Primo stop stagionale per i biancorossi che, nel più classico dei binomi svavorevoli, incorrono in una serata da dimenticare per percentuali al tiro e in una avversaria, Cussignacco, straordinariamente in palla e motivata a riscattare l’inattesa sconfitta nella gara precedente con San Vito. La sconfitta dei biancorossi è inesorabilmente scritta nei numeri: 3 su 15 da fuori, 0 su 9 da tre, 23 su 47 da sottomisura, con solo un 21 su 25 ai liberi che salva i reds dalla piena insufficienza nella prova balistica generale. Se poi l’avversaria approfitta chiudendosi a riccio in difesa e colpendo, per contro, con rimarcabile precisione ogni tentativo di rimonta, allora tutto rientra nella logica della “giustizia sportiva” che spiega e legittima il verdetto finale.
Ma partiamo dal principio. Se il buongiorno si vede dal mattino, Casarsa avverte dalle prime battute che non sarà suo il buongiorno mentre gli udinesi mettono le mani sull’inerzia della partita e non la mollano più, respingendo tutti i generosi tentativi di rimonta dei locali. I primi 10 giri di lancette consegnano a Matteo Silvani una gara da gestire tutta in salita con 11 punti da recuperare (14-25) dove la verve del collettivo udinese, con tutti a referto, fa da contraltare alla difficoltà dei locali a centrare il bersaglio anche in situazioni estremamente favorevoli.
I “piccoli” e veloci giocatori della squadra di casa (finora punto di forza del team biancorosso) accusano difficoltà ad arginare le incursioni dei pari ruolo ospiti e spesso si vedono sanzionare falli che condizioneranno scelte della panchina e risultato finale. Nulla cambia nel secondo quarto dove il divario rimane pressochè invariato con Casarsa che fatica ad “aprire la scatola” dalla distanza e si affida al solo Perisan che lotta nel pitturato e a qualche gita in lunetta che tiene in partita Pignaton e soci.
Nemmeno il conclave in spogliatoio, a metà partita, e i consigli dello staff tecnico, trovano riscontro alla ripresa delle ostilità. Casarsa lotta e lo fa generosamente. Silvani alza la difesa e questo frutta qualche prezioso recupero ma, spesso e volentieri, i possessi strappati non si concretizzano in punti. All’ultimo mini intervallo siamo sempre lì, con 11 punti da recuperare ma senza il pallino del gioco in mano.
Ci vorrebbe qualche tiro pesante ma non è proprio serata, mentre la truppa di coach Stradolini a fine gara ne avrà messi ben 6 e 2 di questi, tagliagambe, nelle fasi finali del match, nel momento del massimo sforzo casarsese con i biaoncorossi sospinti da una Palarosa gremito.
La partita è stata quella vissuta anche da Matteo Silvani che rilascia questo commento: “Il primo quarto si è rivelato decisivo. Abbiamo subito avuto problemi di falli, siamo partiti troppo morbidi in difesa e sbagliato conclusioni facili in attacco. La partita ha preso una piega che non siamo mai riusciti a raddrizzare. Il problema è che non siamo mai riusciti a cambiare l’inerzia del match. Quando facevamo bene in difesa sbagliavano in attacco e viceversa. Cussignacco poi ha espresso al meglio il suo potenziale, colpendo sempre nei momenti cruciali con più giocatori. Questa sconfitta significa solo una cosa: che non siamo ancora al livello di Cussignacco e dobbiamo lavorare per arrivarci. Nient’altro”.
Polisportiva Casarsa vs Libertas Cussignacco 73-82
Pol Casarsa: Pitton ne, Dell’Angela 6, Cengarle 9, Indri 4, Stefani, Tagliamento 15, Bondelli 8, Prenassi 8, Vegnaduzzo ne, Pignaton 11, Perisan 12, Castellarin ne. All. Silvani, ass Zamparini
Lib Cussignacco: Tamigi 19, Barazzutti 7, Zuliani 20, Pozzi 6, Lazzati A. 7, Parisotto 15, Lacovig 2, Ferfolja ne, Londero, Lazzati G. ne, Gabai 6, Zannier ne. All. Stradolini
Parziali: 14-25, 18-16, 18-20, 23-21
Arbitri: Gregoratti e Nardi