Milano – Cantù: dentro al derby

La formazione canturina ha numeri offensivi da scudetto: attenzione ai centimetri di Fesenko dentro l'area ed all'impatto di capitan Abass, Ukic e Hodge, oltre al tiro di Heslip.

Il derby Milano-Cantù è una delle grandi classiche del basket italiano. Le due squadre si sono affrontate 155 volte nella storia con 89 successi biancorossi. A Milano, il divario aumenta: l’Olimpia è 59-18 in casa. In classifica ci sono otto vittorie di differenza ma Cantù è impegnata nella rincorsa ai playoffs.

Nel girone di ritorno è 4-3, e ha cambiato l’assetto della squadra che oggi può contare su due playmaker con esperienza di Eurolega, Roko Ukic e Walter Hodge (11.6 assist in coppia), più il centrone Kyrylo Fesenko, un 2.16 di grande potenza fisica con trascorsi NBA che in otto gare viaggia a 14.3 punti di media con 10.0 rimbalzi, ha il 68.2% nel tiro da due e va tanto in lunetta, 5.3 volte a partita anche se poi trasforma appena oltre il 55% e quindi non è efficace.

Per acciuffare i playoff, Cantù ha bisogno di cinque vittorie nelle ultime sette gare considerando i 15 successi stagionali la quota storicamente necessaria per entrare dentro, ma la classifica a medio livello si è “fermata” e quindi potrebbe abbassarsi anche la soglia.

L’Olimpia punta al terzo primo posto consecutivo in regular season. Ha una vittoria di vantaggio su Reggio Emilia che affronta il sabato di Pasqua al Mediolanum Forum. Probabile sia l’incrocio decisivo ma solo a patto di vincere il derby.

Il duello Fesenko-Batista promette scintille: nel campionato italiano sono rari i giocatori d’area così dominanti. Esteban segna 10.8 punti per gara con 4.0 rimbalzi ma gioca meno di 14 minuti di media, circa la metà di quelli che Sergei Bazarevich concede a Fesenko. Batista ha il 76.7% da due, segno che dentro l’area è un giocatore che fa la differenza in attacco. Ma il duello con Fesenko che ha un vantaggio di circa 10 centimetri sarà tutto da vedere.

Cantù ha nel canadese Brady Heslip uno dei tiratori da tre più precisi del torneo: con il 45.9% è terzo assoluto, alle spalle di Kruno Simon (47.7%) che però rientrerà dopo una settimana di stop causa tonsillite. Il croato ha il miglior plus/minus del campionato, è secondo nel tiro da tre e nel girone di ritorno sta viaggiando oltre i venti di media. Heslip ha tentato 181 triple: nettamente il giocatore del campionato che osa di più dall’arco. Tenta un tiro da due quasi ogni tre tiri da tre. È chiaro perché giochi a questi livelli. Nel ritorno, Cantù è 3-0 quando ha tirato dall’arco oltre il 50%. L’Olimpia però ha la difesa più efficace sul tiro da tre. È l’unica squadra che concede meno del 30% dall’arco.

Nella partita di andata JaJuan Johnson segnò 28 punti: ha fatto meglio solo contro Avellino (29). Curiosamente, Cantù ha perso due delle tre gare in cui l’ex pistoiese ha superato i venti punti. È un’ala forte con un grande tiro dalla media abbinato a superbo atletismo.

In generale, Cantù ha numeri offensivi da semifinale scudetto almeno, ma numeri difensivi meno significativi. Il Capitano Abass ha segnato almeno venti punti quattro volte ma tutte nel girone di andata. Però nelle ultime due partite ha segnato 33 punti complessivi ritrovando la condizione. In ogni caso oggi tutta la front-line di Cantù (Abass, Johnson, Fesenko) viaggia oltre i sei rimbalzi a partita, oltre 24 per la precisione. In classifica è solo 13° ma nelle ultime tre gare ha sempre catturato almeno 40 rimbalzi di squadra, vetta toccata solo una volta nelle precedenti venti partite.