La nostra rubrica “Tecnica e tattica” non si ferma neanche alla domenica. Oggi, grazie al contributo di Klemen Kladnik, allenatore sloveno in forza alla Servolana di Trieste, si parlerà dello sviluppo di un atleta/giocatore fin dalle fasi iniziali.
5 livelli del sviluppo di un giocatore
Nella carriera d’allenatore ho fatto tanti corsi, partecipato a corsi d’aggiornamento, visto e fatto – ma poche volte i corsi erano impostati per “allenatori minors”, per quelli che non hanno, e probabilmente mai avranno, a disposizione una palestra con 6 canestri, 10 volte a settimana, 15 giocatori selezionati e tutti affiatati, affamati, pronti a lavorare.
La realtà è spesso molto differente – 3 allenamenti a settimana in 2-3 palestre differenti, 9 giocatori, 7 palloni di dimensioni diverse… E non ho ancora visto un corso che insegni (o almeno spieghi) come e cosa fare in queste condizioni.
Si, va bene sapere come dovrebbero essere cose fatte nel modo professionale, come ci si allena ai massimi livelli. Ma la grande maggioranza di noi i massimi livelli li vedrà solo su youtube, ma siamo lo stesso in palestra a fare e dare il massimo.
Per aiutarci un po ho pensato di fare un documento dove ci sono fasi dello sviluppo di un giocatore – cosa dovrebbe sapere, quando, come strutturare gli allenamenti per coprire tutte i dettagli nel modo migliore.
Le fasce d’età sono approssimative, dipendono dallo sviluppo fisico e mentale di ogni giovane con il quale abbiamo la fortuna di lavorare e contribuire alla sua crescita. Il documento non cerca di essere una “bibbia” ma più un punto di riferimento basato su documenti che avevo la fortuna di leggere, colleghi che ho potuto seguire ed esperienze personali.
Per cause puramente “filosofiche” dovevo mettere limiti d’età a ogni gruppo. È a discrezione di noi allenatori capire cosa “abbiamo in mano”. Suggerisco però di non saltare le scale inseguendo una cosa così banale come il risultato a livello “under”. Nessun risultato ci darà mai soddisfazioni come sapere di aver aiutato a crescere un ragazzino e sviluppare il suo talento al massimo possibile.
Cosa vale essere campioni regionali U14 sfruttando un ragazzo di 13 anni “sviluppato” al massimo e nel mentre perdere un “Nikola Jokić” per strada? Perché un Nikola Jokić potenziale lo abbiamo tutti. Non tutti però abbiamo la pazienza di aspettarlo.
È compito di ogni allenatore dare il massimo a ogni ragazzo/ragazza che si applica, che viene ad ogni allenamento, che segue il percorso, che si impegna, che fa le cose giuste – anche se forse “non diventerà mai giocatore”. Le velocita di sviluppo di ogni singolo sono ovviamente diverse ma non significa che uno che va “meno veloce” alla lunga non possa arrivare più lontano.
Fase di fondazione
Età tra 5-8 anni
Personalmente non sono proprio un fan del minibasket perché (per cause personali, avendo giocato a calcio fino ai 15 anni) penso che un ragazzino dovrebbe provare a fare più sport possibili fino ai 13-14 anni, e appena li scegliere uno sport “da fare”. Ma dato che viviamo in una realtà che ha il minibasket come base di ogni società era corretto includerlo nel documento.
(nota: approfondiremo I discorsi di ogni fase nei documenti successivi)
Nella fase di fondazione dobbiamo cercare di sviluppare l’abilita di base e fondamentali di movimento (cose che “noi” abbiamo imparato correndo per i campetti, ma i ragazzini d’oggi non fanno più).
Tutti i movimenti di base devono essere sviluppati giocando il più possibile. Ovviamente non si tratta solo del gioco di basket ma facendo giochi che divertono, che includono tutti i partecipanti. Tramite giochini divertenti introduciamo dei movimenti atletici specifici e qualche movimento basilare del basket.
In questa fase la pallacanestro non deve essere il centro d’attenzione. Le due cose importanti sono il divertimento e lo sviluppo delle abilita di base.
- 80% dell’allenamento dovrebbe essere dedicato allo sviluppo dei movimenti motori fondamentali (60% movimenti atletici di base, 20% movimenti specifici per la pallacanestro)
- 20% del allenamento dovrebbe essere dedicato alla pallacanestro con forte accento sullo sviluppo delle abilita tecniche e lo sviluppo del processo decisionale personale (cosa fare col pallone su una certa parte del campo, cosa non fare,)
Fase basilare
Età tra 8 – 11 anni
La fase basilare in realtà è un’avanzata fase di fondazione. I ragazzi sono fisicamente più sviluppati di quelli nella fase precedente.
L’attenzione rimane lo sviluppo delle abilita di base usando e sviluppando ulteriormente (con esercizi più complicati) le abilità già acquisite nella fase di fondazione. In questa fase – sviluppo dei giocatori permettendo – possiamo introdurre movimenti motori specifici per la pallacanestro. Pian piano si introducono le attività di gioco 5 contro 5, mai però dimenticando che lo sviluppo individuale di ogni giocatore e molto più importante di una possibile conquista della “Coppa di legno”
È assolutamente necessario attenersi allo sviluppo individuale introducendo concetti basilari del gioco di squadra. Concetti come collaborazione, passarsi il pallone, niente di spettacolare, nessun schema, niente. Palleggiare a tutto campo con compagni e avversari decidendo di fare la cosa giusta (che sia tiro, passaggio, finta…) è più che sufficiente a questa età.
- 70% dell’allenamento dovrebbe essere dedicato allo sviluppo dei movimenti motori fondamentali (30% movimenti atletici di base, 40% movimenti specifici per la pallacanestro)
- 30% dell’allenamento dovrebbe essere dedicato allo sviluppo di abilita tecniche specifiche per la pallacanestro e decisioni individuali + “gioco di squadra” (che sarebbe più “concetti di collaborazione” che gioco di squadra). (75% di questa parte dell’allenamento si dedica allo sviluppo delle abilita individuali, 25% concetti di collaborazione di squadra)
Fase d’allenamento
Età tra 12-15 anni
L’ età come già detto non conta troppo, è più una guida. La fase d’allenamento comincia quando il gruppo comincia a capire i concetti basilari della pallacanestro, quando hanno sviluppato le abilita motorie così tanto che si possa introdurre la pallacanestro giocata.
Ovviamente non è la fase dove i ragazzi “smettono di divertirsi e comincia il lavoro duro”, ma è la fase dove gli allenamenti diventano più specifici e dove determinati criteri di conoscenza devono essere impostati.
Gli allenamenti diventano più specifici, aumentiamo il numero di allenamenti a settimana, gli allenamenti diventano più lunghi, l’intensità aumenta (SEMPRE tenendo conto dello sviluppo dei propri giocatori!). Ogni allenamento continua a essere un processo di sviluppo individuale ma – forse ancora più importante – ogni giocatore impara a convivere con il proprio corpo che si sta sviluppando a un ritmo suo. Ci sono ragazzini che cresceranno parecchio in un paio di mesi e tutta questa crescita veloce mette i ragazzi in difficolta. La coordinazione che avevano già acquisito, i movimenti, i muscoli, i tendini – niente di questo riesce a “seguire” la crescita fisica. Cose che potevano fare facilmente adesso non sono più automatiche – tutto questo pesa e di tutto questo dobbiamo tenere conto. Dobbiamo avere pazienza e dobbiamo farli sapere che abbiamo tempo che tutto si metta al proprio posto.
Per tutto questo il lavoro rimane predominantemente relativo allo sviluppo della coordinazione (movimenti motori basilari, movimenti specifici alla pallacanestro), possiamo introdurre allenamenti di forza (esercizi con utilizzo del proprio peso – flessioni, squat,…), allenamenti di sviluppo della condizione atletica. Possiamo introdurre esercizi specifici alla pallacanestro che aiutino i ragazzi a “risolvere” situazioni di stress in campo (processo decisionale veloce sotto pressione,)
- 40% dell’allenamento è dedicato all’ ulteriore sviluppo dei movimenti motori e di coordinazione già sviluppati nelle fasi precedenti (10% si può fare dentro la fase di riscaldamento, 30% dello sviluppo si fa usando esercizi individuali relativi alla pallacanestro)
- 40% dell’allenamento è dedicato all’ ulteriore sviluppo delle competenze tecniche (technical skills) – imparando cose nuove e approfondendo e consolidando le abilita già acquisite
- 20% dell’allenamento è dedicato allo sviluppo tattico. Introduciamo concetti di gioco di squadra, movimenti elementari in attacco, movimenti difensivi di squadra)
Tutte queste percentuali sono “ad occhio” e dipendono dai giocatori che alleniamo. Non possiamo e non dobbiamo fare passi avanti finche le cose basilari e elementari non sono acquisite da TUTTI i giocatori. Pazienza e costanza sono la chiave di tutto. Faremo più danni che cose positive se cominciamo a saltare gradini e fare passi più lunghi della gamba.
Le abitudini qui acquisite accompagneranno i giocatori per sempre. Se impareranno a fare le cose a meta e/o sbagliate servirà tantissimo tempo per riparare i danni. Molto più tempo che servirebbe se non si avesse avuto fretta quando era tempo di aspettare.
Tutti conosciamo giocatori senior che hanno problemi più o meno grandi perché durante il loro sviluppo qualcuno non ha avuto pazienza con loro quando serviva. La cosa più facilmente visibile di uno sviluppo fatto male è il modo nel quale i giocatori tirano. Oppure una cosa cosi “banale” ma elementare come il tagliafuori. Cose banali? Non tanto se ti fanno perdere tempo in allenamento quando dovrebbe essere una cosa automatica, che si fa dai 13 anni in poi.
Fase di competizione
Età tra 16-19 anni
I primi anni della pallacanestro seria. Le posizioni della squadra vengono “riempite” con ruoli più specifici, con giocatori che possono coprire quei ruoli. Ovviamente questi ruoli (specialmente ad inizio fase) sono definiti vagamente, ma pur sempre un po’ più specifici che nella fase precedente. Questa è l’ultima fase prima della fase d’implementazione (fase pallacanestro professionale). Per tanti dei ragazzi questa è l’ultima fase anche se continueranno a giocare a basket senior (minors).
Giocatori in questa fase dovrebbero già avere possibilità di confrontarsi con giocatori senior. Se non c’è questa possibilità dentro una società si deve trovare un modo per farli giocare in prestito con altre società.
Tutti i giocatori che passano le quattro fasi sono equipaggiati per giocare una pallacanestro decente senza che gli allenatori delle squadre senior perdano tempo con errori “da minibasket”. Ovviamente c’è chi decide per lo studio, per il lavoro e il basket diventa passatempo. Ma le abilita acquisite, il conoscere la pallacanestro elementare rimane e può essere ulteriormente sviluppata con l’aggiunta dell’ esperienza.
La fase di competizione comprende allenamenti di pallacanestro simili a quelli delle squadre professionistiche (come impostazione). Si introducono concetti di gioco d’attacco avanzati, concetti di gioco in difesa, cominciamo con esercizi di forza specifici, sviluppando velocità e forza di ogni individuo.
Aumentiamo il numero di allenamenti, aggiungiamo allenamenti individuali e allenamenti di sviluppo fisico. L’intensità dovrebbe essere massima se si vuole fare l’ultimo passo verso un basket serio. Gli allenamenti dipendono dal giorno della settimana e sono in accordo col calendario delle partite da giocare. Inizio settimana dedicato più alla parte di crescita motoria (velocità, forza) e individuale, più ci si avvicina al giorno della partita meno attenzione viene prestata alle capacita individuali e più alle specifiche tecniche e tattiche.
Anche se questa fase è l’ultima fase di una carriera giovanile non dobbiamo dimenticare che i giocatori stanno ancora crescendo (sia fisicamente che mentalmente) e che ci sono giocatori (specialmente i lunghi) che non saranno “maturi” ancora per qualche anno. I fondamentali con loro sono di estrema importanza! Nessuno è diventato giocatore a 17 anni, ma ci sono tantissimi che hanno smesso di di svilupparsi e non hanno mai più recuperato
- 20% del allenamento è dedicato alle basi motorie e ai fondamentali (palleggio, movimento di piedi,…) – si può usare il tempo del riscaldamento per non “spendere” tempo dedicato al allenamento
- 35% dell’allenamento è dedicato alla consolidazione delle abilita tecniche e individuali già acquisite
- 30% dell’allenamento è dedicato alla consolidazione delle abilita tecniche e tattiche già acquisite (gioco di squadra)
- 15% del allenamento e’ dedicato alla tattica specifica (correzioni degli errori fatti nel match precedente, preparazione per la prossima partita)
Fase d’implementazione
Sport professionale. In questa fase tutto l’acquisito nelle fasi precedenti diventa naturale. I giocatori che vogliono sopravvivere nello sport ad altissimi livelli lavorano quotidianamente sul proprio copro, sui fondamentali, tantissimo esercizi di gestione del pallone, tiri dalle posizioni in qui giocano, espandono il proprio arsenale offensivo abbinando tutto questo a un costante lavoro coi pesi.
Gestire una carriera professionistica non vuol dire fare solo allenamenti di squadra dove si fanno cose mirate sul progresso del gioco di squadra, ma soprattutto tantissimo lavoro individuale che, specialmente per i giocatori giovani, garantisce una permanenza a questi livelli.
Nelle prossime parti mi occuperò di ogni fase per se, specificando le abilità che i giocatori dovrebbero far proprie alla fine di ogni fase.