Lettera del presidente dell’Apu Alessandro Pedone

In questo momento di difficoltà ritengo giusto intervenire ufficialmente. Innanzitutto bisogna ricordare gli sforzi che la società ha compiuto nei mesi scorsi per allestire un roster lungo e competitivo, tra i più attrezzati della Serie A2. I risultati positivi di inizio stagione non sono stati casuali, ma il frutto del lavoro intenso e ricercato di tutto il gruppo di atleti, che sono stati selezionati con attenzione e guidati da uno staff tecnico che molti ci invidiano.

Matteo Boniciolli è uno degli allenatori più conosciuti a livello nazionale e non solo, ha riportato Udine in Serie A1 nel 2000, ha guidato la Fortitudo Bologna dalla B all’A2 nel 2015, sfiorando la promozione in Serie A l’anno successivo. In mezzo, ricordiamo la Coppa Italia conquistata ad Avellino nel 2008 e l’EuroChallenge con la Virtus Bologna nell’anno successivo. Marco Giuri, poi, al termine della stagione 2018-2019 ha vinto il Campionato italiano con la maglia della Reyer Venezia, dopo aver già alzato la Coppa Italia di Serie A2 nel 2012 a Brindisi e nel 2015 a Verona. Per non parlare di Dominique Johnson, che si è messo in luce in Italia con le maglie di Varese, Venezia e Pistoia, divenendo in poco tempo uno dei giocatori più richiesti a livello europeo. Anche l’altro Usa, Nana Foulland, dopo le esperienze in Israele e Romania, lo scorso anno è risultato il miglior rimbalzista del massimo campionato polacco.

Non possiamo trascurare, poi, il curriculum del nostro capitano, Michele Antonutti, che ha collezionato numerose presenze in Serie A con Pallacanestro Reggiana – con la quale ha anche alzato la Coppa Italia nel 2014 – JuveCaserta e Pistoia. Signori miei, non eravamo dei fenomeni un mese fa e non siamo diventati improvvisamente dei brocchi. I ragazzi oggi devono togliersi la scimmia di dosso, ritrovando la giusta convinzione dei propri mezzi, per ricominciare obbligatoriamente a muovere la classifica.

Dobbiamo anche però smetterla di dire che siamo dipendenti da Johnson: è un concetto che non condivido minimamente. Questo è uno sport collettivo, che fa della geometria e dell’aiuto reciproco la propria ratio, non si può nemmeno pensare di dipendere da un singolo elemento. Non è corretto né nei confronti degli altri atleti, che poi potrebbero (ma non è il nostro caso) sentirsi deresponsabilizzati, né nei confronti del singolo che si carica poi di tutta la responsabilità e pressione. Da un punto di vista tattico la nostra squadra deve imparare ad attaccare la zona e tutti, non sempre gli stessi, devono imparare a caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà, bisogna osare, divertirsi e divertire.

D’altronde abbiamo detto fin dal primo giorno che in questa squadra non esistono gregari. Joseph Mobio, classe 1998, per esempio ha già raccolto presenze importanti in A2 con l’Orlandina Basket, sfruttando una fisicità e un atletismo fuori dal comune. Lodovico Deangeli a soli 20 anni ha già dimostrato di possedere qualità importanti, come abbiamo visto nelle gare al Carnera. L’ultimo acquisto, Federico Mussini, rappresenta un profilo di assoluto livello, con un’esperienza negli Usa tra il 2015 e il 2017 e numerosi gettoni in Serie A con le casacche di Reggio Emilia, Pesaro e Trieste.

E non possiamo dimenticare Francesco Pellegrino, che ha sempre giocato come pivot titolare nel corso della sua carriera e personalmente (cosa che conta assai poco, in quanto lungi da me interferire con la guida tecnica!) ritengo che meriterebbe maggiore spazio in questa squadra. Vittorio Nobile, poi, è il veterano di questo gruppo, tra gli artefici della promozione dalla Serie B all’A2, mentre Nazzareno Italiano è uno dei più esperti della categoria visti i suoi trascorsi con le maglie di Fortitudo, Piacenza, Monferrato, Scafati e San Severo. In questo momento, poi, è fuori dai giochi Andrea Amato che, ricordiamo, ha completato la sua formazione nell’Olimpia Milano prima di diventare uno dei playmaker più ambiti dell’A2. Lo abbiamo ribadito più volte, questa è una squadra lunga, forte e coesa, dove tutti devono ruotare, soprattutto in questo momento nel quale siamo attesi da una gara ogni tre giorni.

Mi auguro che tutti i ragazzi si facciano trovare pronti alla chiamata del coach. Per quanto riguarda, infine, lo striscione apparso ieri mattina all’ingresso del parcheggio del PalaCarnera, lo voglio intendere come un accurato richiamo alla squadra a migliorare il rendimento e le prestazioni. Tralasciando i toni usati, sui quali preferisco non entrare, rappresenta un modo di far sentire la propria presenza da parte del tifo organizzato e di quei 3.400 tifosi costretti a rimanere fuori dal Carnera a causa del Covid.

Questo è il momento di fare quadrato tutti assieme attorno alla squadra e allo staff tecnico, la stagione è ancora lunga e sono certo che il meglio debba ancora venire. Restiamo uniti, ne usciremo tutti insieme, forza Udine e forza Apu sempre!!!

Uff. stampa Apu OWW