Ancora un gran successo cestistico, per il comitato regionale Fip Friuli Venezia Giulia: nell’ultima riunione del Centro Tecnico Federale si è tenuta infatti la “Giornata Azzurra”; la cornice è stata la palestra Aldo Cova di Via degli Alpini 128 ad Opicina, la casa dello storico Jadran Trieste.
I nomi di spicco, per la giornata, sono stati quelli di Andrea Capobianco, Maurizio Cremonini e Matteo Panichi: prima, una riunione tecnica di Capobianco con gli ultimi corsisti del corso allenatore regionale, tenuto sotto la guida di Marzio Longhin e Claudio Bardini. Mezzora piena di argomenti in cui coach Capobianco si è soffermato su alcuni aspetti essenziali della figura dell’allenatore.
Successivamente, i due allenamenti del Centro Tecnico Federale con i gruppi 2005 e 2003/2004, che hanno animato il pomeriggio di lavoro; al termine delle sedute, un clinic tecnico che ha visto oltre 250 presenze fra allenatori, preparatori atletici e istruttori minibasket.
PalaCova gremito, per la soddisfazione del Presidente Giovanni Adami e del Referente Tecnico Territoaiel Alessandro Guidi: “Un pomeriggio molto intenso e gratificante – le parole del RTT – che ci ha visto mettere in campo due gruppi di grande prospettiva e interesse, dal punto di vista della taglia fisica”.
A livello di clinic, Guidi esprime anche in questo caso soddisfazione: “C’è stata grandissima attenzione per buona parte del tempo, con un clinic iniziato alle 20.00 e terminato alle 22.40, dove ci sono stati diversi interventi con la grande disponibilità dei ragazzi dello Jadran Under 18 e della dirigenza del sodalizio carsolino. Vorrei ringraziare Boris Vitez, Andrej Vremec e tutti coloro che si sono prestati materialmente all’evento: il PalaCova riempito in ogni ordine di posti ci ha creato grande soddisfazione ed orgoglio”.
La chiusura con una riflessione molto importante da parte di Alessandro Guidi: “Sta ora a noi far sì che questi ragazzi non smarriscano l’entusiasmo e la voglia che ci hanno messo in questa Giornata Azzurra e che possano essere messi in condizione di avere tutti gli strumenti in regola per poter provare a fare del loro meglio, che sia un’ipotetica carriera da giocatore o anche da grande appassionato. La responsabilità che abbiamo verso questi ragazzi è davvero grande”.