La Fortitudo di coach Caja, da troppi anni nei meandri della serie A2 (considerata la sua storia cestistica), arriva nel capoluogo giuliano da unica imbattuta: Ruzzier e compagni dovranno farsi perdonare lo scivolone di Cento e – nel contempo – affrontare col giusto piglio quest’ardua, rovente, nobilissima, sfida odierna. Filloy è nei 12 ma non si è riscaldato con la squadra, mentre Campogrande pare essere pronto per l’eventuale “chiamata” sul parquet. Palla a due!
I QUARTO
Ospiti subito a zona e subito avanti grazie ad una tripla di Fantinelli: poco dopo anche Ogden si mette a referto e Deangeli è costretto al super lavoro su Aradori (10-3 per i bolognesi). I meccanismi offensivi triestini sono ancora “ingolfati”, gli avversari sono assai precisi dall’arco (3/3), e Reyes non ha ancora quasi toccato palla: i cinque di Caja stanno giocando un primo quarto che rasenta la perfezione. Christian toglie Ruzzier, Candussi (unici a referto) e un Reyes che si stava giusto giusto scaldando, e opta per un quintetto atipico: i giuliani continuano a sparacchiare dalla lunga senza successo (0/7) e il timeout è obbligato sul 18-8 in favore di Bologna. I pessimi cambi pesano sullo score e soprattutto sulla “testa” dei suoi giocatori: dopo dieci minuti Trieste insegue sotto di 13 (8-21).
II QUARTO
Pessimo l’approccio mentale anche in questo quarto da parte dei padroni di casa, di nuovo a riposo per il timeout sul mesto -19 (8-27): i cambi sui blocchi sono amatoriali e le palle perse a metà campo, parimenti. Umiliante questo frangente, Trieste è alle corde, senza garra, senza la voglia di reagire per davvero: 35-11 sul tabellone. Caja ha approntato una gabbia efficace per limitare Reyes in area pitturata (5 punti con 2/8 al tiro), e l’esperienza dei suoi veterani è evidente in ogni mismatch: 35-18 dopo l’ennesimo turnover biancorosso. Tutto il quintetto giuliano si passa la palla sperando di delegare la responsabilità del tiro: o c’è il tiro da tre o la palla va a Reyes, puntualmente triplicato; sotto una bordata di fischi mai così sonori, gli alabardati tornano negli spogliatoi sotto di 25 (23-48).
III QUARTO
Emblematica la palla persa sulla rimessa: neanche lo schema per liberarsi e ricevere la sfera, oggi, funziona; 52-27 sullo score. Il gap qualitativo, in panchina e sul parquet, è ampio, ampissimo, e ai giuliani pare difficile persino fare le cose più semplici; con pazienza la Fortitudo mette 27 punti fra sè e gli avversari, prima che un timeout fermi temporaneamente l’emorragia. In questo inferno cestistico Reyes raggiunge sì la doppia cifra, ma la sua pallacanestro è scostante e viene salvato solo dal suo talento; i cinque minuti della seconda parte del quarto, sponda giuliana, non possono definirsi “pallacanestro”, ma un goffo tentativo di fiondarsi al ferro alla bell’e meglio. Ospiti al comando 67-44.
IV QUARTO
Il patimento dell’ultima frazione viene gestito con saggezza dagli uomini di Caja, ma perlomeno qualche biancorosso (Ferrero, Reyes, Ruzzier) provano a fare la “faccia da guerra”, modello Full Metal Jacket. 76-56 a 6.21. Con il match anzitempo deciso, qualche riflessione a caldo: da questa pesante, pesantissima sconfitta (preannunciata?), Trieste non dovrà solo ripartire, ma dovrà probabilmente pensare ad un reset completo; è giusto non farsi prendere da manie catastrofiste, ma i segnali riguardo alla forza del collettivo non sono incoraggianti, tutt’altro.
Pall. Trieste 2004 vs Flats Service Fortitudo Bologna 65 – 84
Pall. Trieste 2004: Bossi, Filloy, Rolli, Reyes 13, Deangeli 1, Ruzzier 10, Camporeale, Campogrande 9, Candussi 10, Vildera 5, Ferrero 8, Brooks 9. All. Christian
Fortitudo Bologna: Giordano, Sergio 5, Aradori 19, Conti, Bolpin 5, Panni 1, Kuznetsov, Fantinelli 16, Freeman 23, Ogden 15, Morgillo. All. Caja
Rajone