Sfuma il poker di vittorie e cade l’imbattibilità casalinga dei biancorossi. Opaca prova collettiva dopo il bel successo di Pordenone. Domenica trasferta a Caorle per tornare in scia di Murano.
Chi pensava che la larga vittoria infrasettimanale di Pordenone avesse cancellato le amnesie difensive di Diminic e compagni si è dovuto subito ricredere, di fronte alla prestazione svogliata e senza energia. messa in campo contro la formazione di Fels. Sono bastati quattro giorni per ricadere in quegli errori già emersi contro Codroipo e Riese, passati in secondo piano grazie ai due referti rosa, ma riapparsi prima a Murano e ieri con Jesolo: sintetizzando, una dispendiosa rincorsa per recuperare il terreno perduto, vanificata da un approccio troppo morbido ad inizio match.
“Il giusto atteggiamento visto a Pordenone stasera non c’è stato, o meglio, lo ha avuto Jesolo che ha aggredito il match, a casa nostra, come avremmo dovuto fare noi” – esordisce amareggiato Furio Steffé al termine. “Mi prendo le mie responsabilità di fronte alla sconfitta di stasera perché, evidentemente, non sono riuscito a trasmettere alla squadra il tipo di atteggiamento che avremmo dovuto avere”.
I biancorossi, quindi, non riescono nel poker di vittorie (dopo quelle su Mirano, Riese e Pordenone) e cadono per la prima volta al PalaOpitergium, per mano di una Secis che vale molto di più dell’attuale posizione in classifica: “Merito a Jesolo che ha dimostrato che lo sport non è solo tecnica e numeri ma anche e spesso cuore, voglia, orgoglio e determinazione – continua Steffé -. Secondo i primi, avremmo dovuto vincere facile, è invece arrivata una sconfitta, una giusta lezione perché stasera siamo stati molli e poco energici, spesso in ritardo sulle palle vaganti e pagando questo atteggiamento soprattutto a rimbalzo e, in generale, in difesa”.
Dopo sette giornate e due sconfitte, un primo bilancio racconta di una squadra non ancora squadra, spesso narcisista e che si specchia sulle indubbie qualità individuali, convinta di potersi affidare a queste mentre gli avversari lottano con ancora maggior vigore per diminuire il gap. E’ lo sport, non fa eccezione la pallacanestro e la partita di ieri ne è una fotografia esemplare: una squadra con ambizioni e qualità per aggredire ogni match fin dalla palla a due e che invece, finora, si è trovata troppe volte ad inseguire.
Serve una presa di coscienza collettiva per non trascinarsi pericolosamente questo atteggiamento controproducente, che altrimenti rischia di diventare abitudine.
La cronaca parla di un primo quarto in cui Venturelli (13 punti su 22) e Favaretto (8 sui 25 di Jesolo) guidano i rispettivi attacchi, con quello ospite nel quale la grinta di Torresi contro Diminic e De Min dimostra subito con quale spirito Jesolo approcci la partita. Venticinque punti subiti sono il primo campanello d’allarme per i padroni di casa, il secondo arriva dopo tre minuti del secondo periodo e ha le sembianze di Nicola Maestrello che guida un parziale di 9-0 che vale il +11 per la squadra di Fels, prima che Alberti muova il punteggio dei suoi. Si va all’intervallo con OB sotto di 7.
Ben cinque triple consecutive danno punti e morale a Jesolo ma Oderzo non molla, anzi, perché Boaro e Valesin prima e Ibarra dall’arco dei 6.75 riportano i biancorossi in scia e agguantano con un canestro di De Min il pareggio.
La grinta e la solidità di Torresi nel pitturato riportano avanti la Secis, Venturelli fa 2/2 dalla lunetta (63-64) ma Oderzo spreca due possessi consecutivi e Jesolo ne approfitta: Tuis, un canestro di puro talento di Matteo Maestrello e un sottomano mancino di Busetto danno il +7 agli ospiti a 3′ dalla fine. Ibarra da 3 ricuce a -1, Busetto segna per il +3 esterno ma di nuovo Ibarra firma il -1 a 25″ sul cronometro. Ruffo è glaciale dalla lunetta (71-74) e Oderzo, dopo il timeout, perde palla nel possesso decisivo e il libero segnato da Matteo Maestrello rende inutile la tripla di Ibarra quando ormai è troppo tardi. Vince e festeggia Jesolo, perde e si interroga Oderzo per la sconfitta e, soprattutto, il modo in cui è maturata.
“Abbiamo costruito una squadra non per vincere ma che ambisca ad essere squadra quando conta. In questo momento della stagione, non siamo ancora in grado di sacrificarci l’uno per l’altro, di andare oltre i momenti di difficoltà insieme per uscirne insieme – è la chiosa di coach Steffé –. C’è amarezza per la insufficiente disponibilità in questo senso, generalizzo perché è giusto parlare in termini di gruppo ma io e il mio staff sappiamo perfettamente che alcuni giocatori hanno dato di più e altri di meno. Abbiamo bisogno che tutti i giocatori dimostrino maggiore coraggio”.
L’occasione per un pronto riscatto è la prossima partita del Palamare di Caorle, contro la BVO, ieri sconfitta dalla Gemini Murano.
Oderzo Basket vs Secis Jesolo 74-75 (22-25, 36-43, 59-62)
Oderzo: Pravato, Valesin 8, Boaro 13, Bucciol R., Alberti 5, Ronconi, Ibarra 11, De Min 2, Diminic 14, Zaharia, Ongaro, Venturelli 21. All. Steffé
Jesolo: Tuis 4, Ndoye, Torresi 10, Favaretto 16, Rosada 2, Maestrello M. 14, Busetto 14, Pozzebon, Zamattio 2, Maestrello N. 6, Ruffo 7. All. Fels
Arbitri: Rossi e Schiano Di Zenise