Due indizi forse non fanno una prova. Di sicuro tra la Dinamica e la sua temporanea sede casalinga di Romans, al netto dell’ottima disponibilità e accoglienza sia dell’Asar che del Comune romanese, il rapporto non è ancora decollato. Dopo il ko all’esordio contro la gran favorita Ferrara, mercoledì sera un altro pesante rovescio davanti ai propri tifosi (instancabili nel cantare in una palestra ancora una volta piena) questa volta nel derby con il Sistema Basket Pordenone. Nel mezzo la sempre più bruciante sconfitta con la Virtus Padova che, per molti aspetti, potrebbe anche rappresentare un elemento su cui ragionare in maniera positiva alla luce del quasi miracolo dei patavini proprio al cospetto della corazzata ferrarese (capace di vincere soltanto al fotofinish per 63-62 complice comunque l’infortunio del play titolare).
La dimostrazione che i ragazzi di coach Tomasi, ancora fermi ai blocchi di partenza in compagnia di Jadran e Montebelluna, non devono considerarsi dei semplici spettatori in un campionato complicato ma non impossibile quale è la B Interregionale. Questo ovviamente a patto di allineare le proprie performances future sui livelli della sfida con la Virtus Padova (a partire da domenica con la seconda trasferta consecutiva nella Città del Santo stavolta ospiti dell’Unione) e non su quelli visti al cospetto di Pordenone.
Al di là della forza, soprattutto fisica, e della maggiore esperienza dell’avversario che nel «Memorial Bulfoni» di qualche settimana fa era parso sicuramente meno «tosto», mercoledì la Dinamica ha fatto purtroppo registrare un netto passo indietro. A parte la voglia di regalarsi il primo sorriso e l’impegno che sono parsi comunque totali, ha funzionato davvero ben poco se non a tratti una buona intensità difensiva. Aspetto grazie a cui la Dinamica, pur faticando tremendamente nel trovare la via del canestro come nella gara d’esordio, a metà del terzo quarto era anche riuscita a portarsi a sole cinque lunghezze (33-38) da Pordenone dando purtroppo solo l’illusione di riaprire i giochi (a dare la forse definitiva mazzata i successivi otto punti di fila del giovane Cerchiaro che ha riscavato un fosso di tredici lunghezze) di una sfida oggettivamente sempre in mano agli avversari.
“Sconfitta assolutamente meritata – non si nasconde un coerente coach Tomasi – perché a differenza nostra Pordenone non ha mai rallentato per quaranta minuti e, soprattutto, è riuscito come Ferrara a mettere in evidenza i nostri attuali limiti. Sulla partita non c’è altro molto da dire o aggiungere. L’unica via per uscire da questo difficile inizio è tornare in palestra e lavorare per crescere ed essere più competitivi. L’obiettivo è migliorare nei dettagli per giocarcela alla pari, come fatto contro la Virtus, contro avversari meno strutturati di Ferrara e Pordenone”.
Uff. stampa Dinamo Gorizia