Dopo un’ascesa impervia quanto un’odissea cestistica, Trieste si contende con Cantù l’ultimo “gradino” verso la massima serie che – a dire il vero – entrambe meriterebbero a priori, per storia e tradizione. La squadra di Cagnardi sarà supportata dal caldo tifo dei 6087 presenti (tranne gli irriducibili supporter della curva nord giuliana, ovviamente), ma guai a sottovalutare gli ospiti, vero underdog di questi playoff. Molteplici le chiavi di lettura possibili: il contenimento di Hickey, il gioco lontano da canestro di Candussi e Reyes, la regia di Ruzzier, la gestione delle rotazioni. Poi, l’imprevedibile, l’inaspettato, il talento dei singoli.
I QUARTO – Ruzzier, il Leader
Bucarelli e Nikolic replicano ad una buona partenza dei biancorossi, Hickey si incolla a Brooks, Ruzzier vola al ferro e l’equilibrio regna sovrano (7-7); la difesa canturina comincia a lasciare qualche metro di troppo ai lunghi ospiti e nel giro di poche offensive Trieste allunga sul +6 (13-7). Ruzzier è il mattatore di questo primo quarto e meravigliosi sono i suoi assist per i compagni: dentro Menalo e Filloy per Candussi e Reyes. Baldi Rossi, passeggiando con esperienza, tiene vive le speranze canturine, Nikolic sale ai piani alti con la sua seconda schiacciata e l’Acqua S. Bernardo si rifà sotto sul -2 (15-17); Cagnardi sta creando una gabbia efficacissima su Brooks ma Ruzzier compensa salendo a 9 firme personali e ospiti avanti di 8 grazie ad un triplone di Candussi (23-15). Ottima ed invisibile prima frazione del giovane Menalo, utilissimo in fase difensiva e autore di quattro punti: i primi dieci giri di orologio terminano sul 25-15 in favore di Trieste.
II QUARTO – La solidità di Candussi
Hickey si ridesta con due bombe ma Candussi replica con aggressività e il pubblico si scalda su qualche decisione arbitrale; nell’altra metà campo, però, Filloy si scava mezzo metro e realizza da tre, Candussi continua ad infilare canestri di rabbia e Cagnardi deve ricorrere al timeout sul -11 (32-21 per i biancorossi). I cambi di Christian? Finora, per-fet-ti. Baldi Rossi si fa comminare il terzo fallo su un’entrata di Vildera, Deangeli si immola su Burns e i lombardi giocano con evidente tensione. Reyes decide che è il momento di regalare due perle in fila, Vildera concretizza qualche buon lay up e una splendida Trieste veleggia sul +17 (41-24). Bucarelli è il faro dell’Acqua S. Bernardo e Bossi – saggiamente – concorda col coach un timeout per arrestare la reazione canturina: al ritorno sul parquet Young infila un’importante bomba, Hickey ricuce dalla lunetta e l’attacco triestino pare ingolfato, per la prima volta dall’inizio del match. Dopo venti, intensissimi, minuti (e una tabellata di Ferrero) Trieste guida la contesa sul +14 (46-32).
III QUARTO – La rimonta canturina
I biancorossi sprecano i primi attacchi e…parimenti fanno i padroni di casa: poco dopo Candussi spende il terzo fallo e deve tornare a riposo, mentre Young accorcia torna a -11 (35-46) e Christian sceglie di volerci parlare sopra. Prevedibilmente dunque, l’Acqua S. Bernardo profitta del tracollo offensivo ospite e la partita è riaperta dallo schiaccione di Nikolic: Trieste comunque avanti 46-41. Entrambe le formazioni paiono subire la stanchezza e questa fase della gara può rivelarsi decisiva. Filloy veste i panni del play ma non c’è più la fluidità dei primi due quarti, Moraschini insacca il -4 e tutto il pubblico è rinvigorito nell’animo: il quintetto alabardato, stavolta, non è adeguato per resistere alle sortite lombarde (solo 5 i punti segnati). Pur ben marcato, Hickey spara la tripla del vantaggio (52-51) ma una contro-reazione di Filloy e Brooks riportano avanti Trieste sul 55-52.
IV QUARTO – Filloy: el matador!
Timida, troppo timida la formazione giuliana e la mollezza in difesa sospinge Cantù verso il pareggio (58-58); Candussi esce per il quarto fallo ma non aveva convinto in questi primi frangenti, l’Acqua S. Bernardo patisce il dispendio di energie del terzo quarto (svariate le palle perse): Cagnardi chiama timeout sul +2 giuliano (60-58). Nei momenti difficili – quest’oggi – Ariel Filloy ha mostrato i proverbiali attributi e lo stesso sta facendo in questi minuti centrali: il rimbalzo e la successiva tripla sono il miglior boost per il morale di squadra. Reyes, in post basso, incide il +8 (66-58). Young mette la tripla, Reyes gli risponde ai liberi (19 punti) e a meno di tre minuti dal termine Brooks segna il +9 (70-61); Cantù si sta affidando soltanto al tiro dalla lunga (9/40) e a Ruzzier il compito di raffreddare questi ultimi, esiziali, possessi: Moraschini e Bucarelli costruiscono, in un modo o nell’altro, il -5 con 28 secondi dalla sirena; Ruzzier è glaciale dalla lunetta, Trieste torna a +7, Bucarelli sbaglia l’ennesimo tentativo dall’arco e oramai il cronometro condanna l’Acqua S. Bernardo allo 0-1 nella serie. Un plauso alla prestazione so-li-dis-si-ma della formazione di Coach Christian!
Acqua S. Bernardo Cantù vs Pall. Trieste 65 – 72
Cantù: Hickey 16, Nikolic 11, Burns 3, Baldi Rossi 8, Young 11, Moraschini 4, Bucarelli 12, Tosetti, Tarallo, Del Cadia, Berdini, Cesan. All. Cagnardi
Trieste: Brooks 7, Ruzzier 11, Reyes 19, Vildera 10, Candussi 7, Camporeale, Menalo 4, Bossi, Ferrero 3, Vildera, Filloy 11, Deangeli. All. Christian
Rajone