Grazie all’ospitalità della Pallacanestro Trieste nel pre-gara del match di campionato contro Rimini Cesare Rubini è entrato ufficialmente nel “suo” PalaRubini.
Alla presenza di Don Mario Zaninelli e Sergio Meda che, unitamente a Sergio Giuntini, hanno curato quella che è la terza rivisitazione storico-biografica del campione di basket e pallanuoto, è stato presentato alla stampa e agli appassionati il libro “Un principe tra due mondi, il mito di Cesare Rubini”.
Attraverso una dettagliata ed oggettiva introduzione gli autori hanno permesso di comprendere quale fosse stato il contesto pre e post bellico in cui Cesare Rubini da Spalato è potuto diventare quello che oggi i bambini definirebbero probabilmente un “Supereroe”.
Perchè a 18 anni eccelleva nel nuoto (due volte sul podio nazionale in due Campionati Assoluti consecutivi nei 400 stile libero e nella staffetta 4×200), ma l’assenza di contatto fisico e di contrasto con l’avversario ben presto lo concentrava sulla pallanuoto e sul basket.
In mare da giugno a settembre e sul cemento o sul duro fondo delle prime palestre al chiuso da ottobre e maggio due campionati contemporaneamente, prima con la Società Ginnastica Triestina e la Triestina Nuoto, e poi a Milano, in Campania, in Liguria, in Lazio.
“Nessuno – ha spiegato lo storico tuttologo del ciclismo italiano Sergio Meda – è riuscito a vincere tre scudetti in tre campionati in due sport differenti e nessuno è mai entrato nella Hall of Fame mondiale di due sport, nessuno ha partecipato alle Olimpiadi con la maglia azzurra in due discipline distinte e differenti, come la pallacanestro e la pallanuoto…”
Don Mario Zaninelli, lombardo, ex giocatore dell’Olimpia Milano, istruttore di minibasket ed allenatore, ha evidenziato anche il carattere sempre umile, seppur spigoloso e talvolta scorbutico, del campione sottolineando la sua propensione al sociale concretizzatasi anche nel tentativo di sviluppo del basket in paesi africani ove inviava sovente attrezzatura per questo sport unitamente a generi di primo sostegno.
In panchina, seppur duro come lo ricorda sempre Dino Meneghin, era un instancabile e magnetico motivatore. Sergio Meda ne ha ricordato la capacità di muovere le corde giuste nei confronti dei propri giocatori (che difendeva davanti a tutti fino alla morte) “mettendoci sempre la faccia” nei confronti delle critiche degli organi di stampa o dei tifosi.
Una persona dal carattere sicuramente non facile, dedito al faticoso lavoro in acqua o in palestra, ma nello stesso tempo elegante ed affascinante. “Due volte italiano” per nascita e per scelta come sempre ricordatogli dai genitori.
In chiusura Don Mario Zaninelli ha ricevuto, anche per conto degli altri due autori, dal presidente Fip Fvg Giovanni Adami il premio “Il basket sopra le righe”: oggi si replica a Gorizia al Kulturni Dom alle 18.45, domani chiusura al Palazzetto Benedetti a udine alle 18.30.
Ufficio Stampa Fip Fvg