I play-off per la promozione in serie A sono una magnifica avventura che nella sua storia la Virtus Padova ha avuto il piacere di vivere solo una volta, nel lontano 1993. La squadra si chiamava Fracasso Padova Vicenza, a guidarla in cabina di regia c’era un giovanissimo Leo Busca e quella felice avventura si chiuse con la promozione ottenuta sul campo di casa battendo nella finalissima una giovane Ragusa.
Sono passati 24 anni, tantissimo tempo, e questo la dice lunga sull’importanza delle partite che i neroverdi si preparano ad affrontare e soprattutto sull’impresa che questa squadra ha compiuto in una stagione che resterà negli annali al di là di come si concluderanno questi play-off. Le similitudini tra la Virtus Broetto e quella Virtus Fracasso non si fermano al comun denominatore Busca e alla disputa della post season. La squadra di allora infatti era il frutto di una fusione tra le società di Padova e Vicenza e aveva partorito un gruppo di 10 giocatori intercambiabili, caratteristica che anche la Virtus di quest’anno può vantare, come pure uguale a quello dei Coen, Uniti, Righetto è il CUORE dei Crosato, Lazzaro e Stojkov.
Proprio il cuore rappresenta la luce che permette ai tifosi virtussini di guardare con fiducia anche alla serie con Udine. Se non ci fosse la componente della determinazione e della forza di volontà sarebbero veramente troppe le distanze tra le due squadre. La GSA è stata strutturata per un unico obiettivo, la serie A. Non arrivasse la promozione per gli udinesi questa sarebbe la seconda stagione da buttare. Al gruppo fortissimo affidato in estate alle sapienti direttive di coach Lardo sono stati aggiunti nella finestra del mercato altri due giocatori di categoria superiore come l’ex nazionale Di Giuliomaria (anche un All Star Game nel 2006) e l’argentino Porta (11 stagioni da straniero in serie A e con la nazionale Argentina il terzo posto alle Olimpiadi di Pechino).
Contro avversari di tale caratura i ragazzi di Friso sanno di non poterla mettere sul piano del talento e neppure su quello fisico, ma vanno comunque a Udine per giocarsela. Come potranno farcela? La risposta ce l’ha data in settimana il genitore di uno dei gladiatori neroverdi: ma quando giocano li hai guardati negli occhi? Se la giocheranno perché nessun avversario ha lo stesso sguardo!