Il sogno dell’Alpo Basket è realtà: la società del Presidente Renzo Soave conquista una storica promozione in A1 superando anche in gara.2 della finale playoff la W.APU Delser Crich Udine (69-61). A fine partita è esplosa la gioia irrefrenabile della squadra di coach Nicola Soave e del pubblico del PalaAlpo, stasera stipato all’inverosimile: enorme la soddisfazione della società biancoblu che proprio in questo palazzetto è nata e ha giocato la sua prima partita 25 anni fa; oggi chiude il cerchio conquistando questo epico traguardo. E’ la prima volta nella storia che una squadra femminile veronese di pallacanestro viene promossa nella massima categoria: e ci arriva con una frazione di Villafranca di Verona che conta poco più di 2000 abitanti. L’Ecodem dunque si misurerà a partire dalla prossima stagione con le big del campionato italiano, ma prima è attesa all’ultimo impegno stagionale: la finalissima per decretare il Campione di A2, contro la vincente dell’altra finale.
E’ stata sicuramente la più bella serata della storia del sodalizio veronese: Rosignoli e compagne hanno bissato la vittoria di gara-1 (successo in rimonta) stavolta controllando la partita dal primo all’ultimo minuto. Si può dire, senza tema di smentite, che il match non è mai stato in discussione: Udine può rammaricarsi dell’assenza di Gregori, infortunatasi nel finale di gara-1, ma dall’altra parte l’Alpo ha praticamente rinunciato all’ex Turel che ha giocato soltanto 13 minuti per un fastidio alla coscia. Il primo quarto è dominato da Nori che realizza 13 punti in questa frazione che, dopo il 4-4 iniziale, vede l’Ecodem accelerare con veemenza. La formazione di Riga mette a segno 6 punti in 6 minuti e le padrone di casa, spinte dal proprio pubblico, vanno a segno da oltre l’arco con Nori e Moriconi (14-8): il vantaggio interno lievita con il passare dei minuti sino al cesto del 22-10 dell’mvp Nori (21 punti e 11 rimbalzi per lei), al termine di un break di 11-2. Udine ci capisce poco ed è sostenuta dalla sola Katshitshi (top scorer della serata con 29 punti) che mette a segno l’ultimo canestro del tempo (22-12).
Nel secondo quarto il vantaggio alpense si mantiene sempre sopra la doppia cifra: una devastante tripla di Pastore dall’angolo sigla il +13 (29-16) e Soglia da sotto fissa il massimo vantaggio della serata (31-16). Dopo il time-out di Riga, i canestri di Milani, Katshitshi e Bovenzi riducono lo svantaggio e stavolta è Soave a chiamare minuto di sospensione (33-23). La contesa procede ad elastico, Parmesani mette a segno il nuovo +15 veronese (43-28), ma nel finale di tempo Nori incappa in un fallo antisportivo e le Womem Apu risalgono ancora sino al -10 dell’intervallo lungo (44-34).
Nel terzo quarto il punteggio si abbassa, ma la musica non cambia: l’Ecodem comincia tuttavia a litigare con la linea del tiro libero (soltanto il 54% stasera), dopo essersi riportata sul +14 con i personali di Moriconi (48-34) e di Frustaci (50-36). La solita Katshitshi con un gioco da tre punti firma il 51-41, ma è la serata dell’Alpo Basket che con Nori e Frustaci fa segnare il terzo +15 della contesa (58-43). La W.APU Delser Crich non è ancora morta però, perché nel finale di tempo va a segno con Canelli e Bovenzi e mantiene vive le speranze (58-47 all’ultimo riposo).
Nella frazione conclusiva le ospiti si riportano sotto la doppia cifra di svantaggio con Katshitshi e Bovenzi (60-51), l’Alpo perde qualche pallone di troppo (due infrazioni di 24″) ma per fortuna le friulane non la mettono mai da tre (0/14). La tripla di Rosignoli ricaccia indietro Udine (63-51) e a metà tempo il (misero) parziale del quarto è di 5-4. Parmesani e Frustaci consolidano il +10 (65-55 e 67-57) e dall’altra parte Milani indovina l’unica tripla bianconera della serata, quando sta per iniziare l’ultimo minuto di gioco (67-60). Le ospiti ci credono, ma arrivano al massimo a -6 con Milani dalla lunetta che però fa 1/3 (67-61), mentre dall’altra parte Frustaci risponde con un 2/2 (69-61) e può così scatenarsi la festa biancoblu.
Foto Roberto Muliere
Andrea Etrari – Uff. Stampa Alpo Basket ’99