 7 rimbalzi e 7 assist prima di uscire per 5 falli nel match d’esordio alla Philippine Arena contro la Repubblica Dominicana (ko filippino 81-87) e 21 punti e 7 assist nella seconda sconfitta della sua squadra ieri contro l’Angola (70-80). Ad aiutare i padroni di casa, il caldissimo pubblico che accorrerà all’Araneta Coliseum e che fino a questo momento non ha fatto mai mancare il proprio appoggio ai “Gilas”. Dopo il record dei più di 38.000 della Philippine Arena, sold out anche contro l’Angola all’Araneta con 13.000. Stesso numero è atteso per il match contro gli Azzurri.
Italia e Filippine tornano ad affrontarsi quattro anni dopo e sempre ad un Mondiale. In Cina, a Foshan, finì 108-62 con 17 punti a testa per Datome e Della Valle e 16 per Gallinari. Dalla parte opposta, ci sono ancora Kiefer Ravena, June Mar Fajardo, Jaymar Perez, Japeth Aguilar e Roger Pogoy. In totale, i precedenti sono 9. Il primo addirittura ai Giochi Olimpici del 1936 a Berlino, unica vittoria filippine fino ad oggi per 14-32. L’altro precedente al Mondiale si è giocato proprio all’Araneta Coliseum il 10 ottobre del 1978: vittoria Azzurra 112-75.
Ufficio Stampa FIP