No al blocco delle retrocessioni: è questo il “diktat”, sempre però orientato verso la democrazia, emerso dal Consiglio Federale svoltosi al CONI in settimana.
Il Presidente Gianni Petrucci ha infatti espresso il suo parere contrario ad una decisione in tal senso, anche perché tutto questo significherebbe modificare le regole in corso.
Di certo la stagione è molto atipica e la parola “adattamento” è quella che meglio identifica questo 2020/2021, dunque Petrucci non ha escluso a priori il blocco delle retrocessioni, anche perché questo significherebbe vedere molte squadre cercare di privarsi di contratti pesanti per andare al risparmio, con una conseguente discesa di appeal del prodotto pallacanestro in televisione ed un abbassamento del livello medio del campionato.
Insomma, da una parte l’esigenza di preservare la salute di alcuni club (l’esempio della Virtus Roma, in palese difficoltà economica, è sulla bocca di tutti) che stanno cercando di tenersi stretti gli sponsor che, indubbiamente, vedono un prodotto meno attraente rispetto alle passate stagioni; dall’altra la necessità di continuare a comunicare in un certo qual modo la pallacanestro.
Un dubbio amletico, che continua a perdurare ancora e che il Presidente Petrucci cercherà di sbrogliare valutando le proposte che perverranno dalle Leghe e che saranno portate all’attenzione del Consiglio.