Antoine Diot ha una buona idea dell’atmosfera che si sta creando in vista del torneo di qualificazione olimpica a Manila di quest’estate: i “Bleus” affronteranno proprio la nazione ospitante, le Filippine, nella prima partita del Girone B e poi, un paio di giorni più tardi, la Nuova Zelanda.
Se la Francia giocherà sufficientemente bene per chiudere nelle prime due posizioni del gruppo, incontrerà Turchia, Senegal o Canada in semifinale; le due vincitrici delle semifinali si scontreranno poi in una gara secca per qualificarsi alle Olimpiadi di Rio.
Tony Parker dei San Antonio Spurs ha confermato la sua presenza, mentre alcuni degli altri giocatori NBA dovranno risolvere il loro futuro prima di aderire. La Francia ha una squadra talmente profonda, però, che non importerà con quali nomi si presenterà a Manila: la maggior parte degli esperti li vede come i favoriti per vincere il torneo di qualificazione.
Diot non dà già per scontato un posto in squadra, anche se l’allenatore Vincent Collet ha spesso parlato del suo valore: ha aiutato la Francia ad arrivare al titolo di EuroBasket 2013 ed a chiudere al terzo posto nella Coppa del Mondo 2014. Ha racimolato buone cifre prima della passata edizione di EuroBasket, ma si è fatto male poco prima dell’evento ed ha dovuto dare forfait. I tifosi della Filippine faranno certamente il tifo per la propria squadra ma saranno anche entusiasti nel vedere le superstar francesi: la Francia ha dimostrato il suo potenziale a EuroBasket 2015, pur non terminando con la medaglia d’oro al collo.
Diot ammette che non importa in quale girone sia finita la Francia; saranno pronti a partire in maniera dura fin dall’inizio. “Se fossimo nel gruppo della Serbia, sarebbe stata dura – ha detto Diot a FIBA.com – ma dobbiamo rimanere concentrati su di noi, qualunque sia l’avversario. Sarà dura, alcuni ragazzi chiuderanno la stagione con il proprio club e poi verranno immediatamente in nazionale. Non sarà facile, ma lo stesso discorso vale anche per gli altri: non ci si può lamentare”.
La sensazione, per Diot, è il fatto di avere l’opportunità di fare qualcosa di speciale, ovvero essere in una squadra che può qualificarsi per le Olimpiadi. Ma c’è anche l’opportunità di giocare un torneo di qualificazione preolimpica a Manila, una cornice di per sé speciale: “E’ eccitante, per me si tratta di una nuova sfida in un grande palazzetto dove non sono mai stato. Sarà davvero formidabile, ma la chiave sarà quello che succederà in campo, non certo i tifosi”.