A voler cercare un’etichetta, nella storia recente della Reyer, Eugenio Dalmasson potrebbe essere definito come vero e proprio “uomo-squadra”. Allenatore della prima squadra maschile all’inizio, poi head coach anche della prima squadra femminile e dall’anno scorso, con il rientro alla casa madre orogranata dopo la lunga e ricca di soddisfazioni parentesi triestina, dirigente in prima linea per contribuire ai successi degli orgranata. “Quando mi sono confrontato con la società – spiega – non ho sentito il bisogno di identificarmi con un preciso ruolo. Ho accettato l’invito con grande piacere e sono entrato con la massima disponibilità per dare una mano, appagato della proposta di volermi vicino in ogni scelta e situazione. Se vogliamo trovare una definizione, potrei essere inquadrato come “club manager”, ovvero come dirigente al lavoro per il club di cui sono onorato di far parte”.
Anche in queste caldissime ore estive, Dalmasson è dunque alla scrivania per preparare al meglio la stagione 2022/23. “Non si chiude mai, perché c’è sempre tanto da fare nel portare avanti il lavoro di restyling di tante cose che abbiamo iniziato mesi fa. Con la società abbiamo voluto mettere le mani sulle prime squadre così come sul settore giovanile, con nuove idee che portino nuovo entusiasmo, lavorando in un certo modo, basato sempre sulla qualità. È su queste basi che ho deciso di mettermi al lavoro con grande passione, professionalità, dedizione e disponibilità per contribuire a quel che è giusto abbia e merita di avere la Reyer”.
Dalmasson, così, è stato disposto anche a rinunciare a quel ruolo di capo allenatore che, nel 2020, l’aveva portato a vincere anche il Premio Reverberi per la categoria. “Quel che sto svolgendo adesso è un ruolo diverso, una figura professionale che, pur partendo da situazioni che conoscevo essendo da anni in questo ambiente, ho pian piano imparato a conoscere e ad approfondire con grande umiltà e voglia di ascoltare, vedere e imparare. In questo mi ha agevolato la grande disponibilità del presidente Casarin, che mi ha accompagnato nella costruzione della mia nuova figura, dandomi sempre maggiori spazi”.
Il bilancio della prima stagione orogranata del “nuovo” Dalmasson? “È stata sicuramente un’annata particolarmente difficile, sia al maschile che al femminile, con situazioni molto particolari. Alla fine, bisogna essere bravi a capire e trarre insegnamenti dalle esperienze che vivi, per ripartire con maggior entusiasmo ed evitare di ripetere gli stessi errori. Con il femminile, ad esempio, abbiamo completato prestissimo con la proprietà il nuovo roster, rinnovandolo completamente. Ma lo stesso abbiamo fatto ad esempio col settore giovanile, in un lavoro a 360 gradi in cui l’immutato impegno e la confermata convinzione della proprietà che ci ha spinto ulteriormente a lavorare con grande attenzione e responsabilità per dare al club la solidità al massimo livello”.
E guardando in prospettiva? “Partendo dal femminile abbiamo sentito l’esigenza di cambiare dopo la chiusura di un ciclo con giocatrici che hanno portato la società a raggiungere risultati importanti come una Supercoppa, uno scudetto e due finali europee consecutive, che sappiamo bene quanto sia difficile centrare. Abbiamo quindi deciso di ringiovanire il roster, ma puntando su ragazze con non meno talento e ambizione. E siamo sicuri che anche l’esperienza maturata da coach Mazzon in questi quattro mesi, oltre che con la Nazionale, potrà, con una squadra formata da giocatrici scelte da lui, sicuramente portare a una stagione con grandi ambizioni”.
“Lo stesso discorso – conclude Dalmasson – vale per il maschile, dove ci sono stati diversi cambiamenti nel roster, ma mantenendo inalterati gli obiettivi, a dimostrazione ancora una volta di quanto la proprietà sia legata e vicina alla Reyer. Sarà dunque un’annata di grandi aspettative, perché sono convinto che la società abbia posto tutte le basi per fare campionati “da Reyer”. E credo che anche gli stessi tifosi non possano non vedere l’impegno di tutti per poter dare il massimo, con un lavoro importante in tutti i sensi, da parte di tutte le componenti, dalla proprietà in giù, per fare un campionato da Reyer”.
Francesco Rigo
Ufficio Stampa Reyer