Un’Italia “in fieri” va vicina al colpaccio: vince la Croazia 78-72

Coach Meo Sacchetti

Croati subito avanti 8-4 sfruttando le rivedibili scelte difensive sui pick and roll, mentre Bogdanovic si impegna per mostrare a tutta l’Alma Arena di essere un campione di altissimo livello; a metà frazione bruttissima notizia per coach Sacchetti: Hackett si infortuna e guadagna gli spogliatoi anzitempo. L’entrata di Aradori e Vitali sveglia gli Azzurri, che trovano il pareggio sul 14-14, propiziando il finale di quarto in crescendo (24-21 Italia dopo i primi dieci minuti). Nonostante Bogdanovic e Saric non stiano offrendo una prestazione stellare, i balcanici hanno il possesso dell’area – potendo sfruttare stazza e qualità decisamente superiori (oltre alla educatisisma mano di Kruslin); Croazia dunque meritatamente avanti 41-39 all’intervallo.

Il primo solco importante porta la firma di Bogdanovic (16 autografi) ma emerge soprattutto dalle lacune avversarie: poche penetrazioni, molta indecisione (comprensibile visto il tempo a disposizione per costruire un’amalgama di squadra) e un evidente gap in termini di esperienza sul parquet; la Croazia guida 62-47. I frequenti cambi mostrano i tanti volti di questa nazionale, che non trova una sua identità e che fatica a scegliersi i propri leader carismatici; terzo quarto in congelatore sul 65-52 per i biancorossi. A margine di una partita tutto sommato godibile, non vedevamo la necessità di proteggere con cura certosina i giocatori croati (terna arbitrale forse influenzata dal blasone), il cui talento è motivo sufficiente per giustificare il 73-57 di 6.57; nell’incerto collettivo “di casa”, sale in cattedra il solo Burns, che di riffa o di raffa colleziona 14 punti personali. Proprio il n.32 è la fiamma del sussulto che riporta i suoi a -9 a metà frazione ma Sacchetti non vuole rimediare alla povertà di idee offensive lasciando a sedere alcuni uomini importanti per ridare ordine e tranquillità (vedi Aradori, ad esempio). Saric e soci possono gestire 8 punti a 1.44 dalla sirena, sul 76-68; il volitivo arrembaggio spinge gli Azzurri al ferro per l’incredibile ed insperato -4, ma la precisione dalla linea della carità li condanna consegnando la vittoria nelle mani dei croati.

 

FINALE

ITALIA – CROAZIA 72 – 78

 

Rajone