Dopo il meraviglioso Argento della Nazionale Under 17, prende il via il ciclo degli Europei Giovanili maschili 2024. La prima manifestazione a partire, come di consueto, è l’Under 20, che quest’anno si disputerà a Gdynia in Polonia da domani, 13 luglio, a domenica 21 luglio.
Gli Azzurri, guidati da coach Paolo Galbiati, giocheranno nel Gruppo B con Germania, Israele e Cechia.
Tre avversari molto diversi tra loro e per nulla semplici da affrontare. La Germania (sabato 13 luglio, ore 15.30) è guidata da Jacob Ensminger, ala grande di 2.03 centimetri in forza al Santa Clara University in NCAA (la stessa che ha frequentato Guglielmo Caruso) dotato di versatilità e ottima gestione della palla.
Noam Yacoov è senza dubbio la stella di Israele. Playmaker dell’ASVEL, il 19enne è stato inserito nel miglior quintetto dell’Europeo Under 20 dello scorso anno risultando il migliore nella classifica assist. La sua creatività è tra le armi migliori di una Nazionale che ha giocato la finale quattro volte negli ultimi cinque anni (Oro nel 2018 e 2019). La Cechia (non più Repubblica Ceca da quest’anno) ha vinto lo scorso anno l’Europeo Under 20 Division B battendo in finale i padroni della Macedonia del Nord.
Stimolante. È l’aggettivo più usato da coach Paolo Galbiati per definire gli Azzurri che da domani affronteranno l’Europeo Under 20 a Gdynia in Polonia.
“Abbiamo giocatori – dice – che provengono da esperienze di basket molto variegate ed è stato interessante provare a lavorare per metterli insieme data anche la grande predisposizione di tutti all’ascolto e alla condivisione. Ci sono ragazzi che hanno esperienze in Serie A, altri in A2 e in B mentre altri hanno fatto parte di progetti americani e addirittura uno proviene dall’Academy NBA in Australia (Pozzato, ndr). Non è stato semplice ma di sicuro è stata una bella sfida”.
Dopo il torneo di Domegge, gli ultimi “tagli” al roster, che ormai ha le sue gerarchie e la sua chimica: “Partire con 24 giocatori ha fatto si che si vivesse una bellissima competizione interna. Gli esami di maturità di alcuni dei ragazzi hanno un po’ frenato la preparazione ma abbiamo visto sane battaglie sportive per provare a prendersi una maglia e questo ha fatto molto bene a un gruppo che sta molto bene insieme. Nell’era della tecnologia si fa presto ad isolarsi, soprattutto se si è molto giovani, ma ho notato che questi ragazzi stanno trovando il modo e il tempo per stare tra loro e divertirsi. Non è un dettaglio in un raduno lungo come il nostro”.
L’Under 20 che si affaccia all’Europeo di categoria ha la sua fisionomia chiara: “Non abbiamo una grandissima taglia – commenta Galbiati – ma questa ormai è una costante negli ultimi anni. C’è invece atletismo diffuso e una buona energia che ci lascia ben sperare. Questo è un gruppo che dovrà fare del ritmo, della condivisione della palla, dell’attaccare in campo aperto e del gioco senza palla i suoi must. Difensivamente dovremo cercare di essere consistenti nell’uno contro uno e pronti ad aiutarci in ogni situazione di gioco per mascherare l’assenza di chili e centimetri”.
Il gruppo degli Azzurri comprende avversarie complesse e anche in ottica incrocio con il Girone A la situazione è delicata: “Abbiamo studiato molto le avversarie – dice il coach – anche se hanno provato a nascondersi nelle amichevoli. La Germania ha grandi corpi e tanta fisicità. Israele ha una squadra sulla falsa riga delle loro ultime Nazionali, molto tattiche. La Cechia ha buone individualità e fisicità. Saranno tre sfide diverse ma molto stimolanti. L’incrocio prevede una tra Serbia, Grecia, Francia e i padroni di casa della Polonia: ostacoli molto complicati da affrontare. Noi abbiamo fatto un buon torneo a Domegge, abbiamo sette ragazzi classe 2005 e dunque siamo sotto età ma in questo Europeo potrebbero esserci delle sorprese e noi vogliamo essere una di queste”.
Per Galbiati si tratta di un ritorno in Azzurro dopo aver fatto da assistente al CT Meo Sacchetti al Pre Olimpico di Belgrado e soprattutto ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020: “E’ sempre un’emozione incredibile portare la scritta Italia sul petto e rappresentare il proprio Paese. Tornare con così tanti giovani insieme è stato impatto forte. Nei club i giovani ci sono, ma non così tanti tutti insieme. Tante notti a riguardarsi e a studiare come aiutarli e metterli nelle migliori condizioni possibili. Una bella sfida”.
La formula
Le 16 partecipanti sono divise in 4 gironi da 4 squadre ciascuno che si affrontano in gare di sola andata. Tutte le 16 formazioni si qualificano agli ottavi di finale incrociandosi in base al piazzamento nel girone (es: A1-B4, A2-B3, A3-B2, A4-B1). Si prosegue poi con quarti di finale, semifinali e finali fino alle classificazioni per il 16esimo posto. Le ultime tre squadre retrocedono in Division B.
L’albo d’Oro
- 2017 – Grecia
- 2018 – Israele
- 2019 – Israele
- 2022 – Spagna
- 2023 – Francia
Ufficio Stampa FIP