Una Trieste rimaneggiata esce comunque a testa alta: Baskonia vincente 93-76

Non si guardi il punteggio finale: troppe le assenze nel roster giuliano per un bilancio oggettivo. Molti invece gli spunti positivi nella serata in terra basca.

Il trofeo Araba-Alava Saria oppone Trieste e Vitoria in una sfida che – per i biancorossi – è più che prestigiosa. La riunone di Lega e le precauzioni riguardo alle condizioni di salute priveranno però i giuliani di coach Christian, Brown, Reyes, Bossi e Ross, che non calcheranno dunque il parquet spagnolo.

I QUARTO

In questi primi frangenti di gioco pregevoli le sortite di Uthoff (soprattutto dall’arco) e la presenza sotto canestro di Johnson: due triple di Campogrande rilanciano gli ospiti sul +6 (13-7). Il Baskonia può schierare campioni di caratura sopraffina (Howard, per citarne uno) e la fisicità a rimbalzo è alquanto temibile; tuttavia, a metà frazione, Valentine e compagni guidano sul 19-12 di fronte ad un folto pubblico basco. Trovando difficoltà a penetrare l’area, i triestini trovano due bombe con Campogrande e una con Ruzzier: sul finale di primo quarto gli iberici trovano il primo vantaggio in virtù di ottime penetrazioni, chiudendo avanti di quattro lunghezze (29-25).

II QUARTO

Il maggior tonellaggio permette agli uomini di Coach Laso una difesa quasi impenetrabile e per tale ragione Trieste è costretta a “ragionare” per vie perimetrali; 38-30 in favore del Baskonia a 7.18. Lapalissiano ricordare le molteplici assenze nel roster giuliano, che “pesano” molto più in sfide come quella di questa sera: a conti fatti, i giuliani combattono senza due membri del quintetto base. Howard spara il “triplazo” per il +13 nel punteggio (46-33). Valentine, molto coinvolto in cabina di regia, non ha avuto molte occasioni per mettersi a referto ma dialoga estrosamente con Candussi, concreto e autore già di dieci punti; considerando il blasone dei baschi (e i ranghi ridotti dei biancorossi), i triestini non stanno demeritando: è proprio l’ex Chicago Bulls a rintuzzare lo svantaggio con punti importanti (anche se non è sufficientemente aggressivo in marcatura). Vitoria avanti 57-48 dopo venti minuti di contesa.

III QUARTO

Howard è scatenato e neanche un raddoppio gli impedisce di martellare il canestro: le spaziature d’attacco dei triestini sono discrete, così come discreto è il movimento di palla, ma…il ferro pare stregato. Baskonia in controllo sul 66-53. Annotazioni di questi minuti: Valentine si sente a suo agio nel ruolo di leader, Brooks è efficace in difesa e letale da tre punti e – anche in questo caso – Trieste “tiene” il campo contro un avversario tremendamente ostico; l’unico piccolo “neo” il prevedibile spaesamento di Deangeli, al quale confarebbe una pallacanestro più “semplice”. I baschi chiudono la frazione in crescendo, guidando di fatto la gara sul 78-62.

IV QUARTO

Nanni fa riposare Valentine e Uthoff e il quintetto soffre il confronto con quello ostile: in meno di tre minuti gli iberici salgono a +19 (84-65). Con pochi giocatori da poter schierare, le rotazioni sono piuttosto corte ma questo serve per bilanciare il giudizio con il punteggio sul tabellone, che può fuorviare ad un’analisi poco attenta. Anche Obljubech e Crnobrnja esordiscono sul parquet e i restanti minuti costituiranno l’ultima occasione per provare e riprovare gli schemi prima dell’esordio in campionato contro l’Olimpia Milano. Trieste esce sconfitta dal trofeo Araba-Alava Saria ma molti sono gli indicatori positivi: dalle spaziature all’istrionismo di Valentine, dalla buona prestazione di Johnson alla concretezza difensiva di Brooks, senza dimenticare il buon apporto da “sesto uomo” di Campogrande e Candussi.

Saski Baskonia vs Pallacanestro Trieste 93 – 76 (29-25, 28-23, 21-14, 15-14)

Trieste: Uthoff 13, Johnson 11, Crnobrnja, Deangeli 4, Brooks 7, Campogrande 9, Ruzzier 6, Valentine 11, Candussi 15, Obljubech. All. Nanni

Vitoria: Howard 22, Raieste 7, Savkov, Sedekerskis 4, Luwawu-Cabarrot 13, Jaramaz 6, Forrest 10, Rogkavopoulos 6, Diop 4, Baldwin 2, Hall 13, Ndiaye 4, Moneke 2. All. Laso

Rajone